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L'incredibile Benin, la Nazionale che a sorpresa può qualificarsi al Mondiale 2026: a Porto-Novo si fa la storia

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Alzi la mano chi conosce un attuale giocatore della Nazionale beninese. Forse per alcuni è una domanda facile e quasi stupida, ma per la maggior parte dei tifosi non è certo facile nominare un rappresentante della selezione che, clamorosamente, può accedere al Mondiale 2026 al pari delle big Egitto, Tunisia, Marocco ed Algeria, prime africane certe di partecipare al Mondiale 2026 in centro-nord America.

Se l'Egitto può contare su Salah, l'Algeria su Mahrez, il Marocco su Brahim Diaz e Hakimi, se la Tunisia è da tempo una delle squadre africane più temute, il Benin è sempre stato lontano dalla gloria, silenziosa. Il suo più grande fuoriclasse è Stéphane Sessègnon, ex PSG che detiene il record di partite e reti con la Nazionale con cui ha militato tra il 2004 e il 2023. Nonostante il gruppo sia formato da giocatori che militano nei più svariati campionati europei e africani, specialmente nelle serie inferiori, la possibilità di giocare il Mondiale è sorprendentemente concreta.

A 90 minuti dal termine delle qualificazioni africane il Benin si trova al primo posto nel girone C, a +2 sul Sudafrica, colpito da un -3 in classifica per un clamoroso errore e dunque battuto a tavolino dal Lesotho. Il motivo? Aver schierato Teboho Mokoena, squalificato per somma di ammonizioni. Il k.o ha così portato a tre punti in meno e a una differenza reti, criterio primario in caso di arrivo a pari punti, minore rispetto al Benin. Pronto a fare la storia all'improvviso.

VINCERE CONTRO IL RWANDA

La partita del 10 ottobre contro il Rwanda era senza dubbio la più importante nella storia del Benin, Nazionale nata negli anni '50 e attualmente al 93esimo posto nel ranking FIFA (il miglior risultato è il 59esimo ottenuto nel 2009 e nel 2010).

Un successo allo Stade Amahoro, tutt'altro che semplice considerando che lo stesso Rwanda si trovava a -3 dalla vetta occupata da Sudafrica e dallo stesso Benin, avrebbe permesso a quest'ultima di guardare con reale fiducia alla clamorosa qualificazione.

Anche il Sudafrica giocava in trasferta, in questo caso contro lo Zimbabwe, mentre la Nigeria, anch'essa a quota 11 a pari merito con il Rwanda, non doveva sulla carta avere problemi contro il Lesotho.

In vista delle ultime due partite il Benin era il favorito nonostante ben quattro squadre possano qualificarsi al Mondiale come capolista, il che rende il gruppo C di gran lunga il più entusiasmante.

"La nostra prossima partita, contro il Ruanda, sarà decisiva" ha detto Hountondji, bomber della squadra, al sito della CAF, la confederazione africana. "Se riusciremo a conquistare i tre punti, saremo in una posizione molto comoda per la nostra ultima partita, contro la Nigeria".

Alla fine, il Benin ha effettivamente battuto il Rwanda, mentre la Nigeria ha superato il Lesotho. Il Sudafrica ha invece eliminato quasi completamente le possibilità di qualificarsi al Mondiale causa pareggio deludente contro lo Zimbabwe.

I GIOCATORI DEL BENIN

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Il 23enne Andreas Hountondj, attaccante, è attualmente il giocatore più rappresentativo del Benin. Nato in Francia ma di origini beninesi, gioca in Bundesliga con il St. Pauli e ha già segnato tre reti in questo avvio di Bundesliga. L'altro elemento più noto della squadra guidata dal ct Gernot Rohr, bandiera del Bordeaux da giocatore e in Benin dal 2013, è sicuramente Tosin, bomber del Lorient in Ligue 1.

Escludendo Hountondj e Tosin, però, il resto della squadra che giocherà contro il Rwanda viene dai campionati più svariati, lontani anni luce dai massimi livelli. C'è chi gioca nelle serie inferiori degli Emirati Arabi e del Sudafrica, ci sono elementi provenienti dalla Serie A dell'Azerbaigian, dalla B russa, dalla A tunisina e dalla B sudafricana.

Nel giro della rappresentativa c'è anche un giocatore che milita in Italia, ovvero il 20enne Candas Fiogbe, seconda punta che milita nella seconda squadra dell'Atalanta.

"Adoro così tanto questo gruppo di ragazzi, è incredibile trovarci in questa posizione ora che le qualificazioni stanno per concludersi" ha affermato Hountondj. "Non vedo l'ora di vedere quanto saremo carichi e affamati. Abbiamo la possibilità di creare grandi emozioni e ricordi incredibili. Penso che siamo in grado di portare a termine il compito: tutto è possibile".

UNA SVOLTA PER IL BENIN

Arrivare al Mondiale sarebbe una svolta assoluta per il movimento calcistico del Benin, ma anche per il paese che rappresenta. Repubblica dell'Africa occidentale conosciuta con il nome di Dahomey fino al 1975, il Benin è uno dei paesi più poveri del pianeta

Negli ultimi due decenni il turismo è sicuramente aumentato, anche in virtù dell'inserimento di alcuni siti nei Patrimoni dell'umanità UNESCO (come i Palazzi reali di Abomey) e la Repubblica locale è alle prese con diversi piani per far crescere l'economia, tra cui attrarre investimenti stranieri e concentrarsi sulle nuove tecnologie informatiche.

Paese di 13 milioni di abitanti, il Benin ha come capitale Porto-Novo, mentre la città più popolosa è Cotonou.

Il Benin non è considerato un paese autoritario, ma il suo livello di democrazia è sceso negli ultimi anni. A guidare il governo è l'imprenditore Talon Benin, che negli ultimi anni è stato contestato per la spesa da 1,4 miliardi di dollari destinata al settore turistico, con i piani della città di Ouidah considerati dalla scarsa sostenibilità sociale e ambientale.

RENDERSENE CONTO

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Se il Benin pareggia contro la Nigeria, a patto che il Sudafrica non vinca con tre o più goal di scarto contro il Rwanda, o batte Osimhen e compagni, sarà realmente qualificato al Mondiale.

Ci si è resi conto di una tale possibilità a seguito di una vittoria contro il Rwanda, nonostante la partita finale contro la Nigeria possa ancora ribaltare le cose. Non è da escludere che due o più squadre arrivino a pari punti, con la differenza reti fondamentale per designare la rappresentante del gruppo C al Mondiale 2026.

"Non vedo l'ora, sinceramente" ammette Hountondji. "A dire il vero, non so se mi sono ancora reso conto di quanto siamo vicini alla qualificazione".

Pochi riescono a vedere la realtà, nonostante sia lucida, presente, confermata.