Il classe 2003 portoghese sta lavorando per ritrovare la migliore condizione in vista della prima gara del 2026, che vedrà i bianconeri affrontare il Lecce allo Stadium. In caso di forfait, sono in tre a contendersi un solo posto.
Il 2025 è stato un anno estremamente complicato per la Juventus, segnato da risultati deludenti nella fase iniziale che hanno portato all’esonero di Thiago Motta, sostituito da Igor Tudor.
In estate si è deciso di dare continuità al progetto del tecnico croato, ma tra ottobre e novembre è andata in scena un’ulteriore rivoluzione: l’arrivo di Luciano Spalletti ha restituito luce e identità a una squadra che appariva colpevolmente spenta.
Con l’inizio del 2026 la parola d’ordine è una sola: continuità. Per tradurla in fatti sarà fondamentale partire con il piede giusto nella prima gara dell’anno, che vedrà i bianconeri impegnati allo Stadium contro il Lecce.
A tenere banco sono le condizioni di Chico Conceicao, già costretto a saltare la trasferta di Pisa e ora in dubbio anche per il match inaugurale del nuovo anno. Il portoghese punta a esserci, ma la sua presenza non è scontata e l’allenatore di Certaldo sta valutando nuovamente le alternative.
Dalla possibile conferma di Koopmeiners alla nuova chance dal 1’ per Zhegrova, passando per l’ipotesi Miretti in posizione più avanzata: sono diverse le opzioni a disposizione di Spalletti in vista di Juventus-Lecce.
Contro la Roma ha ritrovato la via del goal a quasi tre mesi di distanza dall’ultima volta, sbloccando la delicata sfida dello Stadium proprio contro i giallorossi.
Poi il problema fisico: un affaticamento muscolare che lo ha costretto a lasciare il campo attorno all’ora di gioco, per poi dare forfait nell’ultima gara del 2025, la trasferta di Pisa.
A inizio settimana, quella che conduce la Juventus alla sfida contro il Lecce, Conceicao si è allenato a parte, ma l’obiettivo dei bianconeri è averlo a disposizione almeno per uno spezzone di gara nella ripresa.
Non potendo probabilmente contare su un Conceicao al pieno della forma, con il portoghese che al momento resta la prima scelta sulla trequarti di destra, Spalletti è chiamato a valutare le alternative.
Contro il Pisa il tecnico toscano ha deciso di avanzare nuovamente Koopmeiners in un ruolo ibrido tra centrocampo e trequarti, ma i risultati sono stati tutt’altro che soddisfacenti.
Un solo squillo nel primo tempo, poi un continuo vagare per il campo, lontano dal gioco e dai riflettori. Non a caso, nella mezz’ora finale Spalletti lo ha arretrato in mediana per inserire Zhegrova in posizione più avanzata.
L’olandese aveva mostrato maggiore efficacia agendo da difensore, potendo contare su una visione di gioco più ampia e sulla possibilità di leggere il campo nella sua interezza. Dal punto di vista difensivo, però, il trio Kalulu-Bremer-Kelly garantisce attualmente maggiore solidità.
Lo stesso Spalletti ha confermato le difficoltà di Koopmeiners in zona trequarti: "Effettivamente Koopmeiners non si è trovato benissimo, o comunque non ha esibito la qualità di chi gioca abitualmente in quel ruolo".
Non è dunque da escludere una sua conferma in quella posizione, ma il test contro il Pisa ha restituito indicazioni tutt’altro che incoraggianti.
Dopo la tirata d’orecchie di Spalletti nel post-match contro la Roma, seguita a un ingresso in campo piuttosto leggero, Zhegrova ha fornito risposte importanti nella sfida contro il Pisa.
Entrato nella ripresa, nella mezz’ora finale ha acceso la Juventus con le sue continue fiammate, rincorrendo gli avversari anche senza palla, come richiesto in settimana dallo stesso Spalletti.
Se è vero che il kosovaro dà un’interpretazione completamente diversa del ruolo rispetto a Koopmeiners, è altrettanto vero che potrebbe non essere ancora pronto per reggere oltre un tempo di gioco.
Ancora alla ricerca della miglior condizione, la sensazione è che possa rendere al meglio a gara in corso, sfruttando la stanchezza degli avversari e offrendo più soluzioni ai bianconeri grazie ai continui uno contro uno e alla qualità dei palloni giocati per i compagni.
È vero, finora Miretti non ha trovato molto spazio nella sua avventura 2.0 con la maglia della Juventus.
Eppure, quando chiamato in causa, il classe 2003 ha mostrato diversi aspetti positivi, offrendo a Spalletti caratteristiche differenti rispetto ai compagni di squadra.
Nei pochi minuti a disposizione contro il Pisa, ha inciso con una giocata di alta classe che ha spalancato la strada al tap-in a porta vuota di Yildiz per il definitivo 2-0.
A Spalletti piace molto, come confermato qualche giorno fa dal padre del ragazzo, e non è da escludere che possa ricevere la prima chance da titolare in campionato, dopo le occasioni già avute in Coppa Italia e Champions League.