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Spalletti prepara il ritorno a Napoli: "Sarà incandescente, non importa l'accoglienza. Infortunio Gatti al ginocchio, le condizioni e cosa ha sentito"

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L'allenatore bianconero è intervenuto dopo il successo per 2-0 sull'Udinese negli ottavi di finale di Coppa Italia: oltre ad analizzare la vittoria, Spalletti ha parlato di Juventus-Napoli di domenica prossima e dell'infortunio di Federico Gatti.

La Juventus supera 2-0 l’Udinese grazie all’autogol di Palma e al calcio di rigore trasformato da Locatelli e vola ai quarti di finale di Coppa Italia. Con due reti segnate - e due annullate, una a David tra le polemiche e una a Openda - i bianconeri conquistano la terza vittoria di fila tra tutte le competizioni e accedono al turno successivo, dove affronteranno la vincente di Atalanta-Genoa.

La testa dei bianconeri, e in particolare dell’allenatore Luciano Spalletti, è già alla prossima gara, un appuntamento molto speciale per il tecnico di Certaldo, che tornerà a Napoli per la prima volta da avversario dopo lo Scudetto vinto. 

Al termine della sfida contro l’Udinese, Spalletti ha parlato in conferenza stampa e ai microfoni di Sport Mediaset di vari temi, tra cui proprio Juventus-Napoli di domenica, il 2-0 di questa sera e le condizioni di Federico Gatti, uscito per infortunio al ginocchio.

VITTORIA DEDICATA A NERI E FERRAMOSCA

"Il 15 dicembre ricorre all'anniversario della scomparsa di Neri e Ferramosca che è successo dopo un allenamento di questi ragazzi e siccome venerdì c'è la cena dedicata a questo anniversario, alla quale io ho sempre partecipato, e visto che ora sono l'allenatore della loro Juventus mi faceva piacere ricordare questo momento e la vittoria la dedichiamo a loro e alle loro famiglie".

LA METAFORA DEL LEONE E IL TOPOLINO

"Abbiamo giocato una discreta partita, abbiamo fatto bene tutto. Soprattutto perché quando si gioca contro squadre come l'Udinese che hanno gamba, che hanno corsa, che hanno profondità di corsa, il pericolo è sempre poi quando perdi palla. Invece siamo sempre stati in equilibrio, non abbiamo mai concesso il fianco e l'abbiamo fatta girare anche bene. Ci siamo procurati delle situazioni, aldilà dei goal importanti. Però. È che ci sono capitate delle situazioni che potevamo gestire meglio e visto il livello di calcio e visto il livello di qualità che dobbiamo andare ad acchiappare, sono cose da sfruttare. Perché poi riuscire a gestire le partite così in maniera quasi totale diventa difficile. Probabilmente noi abbiamo fatto bene, abbiamo messo naturalmente l'Udinese in condizioni che però dobbiamo sviluppare meglio. Poi bisogna essere sempre feroci, sempre cattivi, perché il leone vero mette tutta la sua forza anche con un topolino. Per cui, quando ti capitano le situazioni le devi sempre andare a prendere, per cui non è facile, mai. È vero che c'è stato quell'episodio del rigore che l'abbiamo messa in sicurezza, ma se poi non viene l'episodio del rigore, sei sempre lì che devi fare un altro goal, perché se no fino all'ultimo qualsiasi episodio ti può condannare". 

DAVID E OPENDA

"David e Openda sono due attaccanti centrali. Se parli con loro ti dicono che loro medio in quella piazzola lì. Uno è bravissimo tecnicamente, e uno molto relazionale con la squadra, perché quando viene incontro sa fare circolare la palla bene, sa metterla con i giri contati, dentro l'area di rigore si muove benissimo. Quando la squadra poi costringe una difesa bassa agli avversari, lui di dentro dal meglio di se stesso. È uno che prende notizie di continuo, sai benissimo gestire anche i palloni difficili. Poi naturalmente l'impatto fisico anche se ce l'ha, ce l'ha per quella che la sua costituzione, per quella che la sua forza. Mentre Openda è uno più bravo ad attaccare la profondità. Openda va negli spazi, ha bisogno della palla in profondità e meno relazionale. Però si compensano e possono giocare anche tutti e due insieme perché uno viene e uno va. E ci fa piacere che siano in delle buone condizioni perché poi hanno fatto vedere in questo periodo di prendere cose di portare a casa dei risultati".

SPALLETTI SUL RITORNO A NAPOLI

"Sarà un'emozione incandescente, perché lì ho tantissimi amici e bambini che mi aspettano. Non conterà come verrò accolto, ma il sentimento nei loro confronti che è quello di una persona che gli vuole il massimo del bene".

INFORTUNIO GATTI, COME STA

"Non lo so, perchè lui ha male ed ha sentito uno scrocchio dentro al ginocchio. Domani verrete informati dai medici. Noi abbiamo la nostra qualità medica che vi dirà tutto".

TRE VITTORIE DI FILA

"Le vittorie servono, perchè è l'unica medicina corretta per sentirsi liberi dalle pressioni e tensioni. Io ho sempre visto qualcosa di meglio giorno per giorni. Adesso la squadra inizia a ragionare in maniera differente con la palla nei piedi. Oggi accontentiamoci perchè abbiamo fatto delle cose buone".

ZHEGROVA E MIRETTI

"La continuità di stare dentro l'azione e di non essere in tensione quando la palla è nei piedi degli avversari. Bene la fase di non possesso. Sono contento della prestazione di Zhegrova e mi ha fatto piacere vederlo rincorrere fino alla nostra area di rigore. Poi lui è una miccia accesa che ti può intimorire sempre. Lui vede la possibilità di passare quando gli altri vedono un muro".

Miretti?

"Lui è stato bene in campo, perchè vede sempre oltre il primo passaggio. Lui aveva bisogno di fare minutagggio e questo sarà fondamentale per lui per migliorare al massimo".

LA DIFESA A 4

"Sono contento soprattutto per quanto fatto in fase di costruzioni. Poi ci sono stati dei momenti in cui il quinto è andato a prendere il loro terzino. Si è visto qualcosa, però la differenza si vede sempre nella qualità dei passaggi. Siamo sulla strada giusta, però abbiamo recuperato due palloni alti e non possiamo non finire l'azione. In queste situazioni siamo stati timidi, perchè le partite alla fine le puoi vincere con un solo episodio. Devi andare a chiudere le partite senza aspettare l'episodio del rigore. Alcune situazioni che ci siamo costruiti non puoi non andarle a chiudere. Dobbiamo essere più cattivi".