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Caprile, Atubolu o Suzuki: Inter, si apre il casting per la porta. Ma chi è il più adatto?

Gazzetta

Un'altra variabile porta il nome di Josep Martinez. Il portiere spagnolo, quando impiegato in nerazzurro, ha sempre fatto bella figura: 10 partite, 6 clean-sheets. Quest'anno è sceso in campo in due occasioni, mantenendo la porta inviolata una volta. Poi, però, il fatto extra-campo che l'ha coinvolto di recente ne ha rallentato la crescita che purtroppo sembrava dietro l'angolo. Il momento di Pepo sul piano personale è complesso e così in queste settimane sta lavorando più per superare il trauma che per scalzare Sommer. È molto probabile che l'anno prossimo farà ancora parte della rosa nerazzurro, ma in quale veste? Erede di Sommer e quindi titolare fisso o il solito 12°? Presto per dirlo, anche se di sicuro c'è che l'Inter monitora possibili soluzioni da qui all'estate prossima. Tre, principalmente. 

Porte girevoli? Nel palazzo dell'Inter, non funziona proprio così. Sommer, Onana, Handanovic, ancora prima Julio Cesar, Toldo, Frey, Peruzzi. Fino a Pagliuca, Zenga e Bordon. Il portiere titolare è uno, gli altri fanno da contorno. Certamente all'occorrenza vengono impiegati, ma solo quando strettamente necessario o per un passaggio di testimone tra una stagione e l'altra. Lo dice la storia: l'anno scorso il numero uno svizzero ha giocato 53 partite contro le 10 di Josep Martinez, in quello precedente 43 - e Audero appena 6 -, dopo la parentesi Onana e la lunga egemonia Handanovic, abituato a giocare una cinquantina di partite l'anno mentre i vari vice (nel tempo: Cordaz, Radu, Padelli, Carrizo, Castellazzi, Belec) si spartivano manciate di presenze. Succedeva lo stesso anche quando stabilmente tra i pali si piazzavano i "vecchi" sopracitati. Alla fine della stagione in corso, però, si aggiungerà una variabile: il contratto di Sommer. Che scadrà il 30 giugno prossimo e molto probabilmente non verrà rinnovato, a differenza (sempre probabilmente) di quello del terzo portiere Di Gennaro, decisamente meno oneroso e soprattutto utile per una questione di liste essendo cresciuto nel vivaio nerazzurro. In sostanza, almeno un slot in porta si libererà. E così l'Inter è chiamata a tuffarsi sul mercato alla ricerca d un titolare.

Elia Caprile, Noah Atubolu, Zion Suzuki. Questi, ma non solo, sono i nomi che la dirigenza nerazzurra ha seguito fin qui con un occhio di riguardo. Specialmente il primo, considerato ideale per età (ha 24 anni), nazionalità (l'Inter punta sempre forte sul blocco azzurro) e soprattutto prontezza. Caprile ha vissuto una formativa esperienza all'estero già da giovanissimo - Leeds -, ha fatto il titolare nel Bari che ha sfiorato una clamorosa promozione in Serie A, si è confermato alla grande nella stagione d'esordio nella massima categoria con l'Empoli e, forse soprattutto, ha scelto di lasciare il Napoli in piena corsa verso quello che sarebbe diventato in seguito il 4° scudetto nella storia del club per andare a Cagliari a fare il titolare. Uguale: la personalità non gli manca. Il giapponese Suzuki è suo coetaneo, ma rischia di avere una valutazione più elevata e soprattutto l'infortunio che lo terrà ai box per i prossimi 3-4 mesi ha spedito all'indietro la sua candidatura.

Resta poi il nome di Noah Atubolu, forse il più esotico, ma non per questo meno affidabile. Numero uno tedesco di origini nigeriane del Friburgo, in Bundesliga ha impressionato tanto da conquistarsi la chiamata di Nagelsmann in nazionale. Il jolly del tedesco? Un contratto in scadenza nel 2027, che vieta valutazione monstre da parte del Friburgo. Stabilire oggi il profilo su cui punterà con più decisione l'Inter è complesso, ma di sicuro verranno seguite le linee guida dettate da Oaktree: giovane, pronto, futuribile. E non più caro di 25-30 milioni.