La sconfitta di Bologna rischia di lasciare pesanti strascichi in casa Napoli.
Durante la conferenza stampa al 'Dall'Ara', infatti, Antonio Conte ha annunciato di voler chiedere un confronto con la società.
Lo stesso allenatore ha fatto capire di non essere soddisfatto del lavoro svolto finora insieme alla squadra paventando scelte forti per il prossimo futuro.
"Ne parlerò col club, facciamo il compitino e non c'è ancora quella voglia di combattere tutti insieme che c'era l'anno scorso. Mi dispiace, perchè non so se riusciremo a cambiare queste cose. Mi dispiace, perché significa che non sto facendo un buon lavoro, perchè non sono entrato nelle teste dei giocatori, E' giusto che il club lo sappia e lo sa già. Qualcosa bisogna fare, perché non ho voglia di accompagnare un morto. Io sono il primo eventualmente e prendermi responsabilità. E' facile coprirsi dietro agli altri, giusto farlo fino a che siamo ancora in tempo. Sono passati 4 mesi e da quel punto di vista non ho fatto un buon lavoro, non vedo alchimia ma ognuno che pensa al proprio problema. Questo mi dispiace, non mi è piaciuta assolutamente come è arrivata questa sconfitta. Non posso proteggere nessuno, io sono il primo responsabile. Quando subentrano dinamiche extracalcistiche, quando entri nella testa del calciatore sono cavoli amari. Significa che non sono bravo e mi prendo tutte le responsabilità" ha dichiarato Conte.
Conte poi prosegue spiegando cosa intenda: "Parlo di cuore, passione, entusiasmo, voglia, queste sono le dinamiche extracalcistiche. C'è il campo e poi un aspetto che viene sottovalutato, che ti porta a fare quanto fatto di straordinario fatto l'anno scorso. Quest'anno stiamo facendo molta fatica perché non siamo squadra. Mi prendo tutta la responsabilità, ma diventa difficile anche per l'allenatore se riuscirà a cambiare questa cosa. Trapianti di cuore non si possono fare. Ognuno di noi deve ritrovare lo spirito, il cuore, la cattiveria. Le cose si fanno ma bisogna vedere come si fanno. Una cosa è fare il compitino, un'altra è giocare in una squadra con altissime aspettative. Ognuno sta pensando al suo orticello, l'avevo già visto questo e quindi voglio parlare bene con il club. Devo entrare nel cuore e nella testa dei giocatori, se c'è cuore, se non c'è diventa difficile".