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La casa degli atleti. Ecco il villaggio olimpico. Milano è pronta per i Giochi

Gazzetta

Il giorno è arrivato: da oggi Milano città olimpica ha il suo Villaggio, pronto a ospitare circa 1700 atleti con le loro delegazioni in occasione dei Giochi invernali in programma dal 6 al 22 febbraio 2026, seguiti dai Giochi paralimpici del 6-15 marzo. Le chiavi della vasta area di 105.000 metri quadrati situata nel quartiere Scalo Romana sono finalmente nelle mani del Comitato olimpico internazionale e della Fondazione Milano Cortina, che ora avranno il compito di arredare gli spazi con i loro cinque cerchi e non solo. Mensa, palestra, spazi relax, tutto dovrà prendere forma in attesa di accogliere nelle sei palazzine edificate con componenti prefabbricate i protagonisti provenienti da oltre 90 Paesi.

Tocca al Cio e alla Fondazione MiCo, invece, portare al suo interno l’energia dello sport, a partire dalle stanze. Quelle già visitabili sono arredate con gli stessi letti che troveranno gli atleti (niente cartone dopo i casi dopo Tokyo 2021 e Parigi 2024), mentre sedie e scrivanie verranno riposizionati alla fine dei Giochi, quando l’intera struttura sarà riconvertita a studentato. Le camere non sono particolarmente grandi e da regolamento olimpico dovranno ospitare ciascuna almeno due atleti. Sulle pareti bianche non mancano le frasi motivazionali ("Almeno un’ora al giorno bisogna essere felici") mentre i bagni con doccia, lavandino e bidet sono totalmente accessibili solo in minima parte, "ma comunque adattabili" fa sapere Coima. "Al momento non ci sono nemmeno parcheggi per disabili in zona" sottolinea la pluricampionessa paralimpica Martina Caironi, nel suo ruolo di ambassador e membro del Consiglio degli atleti di Milano Cortina.

L’occasione di una prima visita, ieri, è stata la presentazione del progetto di rigenerazione urbana da parte di Coima, il gruppo che insieme a Progetto Cmr l’ha realizzato in 30 mesi terminando i lavori in anticipo, anche se l’ipotetica consegna del 31 luglio pensata inizialmente è slittata al primo ottobre. L’impatto è senza dubbio a effetto, con il vecchio stabilimento ferroviario che si staglia davanti alle costruzioni di 7 piani alimentate dai pannelli solari e pensate per ospitare le atlete e gli atleti nel più importante appuntamento della carriera. Lo spazio - la cui ha architettura particolarmente squadrata ha attirato non poche critiche - prende vita immaginando già tutte le bandiere alla finestre e il brulicare di atleti tra i futuri viali alberati, o nelle aree comuni. Su quella della mensa, ospitata proprio nel vasto recupero industriale e ancora priva degli impianti e degli arredi, si è soffermato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, presente all’inaugurazione: "Il pianterreno del villaggio olimpico lo vedete... non si può arrivare al 6 febbraio così. Quantifico i fondi necessari per chiudere (7-8 milioni, ndr), entro questa settimana bisogna decidere perché mancano 129 giorni alla cerimonia d’apertura. È chiaro che su un investimento di 3 miliardi, che mette in gioco l’Italia, non faccio fare una figuraccia al Paese coi muri a grezzo". Probabile, dunque, che alla fine sia il Governo a coprire gli extra-costi, come già avvenuto per la costruzione della casa degli atleti.

A proposito di tempi che stringono, la presidente del Cio Kirsty Coventry, in visita al Villaggio e all’Arena Milano Santa Giulia lo scorso 18 settembre, ieri a Losanna ha incontrato il presidente del Coni Luciano Buonfiglio e il segretario generale Carlo Mornati per confrontarsi sulle recenti e reciproche interlocuzioni con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni a proposito dei Giochi e per parlare anche della governance delle Olimpiadi giovanili di Dolomiti Valtellina 2028, nonché dei programmi di sviluppo del Coni fino all’Olimpiade di Los Angeles 2028. Un nuovo incontro operativo dovrebbe esserci prima di Natale a Roma, dove la Coventry è stata invitata a visitare il centro di preparazione olimpica Giulio Onesti. Sempre ieri, ma a Milano, il Comitato organizzatore di Milano Cortina 2026 ha incontrato le istituzioni cittadine e le forze dell’ordine per affrontare nuovamente il tema della sicurezza. La sfida dei Giochi non è ancora vinta, vale per gli atleti come per i soggetti promotori. Quello che è definito è il futuro della struttura, destinata a diventare in soli quattro mesi il più grande studentato d’Italia con 1700 posti letto, più 320 appartamenti tra edilizia convenzionata ed edilizia residenziale pubblica che verranno realizzati sul resto dell’area. Significa circa 10.000 persone in più su Milano. Ci saranno anche spazi pubblici e aree verdi che, da progetto, occuperanno circa 40.000 metri quadrati. E poi tre campi da basket e padel, oltre ai locali d’intrattenimento aperti anche alla cittadinanza. Una scelta differente rispetto all’altra sede olimpica di Cortina, dove il Villaggio è stato realizzato con 377 case mobili in legno che dopo i Giochi avranno una seconda vita in altri contesti.