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Conte-Napoli, avanti insieme: perché la separazione in questo momento non conviene a nessuno e servirebbe a poco

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Antonio Conte resta saldamente sulla panchina del Napoli. Le voci sulle clamorose dimissioni del tecnico dopo la sconfitta di Bologna sono durate poche ore.

Ci ha pensato il presidente Aurelio De Laurentiis in persona a spegnerle con un messaggio pubblicato sul proprio profilo X in cui ribadisce la totale fiducia nell'allenatore dell'ultimo Scudetto.

Il Napoli e Antonio Conte, insomma, vanno avanti insieme. Lo fanno per convinzione, certo, ma anche perché una separazione a novembre non converrebbe a nessuna delle parti in causa.

E probabilmente non risolverebbe gli attuali problemi che pure ci sono, anzi rischierebbe di aggravarli ulteriormente riportando davvero il Napoli alla disgraziata stagione 2023/2024.

IL MESSAGGIO DI DE LAURENTIIS

"Leggo sul web la favola delle dimissioni di Conte. Tra me e Conte esiste da sempre una sintonia speciale che accomuna uomini che usano le 3 "C"...,che piacciono molto ai napoletani e non solo. Ai tifosi che hanno letto qualche stupidaggine dico: sono orgoglioso di avere al mio fianco, e al fianco del Napoli e dei calciatori, un uomo vero come Antonio Conte, capace di sacrificare ogni secondo della sua vita per la sua professione, con estrema generosità e dedizione. Questa è la garanzia più importante che si possa dare oggi a un club, ai calciatori e a tifosi esigenti come quelli del Napoli" ha scritto De Laurentiis smentendo le indiscrezioni circolate dopo la sconfitta di Bologna.


LO SFOGO DI CONTE DOPO BOLOGNA

Ma cosa aveva provocato le voci sulle dimissioni di Conte?

L'allenatore del Napoli si è lasciato andare ad un sfogo molto duro nei confronti della squadra dopo la sconfitta di Bologna: "Quest’anno stiamo continuando a lavorare, ma dobbiamo chiederci come. Se come l’anno scorso o se ci stiamo crogiolando sul fatto che si è vinto, che magari ci indicano come favoriti e pensiamo qualcosa di diverso. Sicuramente non abbiamo quell’energia positiva dello scorso anno. Non è da oggi, i ragazzi sanno cosa penso. Mi dispiace di non riuscire a cambiare questa cosa: significa che non sto facendo un buon lavoro o che qualcuno non vuol sentire".

Per poi rincarare la dose in conferenza: ""Ne parlerò col club, facciamo il compitino e non c'è ancora quella voglia di combattere tutti insieme che c'era l'anno scorso. Mi dispiace, perchè non so se riusciremo a cambiare queste cose. Mi dispiace, perché significa che non sto facendo un buon lavoro, perchè non sono entrato nelle teste dei giocatori, E' giusto che il club lo sappia e lo sa già.Qualcosa bisogna fare, perché non ho voglia di accompagnare un morto. Non posso proteggere nessuno, io sono il primo responsabile. Quando subentrano dinamiche extracalcistiche, quando entri nella testa del calciatore sono cavoli amari. Significa che non sono bravo e mi prendo tutte le responsabilità. Quest'anno stiamo facendo molta fatica perché non siamo squadra. Mi prendo tutta la responsabilità, ma diventa difficile anche per l'allenatore se riuscirà a cambiare questa cosa. Trapianti di cuore non si possono fare. Ognuno sta pensando al suo orticello, l'avevo già visto questo e quindi voglio parlare bene con il club. Devo entrare nel cuore e nella testa dei giocatori, se c'è cuore, se non c'è diventa difficile".

PERCHÈ AL NAPOLI NON CONVIENE LASCIARE CONTE

Aurelio De Laurentiis è stato di fatto costretto ad intervenire per mettere subito fine alle voci e cercare di riportare la necessaria tranquillità nell'ambiente.

La società, ovviamente, non può essere soddisfatta per i risultati ottenuti dal Napoli in questo inizio di stagione. Troppe le cinque sconfitte subite tra campionato e Champions League.

Allo stesso tempo Conte non viene ritenuto il responsabile di quanto sta accadendo. O almeno non il principale. E anzi viene ancora visto come l'unico in grado di invertire la rotta nel più breve tempo possibile.

Il resto lo fanno l'oneroso contratto del tecnico e la mancanza di valide alternative in caso di divorzio. Sul mercato, infatti, non c'è un allenatore da Napoli.

Senza dimenticare come anche l'intera campagna acquisti sia stata condotta su precisa indicazione di Conte, che dunque è ora chiamato a fare rendere al meglio la squadra.

PERCHÈ A CONTE NON CONVIENE LASCIARE IL NAPOLI

La scorsa estate, in realtà, Conte per qualche settimana è sembrato vicinissimo a lasciare il Napoli.

Le voci, insistenti, lo davano molto tentato dal tornare sulla panchina della Juventus per cercare di rilanciare i bianconeri. Alla fine però le promesse economiche ma soprattutto tecniche di De Laurentiis lo avevano convinto.

Conte ha così ottenuto quasi tutto quello che aveva richiesto sul mercato. Ecco perché abbandonare la nave che imbarca acqua già a novembre rappresenterebbe una sconfitta nella carriera dell'allenatore. E probabilmente anche un grande errore.

Uno di quelli di cui ci si potrebbe pentire come già accaduto allo stesso Conte proprio ai tempi della Juventus, quando risolse il contratto durante il ritiro estivo per divergenze sul mercato.

Il Napoli ha bisogno di Conte, insomma, ma anche Conte ha bisogno del Napoli per dimostrare di saper dare continuità al suo lavoro e magari cercare di fare più strada anche in Europa. 

In fin dei conti tutto è ancora possibile, basta solo riprendere in mano il timone e raddrizzare la rotta.