Nel giorno dell'Assemblea dei Soci e della nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione della Juventus parla anche Giorgio Chiellini.
Come riporta 'Calcio e Finanza', il Director of Football Strategy bianconero, è intervenuto durante il Football Business Forum organizzato da SDA Bocconi.
Nel suo discorso Chiellini ha toccato vari tempi, dalla nuova carriera come dirigente alle strategie del club passando per le possibili sanzioni dell'UEFA.
Chiellini ha spiegato perché ha preferito la carriera da dirigente a quella da allenatore: "Ho sempre sentito più naturale il passaggio a un ruolo gestionale, strategico, anche se credo che la leadership resti la stessa. Quando iniziava una stagione, guardavo ai miei compagni come a 25 aziende diverse: ognuna con i propri obiettivi, i propri interessi. Il compito del leader è far capire che senza unità d’intenti nessuno vince, né la squadra né le singole persone. Ma anche noi, da giocatori, avevamo i nostri “capi”: l’allenatore, la società, la proprietà. È una catena di responsabilità che non si spezza mai".
Quindi si è passati ad analizzare i motivi del declino del calcio italiano: "Oggi non c’è un tavolo comune che lavori per la crescita collettiva. Ognuno pensa a sé, e così si perde di vista l’obiettivo comune. Non vogliamo diventare una lega che forma i talenti e poi li vede partire all’estero. Non credo che la Serie A possa colmare completamente il divario con la Premier League, ma deve assolutamente migliorare per sopravvivere. L’interesse internazionale verso la Serie A sta calando, e serve una strategia diversa: dobbiamo riportare in Italia i migliori giocatori, perché sono loro che attraggono gli spettatori".
Chiellini ha illustrato anche la strategia della Juventus, in particolare sulla seconda squadra che ha formato molti giovani calciatori anche se alcuni sono stati ceduti: "Siamo stati pionieri nel progetto delle seconde squadre e ora ne stiamo raccogliendo i frutti, come con Yildiz. È vero, abbiamo dovuto sacrificare alcuni talenti per ragioni di bilancio, ma questo rientra in una strategia più ampia: creare un sistema sostenibile".
Nessun allarme, infine, per il procedimento aperto dall'UEFA nei confronti della Juventus: "Eravamo consapevoli della procedura sul Fair Play Finanziario. Riceveremo una multa e un nuovo settlement agreement, ma non ci sarà alcun obbligo di operazioni straordinarie. Continueremo sul percorso di sostenibilità iniziato anni fa, e soprattutto abbiamo centrato l’obiettivo di tornare in Champions. Purtroppo veniamo da bilanci negativi, specialmente negli anni del Covid e in quelli successivi, con la mancata qualificazione in Champions che ha pesato molto. L’obiettivo è arrivare al breakeven entro il 2026-27, puntando su sostenibilità e risultati".