Una decisione ponderata, una scelta voluta: Giuseppe Ambrosino e Antonio Vergara sono rimasti al Napoli, niente prestiti.
Antonio Conte se li è tenuti in rosa monitorandone da vicino potenziale e qualità, prendendoli sotto la propria ala per renderli talenti meno acerbi e pronti per l'immediato.
I mesi trascorsi dai due gioielli del vivaio azzurro si fanno sentire: tra sedute sfiancanti a Dimaro e Castel di Sangro e nozioni diffuse dall'allenatore leccese nel corso della stagione appena iniziata attaccante e centrocampista/fantasista stanno toccando il cielo con un dito, giocandosi le proprie chances con la squadra della propria terra.
Conte su Ambrosino e Vergara punta e non manca occasione per sottolinearlo, come avvenuto al termine della notte di Champions resa dolcissima dal 2-1 rifilato allo Sporting.
Un'appendice di conferenza richiesta dallo stesso tecnico salentino senza alcuna domanda, prolungandosi davanti ai cronisti per coccolare e lanciare senza filtri i due ragazzi rimasti a Napoli per apprendere e farsi le ossa all'ombra dei big.
Su entrambi garantisce Conte, in procinto di concedergli nuove chances per sdoganare al pubblico gli step studiati e compiuti.
"Voglio spendere anche due parole su Ambrosino e Vergara - ha detto Conte nella pancia del Maradona dopo Napoli-Sporting - Sono due ragazzi che stanno facendo dei miglioramenti importanti: lo dico senza piangerie, altrimenti starei zitto. Potrebbero avere spazio".
La parentesi su Ambrosino e Vergara consente a Conte di togliersi un sassolino più ad ampio spettro, riconducendo il proprio pensiero al problema che attanaglia il nostro calcio e alla scelta di schierare Luca Marianucci titolare a San Siro contro il Milan:
"Perché poi… 'Gioca Marianucci': è un ragazzo di 21 anni, titolare dell'Under 21, che ha fatto un campionato con l'Empoli. Poi si dice che non facciamo giocare i giovani, poi lo facciamo e...".
"Ogni tanto facciamo pace col cervello - ha proseguito Conte - Non pensate che quando facciamo giocare i giovani è per dare un contentino, se lo faccio è perché mi fido di lui".
"Come ho detto che Marianucci rappresenterà il futuro del Napoli, Ambrosino e Vergara sono due calciatori del settore giovanile che stanno crescendo in maniera esponenziale. Se prima o poi li vedrete in campo, non dite che sono pazzo".
Al momento l'unico ad aver trovato spazio tra i due è stato Ambrosino: il classe 2003 è subentrato nel finale di Napoli-Cagliari del 30 agosto, coi partenopei a caccia del goal vittoria poi siglato da Anguissa all'ultimo respiro.
Per il gioiellino azzurro, già protagonista a giugno agli Europei Under 21 con la maglia dell'Italia con conseguente interesse - mai concretizzatosi - del Celtic, circa un quarto d'ora al posto di Lorenzo Lucca con voglia e sprazzi di personalità e tecnica.
A rompere il ghiaccio è stato anche Vergara, coetaneo di Ambrosino e nella scorsa stagione più che positivo in Serie B alla Reggiana (5 goal e 6 assist): lui che nasce trequartista e bravo ad agire anche come attaccante di destra, grazie ad un mancino su cui convergere per mirare la porta, durante il ritiro estivo è stato provato mezzala con ottimi risultati.
Antonio è subentrato per un paio di minuti alla prima giornata in casa del Sassuolo ed ora attende un'ulteriore occasione per coronare il sogno di una vita, che stando alle parole di Conte sembra pronta a materializzarsi.