Le medaglie dei Giochi invernali di Milano Cortina 2026 arrivano in motoscafo, lungo gli assolati canali di Venezia. Sono nelle mani di due leggende dello sport italiano, la prima olimpionica del nuoto Federica Pellegrini e la pluricampionessa paralimpica Francesca Porcellato. Una scena in stile 007 a uso e consumo dei social, fino all’atteso disvelamento all'interno del meraviglioso Palazzo Balbi. Quando la teca si apre ci sono tutti i protagonisti di questa avventura, dall’ex presidente del Coni Malagò al numero uno di Regione Veneto Zaia. In un attimo, le immagini fanno il giro del mondo.
Eccole, finalmente. Le medaglie realizzate dall’Isituto poligrafico e Zecca dello Stato sono tre per l’Olimpiade e tre per la Paralimpiade, ciò che cambia è il simbolo al centro, i cinque cerchi da una parte e gli agitos paralimpici dall’altra. Rappresentano due metà – la vittoria e il sacrificio – pesano 506 grammi quella d’oro per i 6 grammi di metallo prezioso, 500 quella d’argento e 420 quella di bronzo (in rame), misurano 8 centimetri di diametro per 1.3 cm di spessore, sul quale campeggia la scritta “Giochi olimpici\paralimpici di Milano Cortina 2026”. Verranno assegnate in 195 eventi, per un totale di 1146 medaglie.
La parola agli atleti: “Oggi è un momento di liberazione. Lo svelamento è un po’ l’inizio dell’Olimpiade - sorride la Pellegrini - da qui parte il sogno di ogni sportivo. Il sogno più grande e indelebile, nel cuore e nella testa. Dietro a una medaglia ci sono sacrifici, cadute, risalite ma è una via da percorrere nonostante tutto. Purtroppo non parteciperò, ma ho già mandato il curriculum per fare il tedoforo”. Le fa eco Porcellato, 14 medaglie paralimpiche in 12 edizioni dei Giochi, da Seul 1988 a Parigi 2024: “Quando si mette al collo una di queste l’emozione è talmente grande che non si può raccontare. La medaglia è una motivazione in più, è la voglia di indossarla”.
In precedenza era toccato al ministro per lo Sport e i Giovani Abodi confermare quanto annunciato ai Collari d’oro il 16 dicembre scorso: “Come Governo abbiamo deciso di detassare i premi per i medagliati di Milano-Cortina”. L’iniziativa piace all’ex presidente del Coni Malagò, anche se scherza: “Come si dice a Roma, qualcuno dei precedenti olimpionici rosicherà, ma è giusto venire incontro agli atleti. Anche noi come Fondazione abbiamo fatto di necessità virtù per queste medaglie. State tranquilli che oltre a essere sostenibili e riciclabili non si deteriorano come quelle di Parigi. La prima medaglia? La diamo a Luca Zaia”. Il presidente della Regione Veneto ringrazia e rilancia: “Ora dobbiamo terminare gli impianti, la risalita che manca a Cortina spetta a Simico, mentre per la bonifica del vecchio trampolino abbiamo sbloccato dei fondi, in quell’area vorremmo farci la medal plaza”. Infine il ministro per le Infrastrutture e i Trasporti Salvini: “Scusate la toccata e fuga, ma volevo esserci in presenza e non in collegamento (come il ministro Abodi, ndr). Che Giochi saranno? Abbiamo ancora 50 giorni per arrivare a un cessate il fuoco tra Russia e Ucraina, gli stessi che ha indicato Trump, l’auspicio è che a Milano Cortina ci possano essere gli atleti di tutto il mondo e magari salutare un podio con un ucraino e uno russo”.
In coda c’è spazio anche per una parola su Jannik Sinner, fresco vincitore di Wimbledon e ambassador di Milano Cortina 2026. Sempre Federica Pellegrini: “Ho visto la finale, complimenti se l’è meritato. Le polemiche sul doping? Credo di essere libera di esprimere un’opinione, mesi fa ho parlato di una gestione (non convincente, ndr), e non di lui che non ha fatto niente di volontario”.