Due partite, quella in casa dell’Estonia e quella di Udine contro Israele, nelle quali non sarà ammesso il minimo margine d’errore. Sfide che metteranno in palio punti fondamentali per tenere ancora aperto il discorso relativo alla qualificazione diretta ai prossimi Mondiali.
L’Italia si appresta a tornare in campo sapendo che quello che sta affrontando è un cammino in salita.
Gli ultimi due successi, proprio contro Estonia e Israele, sono serviti a ritrovare fiducia e a scalare la classifica di un Gruppo I che vede la Norvegia in fuga a punteggio pieno, con una differenza reti — fattore tutt’altro che secondario — praticamente irraggiungibile.
Le sei lunghezze di distacco da Haaland e compagni (che hanno giocato una partita in più) rappresentano una dura realtà con cui fare i conti.
Intanto, però, c’è la possibilità di accorciare e, ovviamente, molte delle speranze degli Azzurri saranno legate allo stato di forma degli attaccanti.
Tra questi c’è ovviamente Mateo Retegui, punto fermo anche per Gattuso e protagonista negli ultimi mesi in Saudi Pro League.
Quando, nel corso della sessione estiva di calciomercato, Retegui ha lasciato la Serie A e il calcio europeo per trasferirsi all’Al-Qadisiya, in molti si sono chiesti se la scelta avrebbe potuto avere un impatto negativo sulla Nazionale.
Il calcio italiano salutava infatti un centravanti reduce da una grande stagione con l’Atalanta, culminata con il titolo di capocannoniere del campionato con 25 reti, per vederlo approdare in una realtà totalmente diversa come quella della Saudi Pro League.
Un salto enorme, in un torneo considerato ancora meno competitivo rispetto a quelli del Vecchio Continente.
Ma la scelta non ha influenzato il nuovo commissario tecnico Rino Gattuso.
Nelle due partite fin qui disputate sulla panchina dell’Italia, Gattuso ha sempre schierato Retegui titolare, e le risposte dell’attaccante sono state convincenti:
l’italo-argentino ha infatti siglato una doppietta contro l’Estonia e servito tre assist nel rocambolesco 4-5 contro Israele.
Retegui, dunque, continua a rappresentare una certezza per la Nazionale. Molte delle speranze azzurre passeranno ancora dai suoi piedi.
In Arabia Saudita, Mateo Retegui è di fatto ripartito da dove aveva lasciato: segnando con continuità.
Sono già tre i gol messi a segno in Saudi Pro League nelle quattro partite giocate con la maglia dell’Al-Qadisiya.
Le reti sono arrivate in due occasioni: la doppietta al debutto contro l’Al-Nama e il gol nel terzo turno contro l’Al-Khaleej, direttamente su calcio di punizione.
Retegui, titolare inamovibile sin dal primo giorno, sta viaggiando a una media di un gol ogni 117 minuti, risultando tra i trascinatori di un Al-Qadisiya capace di issarsi fino al secondo posto in classifica, alle spalle soltanto dell’Al Nassr di Cristiano Ronaldo.
Quello che si è presentato al ritiro azzurro è dunque un giocatore con tanti minuti nelle gambe — 429’ complessivi in tutte le competizioni — e quarto nella classifica marcatori della Saudi Pro League, alle spalle di João Félix (5 gol), King (4) e Cristiano Ronaldo (4).
Tutto lascia pensare che Gattuso non rinuncerà a lui e che, anzi, possa confermarlo in un attacco a due, al fianco di Moise Kean.
La coppia ha funzionato contro Estonia e Israele: lo dimostrano non solo gol e assist, ma anche la grande intesa mostrata in campo.
Rino Gattuso sembra intenzionato a ripartire dalle certezze e da quelle idee che gli hanno consentito di iniziare la sua avventura da commissario tecnico con due vittorie su due.
Nelle prossime due partite servirà fare bottino pieno — e possibilmente segnare diversi gol — per provare ad avvicinarsi alla Norvegia, ma anche per creare un margine di sicurezza sulle inseguitrici.
L’Italia, al momento, ha infatti gli stessi punti di Israele ma con una partita in meno.
Da questo punto di vista, il tecnico azzurro potrà contare su un reparto offensivo ricco, con giocatori dalle caratteristiche diverse ma complementari.
Elementi in grado di offrire soluzioni varie, e abituati nei rispettivi club a giocare in moduli a due punte: è il caso di Retegui, affiancato da Quiñones nell’Al-Qadisiya, ma anche di Kean (spesso visto accanto a Piccoli o Džeko) e del giovane Pio Esposito all’Inter.