Quello della Fiorentina non è stato l’inizio di stagione che in molti si sarebbero aspettati.
Partita con ambizioni importanti, la compagine gigliata ha messo in cascina appena tre punti nelle prime sei giornate di campionato ed è ancora alla ricerca di quel risultato che possa consentirle di invertire una rotta che si è fatta pericolosa.
Risultato che proverà ad ottenere sul difficile campo di San Siro e contro quel Milan che Stefano Pioli ha allenato per cinque stagioni, vincendo uno Scudetto al termine dell’annata 2021-2022.
Il tecnico gigliato, nel presentare la sfida con i rossoneri, ha parlato del suo ritorno a Milano e del momento che sta vivendo la sua squadra.
“Il ritorno a Milano? Avrei preferito farlo in un altro momento, ma dobbiamo vivere la realtà. Non penso alle emozioni che inevitabilmente ci saranno perché ritorno in uno stadio nel quale sono stato per tanti anni che sono stati intensi e pieni di cose positive. Ma sono molto realista e molto concentrato sul momento, non sono concentrato su di me, ma su ciò che dobbiamo fare in partita”.
“Gudmundsson ha fatto bene nelle due gare giocate con l’Islanda. Dopo l’infortunio aveva perso ritmo, ma è tornato in una condizione fisica e mentale buona. Può fare di più e da lui mi aspetto di più”.
“Kean ha lavorato da solo in questi giorni e da oggi è rientrato parzialmente in gruppo. Abbiamo buone sensazioni, ma ha evitato contrasti e cambi di direzione in allenamento. Domani sarà il giorno decisivo, lui sta bene mentalmente, ma vedremo”.
“Al Milan mancherà qualcuno, ma resta una squadra completa. Dovremo essere bravi a fare la partita, anche se non avremo sempre la palla. La squadra è in crescita anche se i risultati oggi non dicono questo”.
“Quelli del Milan non sono più i miei ragazzi, ma con loro ho condiviso un bel percorso. Ci saluteremo, abbiamo fatto cose importanti insieme, ma è un qualcosa al quale penserò dopo la partita. Faccio 500 panchine e compio 60 anni, se c’è un Dio del calcio magari avrà un occhio di riguardo”.
“Fagioli sta bene, pensavo di ritagliargli una posizione da regista, ci credevo tanto. Le prime prestazioni sono state positive, ma alle prime difficoltà ci ha creduto meno. Meglio cambiargli posizione”.
“Tutti ad inizio stagione abbiamo ambizioni ed aspettative, sono stato chiamato per alzare il livello. Adesso la classifica ci impone solo la possibilità di pensare di migliorarla, poi capiremo a cosa potremo puntare. Siamo nelle zone basse, dobbiamo venirne fuori con sacrificio e determinazione. La stagione è ancora lunga, ne verremo fuori”.