L’ultimo pilota italiano a guidare una Ferrari in una sessione ufficiale di un weekend di Formula 1 era stato Giancarlo Fisichella nel 2009, a seguito dell’infortunio di Felipe Massa in Ungheria. Ieri, in un venerdì messicano di prove libere, quegli anni si sono fermati. Il ventinovenne calabrese Antonio Fuoco è salito alla guida della SF-25 di Lewis Hamilton nelle FP1 a Città del Messico, per completare una delle quattro sessioni obbligatorie per ogni team - secondo regolamento Fia - dedicate ai piloti esordienti. E anche se la magia di rivedere un italiano alla guida del Cavallino in F.1 è durata soltanto un’ora, e si è conclusa con il 20esimo tempo in pista per Fuoco, l’emozione di un venerdì speciale è stata doppia per Antonio, accompagnato in pista in questa prima volta dall’amico di sempre Charles Leclerc.
Erano strade che, in pista, sembravano destinate a non riagganciarsi mai. E invece in un venerdì messicano i due ex ragazzi della Ferrari Driver Academy sono tornati a vestire i panni dei compagni di squadra. Per una sola sessione, che ha visto Charles chiudere con il miglior tempo e Antonio - più contenuto nella gestione della vettura - con l’ultimo. Ma il risultato non importa, nelle FP1 del venerdì, le meno affidabili del weekend, in generale e in queste, dominate dalla presenza di nove esordienti, più che mai. Ciò che conta è la grandezza di un giorno destinato a restare nella memoria dei due piloti. "È un momento che mi riempie d’orgoglio - ha ammesso il 29enne calabrese -. Con Charles abbiamo condiviso tante esperienze dentro e fuori dalla pista, entrambi qui vestiamo i colori della Ferrari e questo rende tutto ancora più bello". Un venerdì indimenticabile anche per Leclerc: "Sarà bello ritrovarsi nel box dopo che ognuno ha fatto la propria strada - ha raccontato il monegasco prima della sessione -. Tra noi c’è sempre stato un legame molto forte. Sarà un piacere vederlo sull’altra macchina". Fianco a fianco, come quei due ragazzini che a Maranello muovevano i primi passi. In Messico, quasi dieci anni dopo, uno vincitore di otto GP in Formula 1, l’altro trionfatore della 24 Ore di Le Mans. Entrambi in rosso, e di nuovo insieme.
Perché sono diventati grandi insieme, Fuoco e Leclerc. Vestiti di rosso, con i colori della Ferrari Driver Academy, la scuola che li ha trasformati in piloti a caccia di sogni sempre più imponenti. Era il 2016 quando si sono incontrati a Maranello: due ragazzi che dalle categorie cadette delle monoposto stavano tentando la scalata verso la Formula 1. Nel 2017, in Formula 2, si sono ritrovati compagni in Prema e lì le loro strade, da più unite che mai, si sono divise. Charles, un anno più giovane, campione all’esordio della categoria, si è visto aprire le porte della Formula 1, in una storia che lo ha portato oggi a gareggiare nel suo settimo anno in rosso come pilota di Maranello. Antonio, per emergere, ha faticato di più: due stagioni in F.2 e la carriera parallela come collaudatore e terzo pilota Ferrari in F.1. Nel 2023 la grande occasione: mettersi alla guida del Cavallino nella categoria regina del WEC, la Hypercar, accompagnando il team italiano nell’atteso ritorno nel mondiale endurance. Al suo fianco, in ogni passaggio della propria carriera, la presenza dell’amico Leclerc. Che ne ha condiviso con orgoglio ogni successo, fino all’apoteosi della vittoria alla storica 24 Ore di Le Mans, arrivata per Antonio nel 2024.