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Palestina qualificata alla FIFA Arab Cup: "Giochiamo per portare gioia alla nostra gente"

GOAL

Battendo la Libia, la rappresentativa palestinese si è qualificata alla Coppa araba di scena a dicembre: un traguardo importantissimo in virtù dell'attuale situazione in patria, con oltre 300 morti provocati dall'esercito israeliano nonostante il cessate il fuoco.

C'è anche la Palestina tra le squadre impegnate nella FIFA Arab Cup di dicembre 2025, torneo ideato per le rappresentative arabe a pochi settimane dalla Coppa d'Africa. Battendo la Libia ai rigori, la Nazionale del ct Ihab Abu Jazar ha guadagnato l'acesso alla competizione, fondamentale più che dal punto di vista sportivo, da quello umanitario e politico.

Nonostante il cessate il fuoco entrato in vigore il 10 ottobre, infatti, l'esercito israeliano ha causato almeno 345 morti tra la popolazione palestinese, con 889 feriti gravi: come riporta Al Jazeera, nel giro di 47 giorni Israele ha violato lo stop 497 volte.

La qualificazione della Palestina all'Arab Cup, competizione a cui partecipano anche alcune rappresentative impegnate allo stesso modo nella Coppa d'Africa al via il 21 dicembre, è essenziale per provare a mantenere viva l'attenzione mediatica sulla situazione a Gaza e in Cisgiordania. Come evidenziato da Abu Jazar dopo il grande traguardo raggiunto.

OLTRE I TROFEI

La Palestina non è certo favorita nell'Arab Cup, nonostante i grandi team di scena non potranno contare sui grandi campioni che saranno impegnati in Coppa d'Africa dal 21 dicembre (sono stati convocati altri giocatori), ma proverà a giocare più partite possibili nel torneo, così da mantenere l'attenzione su quanto accade in patria.

“Siamo diversi dalle altre squadre" ha esordito il ct Ihab Abu Jazar. "Loro giocano per competere, ma noi giochiamo per due obiettivi: mandare messaggi attraverso il calcio e sviluppare il calcio palestinese. La nostra squadra è diventata un grande nome in Asia ed stata vicina a raggiungere il playoff dei Mondiali".

"Giochiamo per qualcosa di più dei trofei, giochiamo per inviare un messaggio e portare gioia alla nostra gente" ha concluso.

SUBITO IL QATAR

La Palestina giocherà la gara inaugurale della FIFA Arab Cup contro i padroni di casa del Qatar, che a differenza di squadre come Marocco ed Egitto ha potuto convocare i migliori calciatori del paese.

Inserita nel girone A con Tunisia, Siria e lo stesso Qatar, la Palestina proverà ad ottenere uno dei primi due posti che vale la qualificazione diretta, consapevole che la squadra tunisina non ha potuto convocare i migliori interpreti, visto che questi sono stati scelti per la Coppa d'Africa di fine dicembre.

Attenzione anche alla Siria,team tutto da scoprire e ovviamente, facente parte della confederazione asiatica, non impegnato nella Coppa d'Africa.

I BAMBINI PALESTINESI

Diversi giocatori della Palestina arriveranno in Qatar per giocare la prima partita solamente 48 ore dopo aver disputato le ultime gare con i propri club, ma a nessuno importa. Ok la stanchezza, ma la rappresentativa scende in campo per qualcosa di più:

"Qualificarsi per la Coppa araba è motivo di orgoglio" racconta il capitano Musab Al-Battat. "Far sorridere i bambini palestinesi è un risultato per ogni giocatore".

Dall'inizio dell'invasione israeliana dell'autunno 2023 sono stati uccisi 70.000 palestinesi, tra cui 20.000 bambini.

LA FIFA ARAB CUP

Nata negli anni '60, la Coppa araba è stata giocata senza grande continuità negli ultimi decenni. Dal 2021 è diventata FIFA Arab Cup, sotto l'egida del massimo organismo internazionale calcistico.

Ad avere la meglio nel 2021 è stata l'Algeria, mentre l'Iraq ha ottenuto quattro successi nelle edizioni precedenti (nove in totale disputate tra il 1964 e il 2012).

La Palestina partecipa alla Coppa araba per la sesta volta nella propria storia, nel tentativo di andare oltre quel primo turno mai superato: nel 2021 è arrivata ultima nel girone con Giordania, Marocco e Arabia Saudita. Ora, però, le cose sembrano cambiate: il passaggio alla fase ad eliminazione diretta sembra possibile. Così da dare gioia alla popolazione, alle prese con un inferno in terra negli ultimi due anni.