Error code: %{errorCode}

Avvio di stagione da incubo per Endrick con il Real Madrid: sarà addio a gennaio?

GOAL

È un momento strano per Endrick. Il classe 2006 brasiliano sembrava destinato a scrivere pagine importanti del Real Madrid, ma invece si ritrova in un limbo totale. Non gioca da cinque mesi e tutto lascia pensare che avrebbe dovuto lasciare i Blancos nel corso dell'ultima sessione di mercato. Gli infortuni e la riluttanza dell'allenatore a schierarlo lo hanno costretto a restare in panchina per diverse partite consecutive e ora il diciannovenne si trova di fronte a una decisione importante per il suo futuro.

Ma Endrick ora ha la maglia numero 9. Sembra una cosa positiva. Dopotutto, quando a un calciatore viene assegnata una maglia così prestigiosa, significa che viene considerato importante. Implica una certa fiducia, un sostegno da parte dei vertici del club. In altre parole, il Real Madrid sembra credere in lui.

Beh, tutto molto bello e simbolico, ma la realtà calcistica è ben diversa. Sono passati più di 150 giorni dall'ultima volta che Endrick ha collezionato minuti in campo. C'era molto entusiasmo il giorno del suo arrivo a Madrid, ma al momento le aspettative non sono state rispettate. Endrick ha 19 anni, un talento immenso e ha dimostrato, in brevi periodi, di poter essere una presenza offensiva in grado di cambiare le sorti della partita.

Tuttavia, presenta ancora dei difetti: Endrick non è particolarmente alto e non si adatta al meglio al sistema di Xabi Alonso. E con le numerose voci su un possibile trasferimento in prestito che lo allontanerebbe dal Real Madrid, è difficile immaginare un futuro per lui nei Blancos. Ogni tanto, per un calciatore, ci sono opportunità da cogliere al volo. Un trasferimento a gennaio potrebbe essere l'unico modo per dare una svolta alla sua carriera.

UN TRASFERIMENTO DA 'SUPERSTAR'

images-v3-blt3705d6b15399d1c9-Endrick

L'acquisto di Endrick da parte del Real Madrid, all'epoca, sembrava la scelta giusta. Era una di quelle operazioni di alto profilo per assicurarsi una giovane superstar brasiliana, una sorta di "ritorno al passato". Tutti sembravano interessati al suo ingaggio: si parlava di Barcellona, Arsenal, Chelsea e Liverpool.

Ma era necessario che lui andasse al Real. Il Barcellona aveva battuto sul tempo i Blancos per l'acquisto di alcuni talenti brasiliani nel corso degli anni, non ultimo Neymar, e i madrileni avevano bisogno di rispondere a modo loro. Tutto sembrava lasciare intendere che sarebbe stata un'operazione di successo. Il costo del trasferimento, 60 milioni di euro, era enorme, ma lo era anche il suo potenziale. Endrick aveva solo 16 anni, ma era impossibile non entusiasmarsi per il giocatore che sarebbe potuto diventare. Si pensava che restare in Brasile, con la maglia del Palmeiras, lo avrebbe solo reso più forte. 18 mesi in più per crescere fisicamente, abituarsi ai contrasti e arrivare nella capitale spagnola pronto per fare la differenza.

L'entusiasmo era tangibile: nel 2023, Endrick ha fatto un tour del campo di allenamento del Real Madrid prima di ufficializzare il suo trasferimento. I Blancos lo hanno pubblicizzato su tutti i loro social media. Foto e video con Carlo Ancelotti e con Jude Bellingham, con quest'ultimo che lo definì come una superstar. Tutto questo lasciava pensare ad un successo assicurato.

È STATA LA SCELTA GIUSTA?

images-v3-blt7ef70ad43305ed91-crop-MM5DCNBYG45DQMZWHJXG653FHIZDGNB2GE4DO===-Karim_Benzema_x_Vini_Jr_Real_Madrid_2022-23

C'erano comunque alcuni motivi per essere cauti. Quando il Real Madrid ha ingaggiato Endrick nel 2022, la squadra era in una fase di transizione in attacco. Benzema aveva vinto il Pallone d'Oro pochi mesi prima, ma aveva subito diversi infortuni e, quando era disponibile, il suo rendimento era calato drasticamente. Vinicius Jr e Rodrygo erano entrambi talenti straordinari, ma nessuno dei due era un centravanti. Quell'anno, poi, il Barcellona ha riconquistato il titolo di campione di Spagna sotto la guida di Xavi.

C'erano diverse opzioni sul mercato dei trasferimenti e il Real Madrid, come sappiamo, può acquistare praticamente chiunque desideri. Dopo una lunga e interminabile saga di trasferimenti, ha puntato su Bellingham. L'inglese ha goduto di una stagione d'esordio memorabile, contribuendo a portare i Blancos al 'doblete' Liga-Champions League nel 2024. E nonostante la super stagione di Joselu, i Blancos avevano ancora bisogno di un giovane attaccante. Ed Endrick sembrava essere la scelta giusta.

Ma nel corso dell'estate successiva le cose sono cambiate totalmente con l'acquisto di Mbappé. Era evidente che il francese sarebbe stato il protagonista indiscusso, giocando da "numero 9" e fungendo da punto di riferimento di un attacco estremamente sbilanciato. Come avrebbe fatto dunque a trovare spazio il talento brasiliano?

LE DIFFICOLTÀ IN BRASILE

images-v3-bltdda76640881ff7b0-GettyImages-1244225795

Mentre il Real Madrid metteva insieme la sua nuova squadra, Endrick viveva un periodo difficile dietro le quinte. Ciò che è stato rapidamente dimenticato nell'entusiasmo per il suo ingaggio è il fatto che Endrick non aveva ancora compiuto 18 anni. La Serie A brasiliana è un campionato spesso spietato per i giocatori più giovani, caratterizzato da fisicità e durezza. Non è sempre il posto giusto per un futuro giocatore del Real Madrid che vuole farsi le ossa.

E così è stato. Endrick entrava e usciva dalla formazione titolare del Palmeiras. Ha segnato alcuni goal, mettendo in mostra qualche prestazione promettente, ma per il resto è stato un giocatore di secondo piano. Ha totalizzato 11 reti in 1.600 minuti di campionato, un ottimo risultato per un adolescente, ma difficilmente paragonabile ai numeri del Real Madrid. 

Ci fu poi un episodio in cui venne ripreso a piangere in panchina, con l'allenatore che - in merito a quell'episodio - ha ammesso che avrebbe potuto essere più indulgente con lui: "Sì, è vero, si è coperto il viso perché piangeva. Non sono suo padre, ma avrei dovuto abbracciarlo", ha detto Abel Ferreira. "Bisogna stare calmi. A nessuno piacciono le critiche. C'è un'enorme pressione su di lui affinché segni cinque o sei goal e lui cerca di affrontarla da solo. Il goal arriverà al momento giusto. Bisogna solo stare calmi e lasciarlo crescere.

UNA STAGIONE D'ESORDIO ALTALENANTE

images-v3-getty-2215836559-crop-MM5DGNBRGM5DCOJSGA5G433XMU5DAORRGAYA====-GettyImages-2215836559

Madrid è un posto difficile in cui ricominciare. Non c'è spazio per gli errori. Se si perdono alcune occasioni, si fatica a trovare la rete e si viene rapidamente messi da parte. E per Endrick l'avvio con il Real è stato complicato. Era pieno di energia e cinico sotto porta, ma non è mai riuscito ad ambientarsi nella squadra ed è stato utilizzato principalmente in Coppa del Re, nel turnover imposto da Ancelotti.

Eppure le statistiche, nel contesto, erano ragionevoli. Ha collezionato 37 presenze in tutte le competizioni e segnato sette gozl. Ha contribuito a più reti in media per 90 minuti rispetto a Rodrygo e Vinicius nelle loro rispettive stagioni di esordio nel club. 

E poi c'è stato un infortunio. L'ultima partita della stagione era ormai inutile. Endrick ha iniziato in attacco con Mbappé, ma ha dovuto lasciare il campo per un infortunio alla gamba. Gli esami successivi hanno rivelato un problema al tendine del ginocchio, che lo ha escluso dal Mondiale per Club, dove ci si aspettava che avrebbe avuto un impatto.

CON XABI ALONSO NON TROVA SPAZIO

images-v3-getty-2235615560-crop-MM5DKMBQGA5DEOBRGM5G433XMU5DAORQ-GettyImages-2235615560

L'infortunio è stata una vera e propria sfortuna, anche perché Xabi Alonso aveva chiarito fin dal primo giorno del Mondiale per Club che non avrebbe avuto paura a ruotare i giocatori. Con Mbappé fuori dai giochi per un virus intestinale, Alonso ha schierato in attacco il giovane Gonzalo Garcia. Quest'ultimo ha vinto la Scarpa d'Oro del torneo, segnando quattro goal.

Endrick ha reagito volando a Miami per allenarsi con il resto della squadra del Real Madrid. Ma così facendo ha aggravato lo stesso infortunio. E poi, tutto è diventato un po' cupo. Sono iniziate le voci di trasferimento. Si parlava di una possbile cessione in prestito, in alcuni casi anche di una cessione a titolo definitivo. Questo, bisogna ammetterlo, avrebbe avuto un senso. 

Il fatto che Endrick non sia proprio il tipo di giocatore che piace ad Alonso non è d'aiuto. Lo spagnolo preferisce due esterni di qualità e un attaccante fisico disposto a giocare al centro. Joselu, ironicamente, sembrava perfetto. Endrick no.

POSSIBILE ADDIO A GENNAIO?

images-v3-getty-2236620079-crop-MM5DGNJQGA5DCOJWHE5G433XMU5DAORVGE======-GettyImages-2236620079

E così ci troviamo di fronte a un futuro in bilico. Indossare la maglia numero 9 del Real Madrid è ovviamente una cosa positiva. È segno di grande fiducia del club nel brasiliano. Non si dà quella maglia a qualcuno che rimarrà per sempre in panchina.

È tornato anche nella rosa dei convocati e è rimasto in panchina per cinque partite consecutive in tutte le competizioni, mentre Xabi Alonso continua a cercare la combinazione ideale in attacco. Anche un ritorno in Nazionale sembra improbabile, dato che Ancelotti lo ha lasciato a casa per le due amichevoli contro Corea del Sud e Giappone.

Nel club resta comunque la fiducia nel brasiliano. Credono che l'occasione per Endrick arriverà presto e che lui debba solo lavorare per tornare in squadra e sfruttare le opportunità che gli si presenteranno. Bisogna anche riconoscere che ha solo 19 anni. Ma questo solleva la questione opposta: a questa età, non sarebbe forse meglio cercare spazio e continuità altrove? D'altronde la prossima estate si giocheranno i Mondiali e il classe 2006 deve convincere Ancelotti per far parte della Selecao brasiliana.