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Bologna, sul rinnovo di Italiano c'è ottimismo ma ci sono quattro nodi da sciogliere

Gazzetta

Sono sostanzialmente 4 le carte sul tavolo del rinnovo Italiano-Bologna. Si gioca su più fronti, su vari aspetti, sul presente ma anche sull’ambizione futura, un’ambizione esistente ma che va alimentata, programmata ed estesa. L’ottimismo fra le parti resta: si va avanti, piano ma si va avanti; da quel che si sussurra l’abbraccio ci sarà a meno di sconvolgimenti. Ogni giorno è buono. 

Le carte sul tavolo della trattativa sono un... poker: la prima è la durata del contratto dal quale discende la seconda, cioè l’aspetto economico. La terza è la parte tecnica con garanzie da valutare via via durante il mercato e la quarta è il dovuto riconoscimento anche al lavoro svolto dallo staff. Un rinnovo articolato, complesso ma non invalicabile. Il tutto è stato evidenziato ancora una volta ieri, quando si è svolto l’incontro – fino alle 15.10 - fra i rappresentanti del tecnico (gli avvocati Caliandro e Nappi) e la dirigenza del club: Italiano, sicuro com’è della scelta che vuole portare avanti (Bologna, nonostante le sirene italiane), ha mandato avanti i propri agenti e nel primo pomeriggio è andato a supportare l’amico Leo Colucci nella rifinitura al Dall’Ara, perché il tecnico della Primavera rossoblù oggi si gioca lo spareggio-salvezza con l’Empoli. 

La durata è proprio quella avanzata da giorni: Italiano non ha intenzione di allenare (cosa già fatta a Firenze) con un anno solo di contratto e la formula della durata porta tutto il lavoro fino al 2028. Un anno non a caso, perché il triennio dovrà essere vissuto con programmi e ambizioni ben visibili e concrete, come lo stesso Italiano ha evidenziato dopo la gara col Genoa. «Il fatto di migliorare la squadra non riguarda solo Vincenzo Italiano - ecco il manifesto del tecnico -, perché è interesse anche della società presentare una squadra di livello per le tre competizioni da affrontare. L’Europa League è una competizione tosta in cui si incontrano squadre importanti, poi bisogna onorare la Coppa Italia da detentori, e in campionato è normale provare ad arrivare bene in fondo, avendo a disposizione giocatori di qualità». Chiaro. Oltre alla voce Ruben Van Bommel ieri è riapparsa quella legata al centrale difensivo Vitik: guarda caso in due ruoli che potrebbero scoprirsi (Ndoye e Lucumi?). 

Poi, i concetti economici che sono conseguenza della durata del contratto (e non viceversa). L’aspetto non riguarda solamente Italiano - tra domanda e offerta ballano circa 300 mila euro - ma anche tutto il proprio staff per un concreto riconoscimento del lavoro fatto. Naturale che il tecnico si aspetti un adeguamento, forte di una Coppa Italia che non è solo traguardo ma anche una tappa dalla quale ripartire verso l’alto. Il modello-Atalanta è un modello perseguibile? Come detto spesso l’ad Fenucci trattasi di modello ineguagliabile, ma nella testa del tecnico (e anche del club) l’idea è quella del mantenimento dell’Europa anche per l’anno prossimo oltre a cercare di andare avanti il più possibile in Europa League. La forza contrattuale di Italiano, considerando anche il Milan, è consistente e il Bologna ha i propri parametri: il club è pronto a riconoscere al tecnico un corrispettivo di quasi 3 milioni a salire con premi, che siano di punti, valorizzazione di giocatori, accesso alla Champions. La distanza sarebbe ancora ampia, circa 300mila euro. Italiano pensa al Bologna, il resto si capirà.

Fonte: gazzetta.it