Chissà che cosa avranno pensato Charles Leclerc e Lewis Hamilton ascoltando le dure accuse del presidente John Elkann dopo il flop della Ferrari nel GP del Brasile. Il doppio ritiro dei piloti del Cavallino, entrambi convolti in incidenti, ha fatto perdere ulteriore terreno alle Rosse nella classifica Costruttori, che ora le vede dietro a McLaren, Mercedes e Red Bull. E’ l’ennesimo capitolo buio di una stagione di F.1 da dimenticare per la Scuderia di Maranello. Unica fra i “top team” a non avere vinto finora neppure una gara. Per la verità, il digiuno è ancora più lungo: l’ultimo trionfo risale al GP del Messico 2024 con Carlos Sainz, a cui la dirigenza ha dato il benservito senza troppi complimenti per fare spazio quest’anno a Hamilton. In altre parole, la Ferrari non vince da oltre un anno. Per la precisione, è a secco da 25 gare, sesta peggiore striscia della sua storia.
I Mondiali non si vincono (solo) con l’egregio lavoro ai box dei meccanici e i pit stop più veloci. Servono una vettura vincente e sviluppi all’altezza da parte degli ingegneri, per combattere per il titolo nell’arco di un’intera stagione. E alla Ferrari sono mancati entrambi. Non è un caso se il titolo Costruttori manca da 17 anni e quello Piloti da 18. Fa bene Elkann a ricordare i trionfi nel Mondiale Endurance con la 499 P vincitrice delle ultime tre edizioni della 24 Ore di Le Mans. Quei successi memorabili, firmati da Antonello Coletta e dai suoi uomini, resteranno per sempre nella storia del Cavallino, rinverdendo i fasti del passato. Però, anche in questo caso bisogna guardare la realtà. La sfida tecnologica del Wec non è paragonabile a quella che si affronta in F.1 e anche i budget economici investiti sono molto diversi. Il paragone può reggere solo se si parla di coesione e spirito di squadra. Proprio quelli a cui richiama Elkann. Ma sbandierarlo come segreto del successo e panacea di tutti i mali sembra idealistico, quando non riesci a dare a Hamilton una macchina che lo porti sul podio. Chi è rimasto immune dalle critiche del Presidente è invece il team principal Vasseur. “E’ assolutamente dedicato a fare in modo che la Ferrari possa performare – ha detto Elkann – ed è stato confermato durante l’estate”. La fiducia resta, almeno finché non ci sono alternative migliori sul mercato. Tuttavia, il bilancio dei tre anni di gestione del manager francese non si può certo definire positivo, a eccezione della seconda metà della scorsa stagione. La Ferrari nel 2025 avrebbe dovuto puntare al Mondiale, ci aveva scommesso anche Lewis sognando di arrivare e vincere subito con la Rossa, invece è andata in retromarcia. L’allenatore di una squadra di calcio sarebbe stato già esonerato. Altro che criticare i piloti…