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Allegri striglia Leao, scintille dopo Juventus-Milan: cosa è successo nello spogliatoio, il portoghese ora rischia il posto

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La partita di Torino tra Juventus e Milan ha segnato un punto di svolta nel rapporto tra Massimiliano Allegri e Rafael Leao

Al termine della sfida, l’allenatore rossonero ha attaccato il suo numero 10 nello spogliatoio, davanti ad alcuni compagni, rimproverandolo per l’atteggiamento sbagliato mostrato in campo, secondo quanto rivela La Gazzetta dello Sport

Il messaggio è stato chiaro: Leao deve cambiare approccio e aumentare l’intensità, altrimenti rischia di essere escluso a lungo dalla formazione titolare, soprattutto con la concorrenza crescente di Gimenez e Nkunku

La serata allo Stadium è stata segnata da episodi che hanno fatto esplodere la tensione e che ora pongono il portoghese davanti a un bivio cruciale per la sua carriera.

SCINTILLE ALLEGRI-LEAO ALLO STADIUM

La tensione tra Allegri e Leao è esplosa in più momenti durante Juventus-Milan. Come raccontato da DAZN, prima di entrare in campo l’allenatore ha urlato al portoghese “Non mi fare inc…”. 

Nel finale di gara, Leao ha prima fallito un’occasione da distanza ravvicinata, mandando il pallone fuori con il sinistro, e poi ha sprecato un assist perfetto di Modric. 

Due situazioni che hanno mandato su tutte le furie Allegri, che si è arrabbiato a bordo campo, iniziando a gesticolare e urlare, fino alla decisione di ordinare il silenzio in spogliatoio. 

Una volta dentro, però, è stato lui a prendere la parola, accusando direttamente Leao di non avere l’atteggiamento giusto per il Milan.

LE RICHIESTE DI ALLEGRI

Il senso dello sfogo, secondo La Gazzetta dello Sport, è che il talento del numero 10 non basta se non viene accompagnato da intensità, continuità e cattiveria sotto porta. Il cinismo non si costruisce in due settimane, ma l’approccio mentale può cambiare in fretta.

Non a caso, tra le frasi catturate dalle telecamere c’è anche un “Rafa, torna!”, che ha assunto un valore simbolico: l’invito a ritrovare concentrazione e presenza costante in partita.

CONDIZIONI FISICHE E PRECEDENTI

Leao non era al meglio della condizione: era rientrato contro Napoli e Juventus dopo un mese e mezzo fermo per un problema al polpaccio destro, dettaglio che spiega parte delle difficoltà. Ma la discontinuità non è una novità.

Come sottolinea La Gazzetta dello Sport, il portoghese con Fonseca e Conceicao aveva vissuto periodi simili, alternando prestazioni da campione a lunghe pause. 

L’approccio alla partita è il punto centrale della sua carriera: se riuscirà a renderlo costante, potrà diventare un leader, altrimenti resterà un talento incompiuto.

LA CONCORRENZA INTERNA

Il rischio maggiore per Leao riguarda la sua posizione nel nuovo Milan di Allegri. Nel 3-5-2 scelto dal tecnico c’è spazio per un solo attaccante accanto a Pulisic. 

Gimenez e Nkunku stanno crescendo e rappresentano due rivali insidiosi: il primo porta intensità e grinta, il secondo ha qualità da giocatore internazionale. 

Per la prima volta Leao deve fare i conti con una concorrenza concreta che può ridurlo ai margini se non alza il livello delle sue prestazioni.

IL MESSAGGIO DI RABIOT

Le critiche non arrivano solo dall’allenatore. Adrien Rabiot, intervistato da La Gazzetta dello Sport, ha lanciato un monito che sa di consiglio da veterano: 

"So che se ne parla molto. È un giocatore che ha potenzialità, ma a 26 anni non sei più giovane. Alla sua età non c’è più tempo da perdere. Il tempo passa veloce. Sarebbe un peccato che rimanesse solo un potenziale grande giocatore. Spero si renda conto di avere i mezzi per poter competere con i più forti".

Un pensiero che rispecchia quanto già espresso da altri allenatori in passato, tra aspettative alte e risultati altalenanti.