Error code: %{errorCode}

Serie A TIM

Giorgio Scalvini: il predestinato che fa emozionare Gasperini

Francesco Fontana
Giorgio Scalvini: il predestinato che fa emozionare GasperiniDAZN
Il tecnico dell'Atalanta ha lanciato e consacrato il jolly della Nazionale: in pochissimo tempo ha raggiunto le 77 presenze da professionista, il futuro suo. E il cartellino aumenta di valore...

Predestinato. Termine forse scontato quando si parla di (bravi) giovani, ma inevitabile se si dovesse riassumere con un solo concetto questo (proprio questo) ragazzo. Per presentarlo meglio, ecco qualche numero: decine di presenze in tutte le competizioni da quando ha lasciato il settore giovanile, 4 gol e 3 assist dal 24 ottobre 2021, momento dell’esordio assoluto tra i professionisti. Tutto ciò, a soli 20 anni. Pochi hanno bruciato le tappe come Giorgio Scalvini, talento purissimo dell’Atalanta e certezza anche della Nazionale italiana (sette partite giocate finora in azzurro). Gian Piero Gasperini stravede per questo ragazzo bresciano e per capire quanto bene gli voglia, basterebbe intervistarlo in qualche post-partita: l’anno scorso capitò di vederlo emozionato ritrovandosi a parlare della sua crescita e della sua esplosione. Per chi allena a Zingonia, la valorizzazione di certe “pepite” (come le chiama il mister) può valere anche di più di un trofeo piazzato in bacheca. Altrimenti, non si spiegherebbero gli occhi lucidi del Gasp: “Giorgio è un leader, l’età non conta: lo è sempre stato, è nato leader”, ha ripetuto spesso.

Giorgio Scalvini difensore Nazionale ItaliaGetty

Un rapporto speciale con Gasperini

Difensore centrale, braccetto di destra e sinistra, centrocampista centrale. Sempre con il piacere di andare lassù, di provarci nell’area avversaria per metterla dentro: Scalvini è un giocatore completo, duttile e pronto per vari ruoli. Ovviamente, con enormi margini di crescita, specialmente dal punto di vista tattico. Prima si spiegava di un Gasperini emozionato nel ritrovarsi a parlare del “suo” ragazzo, ma c’è anche l’altro lato (decisamente costruttivo e positivo) della medaglia: quando Scalvini commette un errore, Gasp si arrabbia parecchio. Forse con nessuno la rabbia raggiunge certi livelli: segnale positivo. Pretende moltissimo da questo giocatore, con il quale segue una delle migliori regole di chi si ritrova a educare, crescere, migliorare un talento: bastone e carota. Il rapporto tra Gasperini e Scalvini è così, come se fossero papà  e figlio. In fin dei conti, per lui Gasp è un vero e proprio padre calcistico.

Un bresciano a Zingonia

La storia di Scalvini parte da lontano: non come chilometri e distanza, bensì dal punto di vista calcistico e della rivalità. Da Chiari, in provincia di Brescia, dove nasce l’11 dicembre 2003. Ed è proprio nel Brescia – storica nemica sportiva dell’Atalanta - che inizia il proprio percorso in un settore giovanile professionistico dopo aver salutato la Scuola Calcio del Palazzolo nel 2013. Per vederlo a Bergamo, però, è solo questione di tempo: passano solamente due anni e Giorgio si veste di nerazzurro. Il resto, dal 2015, è una continua crescita fino al 2021, quando viene definitivamente aggregato alla Prima Squadra. A distanza di poco tempo, Scalvini è riuscito a diventare uno dei migliori giovani in circolazione. In Italia e in Europa. E inevitabilmente, prima o dopo, il mercato busserà seriamente alla porta dell’Atalanta.

Cartellino dal valore importante

Siamo a gennaio, tempo proprio di mercato (seppur di riparazione). Il nome di Scalvini, però, non sta circolando: vederlo lontano da Bergamo nelle prossime settimane è un’eventualità pressoché da escludere. La Dea viaggia bene in Italia e in Europa, gli obiettivi sono importanti e rinunciare a un titolarissimo a metà stagione è uno scenario che le famiglie Percassi-Pagliuca vogliono escludere. Certe clamorose offerte potrebbero cambiare tutto, ma è più facile e logico che se ne parli dalla prossima estate. In quel momento, la società sarebbe pronta a rispondere alle chiamate delle varie big italiane e straniere. La storia dell’Atalanta parla chiaro, soprattutto dal 2016 (momento dell’arrivo di Gasperini): talenti consacrati, ceduti al meglio e immediato ricambio, anche generazione. Il cartellino di Giorgio vale molto: per averlo serviranno almeno 40 milioni di euro. E chissà che la valutazione non possa aumentare in questa seconda parte di stagione.