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Calcio

Allenatore Milan, in pole resta Fonseca. Ma nella lista ci sono anche Scaloni e Potter

Luca Bianchin
Allenatore Milan, in pole resta Fonseca. Ma nella lista ci sono anche Scaloni e PotterN/A
Sentito il ct argentino. La scelta definitiva a fine mese

Fonseca in testa, e valgono i doppi sensi. Paulo Fonseca è nella testa del Milan, che pensa a lui dall’inverno, lo ha valutato come candidato alternativo a Julen Lopetegui e, dopo il no allo spagnolo, lo ha sempre considerato un profilo degno della massima attenzione. E Fonseca è in testa alla corsa per il posto sulla panchina Sud di San Siro. La giornata di ieri ha portato nuovi contatti tra il Milan e l’allenatore del Lilla, che domani si giocherà – 90 minuti, dentro o fuori, nove mesi crudelmente liofilizzati in una serata – la qualificazione alla prossima Champions. Vista la storia di queste settimane, però, si prega di non arrivare a conclusioni affrettate. Fonseca è il favorito per diventare allenatore del Milan a partire da luglio ma le candidature alternative vengono valutate giorno dopo giorno, con contatti anche clamorosi. È un trend della primavera: anche il Bayern dimostra che non sono questi i tempi delle scelte nette, decise, punto-un-allenatore-e-lo-prendo. Il casting è di moda. 

I tempi, intanto. La nomina ufficiale non arriverà prima della fine della Serie A, questo è praticamente sicuro. Il Milan lo dice da tempo, non vuole parlare di altri allenatori finché sarà in corso la quinta stagione di Stefano Pioli. La decisione non è presa ma ci sono alcuni segnali piuttosto chiari. Il Marsiglia in questi due giorni ha capito che Fonseca non ha intenzione di accettare la sua proposta. E non per caso ha incontrato Sergio Conceiçao, valutato non poco anche dal Milan. Siamo ai giorni delle scelte. Fonseca, se volesse, potrebbe continuare al Lilla, potrebbe andare al Marsiglia ed è stato contattato anche da una squadra molto importante (il Bayern? il Chelsea?): può scegliere. Il Milan però è al centro dei suoi pensieri e sì, è comprensibile: con il Milan tornerebbe in Italia, allenerebbe una squadra dalla storia leggendaria e frequenterebbe la Champions a partire da agosto. Tutto attraente. Il Milan invece lo apprezza perché è un allenatore di idee e buon senso, disposto a cooperare con il club e lavorare con il materiale (giovane) a disposizione. 

Il Milan però in queste settimane ha valutato molti altri allenatori e preso informazioni su parecchi profili. Il più clamoroso è Lionel Scaloni, il c.t. campione del mondo con l’Argentina in Qatar. Il Milan lo considera un allenatore con l’identikit giusto - affascinante, ambizioso, con idee moderne – e lo ha contattato attraverso i suoi agenti. Non ci sono stati appuntamenti, soltanto contatti telefonici, ma l’operazione non sarebbe impossibile. Certo, Scaloni arriverebbe solo a fine Coppa America (14 luglio) ma sarebbe disposto a lasciare l’Argentina per allenare la prima squadra di club della sua vita.  A Casa Milan, come si capisce, il brainstorming non manca. La decisione è nelle mani di Giorgio Furlani, Geoffrey Moncada e Zlatan Ibrahimovic. Naturale che ci siano idee che nascono da uno dei tre e vengono approvate o non approvate dagli altri.

Soluzioni a rischio zero non ci sono con il budget del Milan, che non vuole allenatori da 8 milioni a stagione, e forse non ci sono a prescindere. I contatti e le proposte però non mancano. Marcelo Gallardo ad esempio piace da sempre, soprattutto a Geoffrey Moncada. Gallardo è stato sentito e in questi giorni è impegnato nel processo per liberarsi dall’Al Ittihad. Potrebbe tornare al River o scegliere l’Europa. Di sicuro, conosce l’apprezzamento del Milan.  Graham Potter è un nome considerato e del resto al Milan ha già fatto male nello scontro con il Chelsea nella Champions 2022-23. Potter ha lasciato il Chelsea un anno fa, è fermo e pronto a considerare un’altra avventura. Il Milan lo ha valutato, anche se il favorito ora sembra decisamente un altro, nato in Mozambico il 5 marzo 1973. Allo stesso modo, altri allenatori non sembrano di attualità ma hanno avuto o hanno un posto nelle liste del Milan, che non ha mai fatto mistero - come con i calciatori - di volersi muovere su più profili per poi scegliere. 

Thomas Tuchel è un profilo sensato, come Christophe Galtier, anche se in queste settimane è stato impegnato nel tira e molla con il Bayern. Roberto De Zerbi è stato contattato - una presa di informazioni - ma non si è arrivati a un’offerta, anche perché i 14 milioni al Brighton certo non invogliano. Thiago Motta ha fatto sapere di avere altri piani, mentre con Conte e Allegri non sono stati considerati in linea con il progetto-Milan. Un casting lungo e complesso. Infinito? Beh, no, un termine c’è: entro fine mese, si chiude.

Fonte: Gazzetta.it