L’apprendistato è durato probabilmente più del previsto. Però è servito a capire tante cose, non solo di campo. Philip Billing ha debuttato con la maglia del Napoli domenica scorsa a Como, quarantatré giorni dopo essere sbarcato a Roma per firmare con il club di Aurelio De Laurentiis e cominciare questa sua nuova esperienza italiana. Sei settimane infinite, passate sul campo a conoscere i metodi di Conte, a studiare i suoi colleghi Anguissa e McTominay per capire come poter essere utile alla causa. Ha voluto Napoli per Conte ("un allenatore vincente che può aiutarmi a diventare un giocatore migliore") e per mettersi alla prova dopo anni in Inghilterra, dove la sua fisicità è stata per anni un’arma fondamentale nella scalata del Bournemouth: tra Premier League e Championship, ha collezionato 201 presenze, condite da 31 gol e 20 assist. Philip è un giocatore speciale, che Napoli non ha ancora scoperto fino in fondo. E ora avrà la grande occasione di potersi dimostrare all’altezza del compito. Senza Anguissa, toccherà a Billing garantire equilibrio, fisicità e assalti senza palla. Un compito forse ingrato, ma che il centrocampista danese sembra pronto ad affrontare. Senza paura.
L’impatto con Napoli è stato al limite dello sconvolgente. Billing è arrivato nella settimana che ha portato alla super sfida in casa dell’Atalanta, dove il Napoli ha ottenuto una delle vittorie più belle della stagione proprio trascinato dalle prestazioni monstre di Anguissa (due assist) e McTominay. Avrà pensato: "E qui come faccio a giocare?". Ma mentre cercava di darsi una risposta, ha vissuto una delle notti più incredibili della sua carriera, con l’invasione dei tifosi del Napoli all’esterno dell’aeroporto di Capodichino per salutare la squadra dopo l’impresa di Bergamo. Philip è rimasto incantato e rapito da quell’entusiasmo e ha postato la notte magica sui suoi canali social, accompagnato da un commento che era tutto un programma: "Pelle d’oca".
Domenica a Como non avrà avvertito quei brividi, ma di sicuro era emozionato per il debutto quasi quanto i tifosi sono rimasti increduli di vederlo in campo dal primo minuto. E Philip ha stupito, con quelle leve lunghe con cui ha saputo ribaltare più volte l’azione, con quel mancino educato con cui si è saputo disimpegnare bene nel traffico nei primi 45’, dove è andato anche vicino al gol su punizione. Ha dominato nel gioco aereo, sfruttando i suoi 193 centimetri di altezza, e ha saputo garantire alla squadra il giusto equilibrio. Nella ripresa è calato come tutta la squadra, lasciando il campo ancora sull’1-1. "Orgoglioso per la mia prima partita con questa squadra" ha scritto in un post il giorno dopo. Ancora non sapeva, Philip, che quei 60’ altro non erano che un antipasto in vista del grande appuntamento di sabato: contro l’Inter sarà ancora titolare e per la prima volta giocherà al Maradona. Per scoprire l’effetto che fa. E per far vedere al suo nuovo pubblico che ha tutto per aiutare il Napoli. Billing vuole essere l’arma in più nella volata scudetto. Conte e il Napoli vogliono crederci.
Fonte: gazzetta.it