No, l'autunno non è per nulla una stagione fortunata per Juan Cabal. L'anno scorso il colombiano della Juventus si era fatto gravemente male a novembre; oggi siamo a ottobre, il nuovo infortunio è decisamente meno grave, ma la sostanza non cambia.
Cabal è stato nuovamente costretto a fermarsi nel primo tempo di Villarreal-Juventus. Tudor lo aveva schierato largo a sinistra nel centrocampo a quattro bianconero, l'inizio contro lo scatenato Pépé era stato sofferto, poi quel lancio in avanti col sinistro, quella smorfia di dolore, il cambio necessario e immediato, le lacrime all'uscita dal campo.
Lesione di medio grado del bicipite femorale della coscia destra: questo hanno decretato gli esami di giovedì. Tradotto: Cabal potrà tornare in campo tra un mese e mezzo, tra la metà e la fine di novembre. Un mese e mezzo nel quale Tudor e la Juve dovranno fare a meno della sua poliedricità.
Perché è proprio questa la caratteristica principale che salta agli occhi quando si pensa a Cabal: la sua capacità di giocare in diverse posizioni del campo. Sia in difesa che qualche metro più avanti.
Se a Verona faceva il terzino di una difesa a quattro, ruolo inizialmente ricoperto anche nella Juventus di Thiago Motta, in seguito il colombiano si è messo a disposizione di Tudor per giocare altrove: da terzo in una difesa a tre, ma anche da quarto di centrocampo, come accaduto mercoledì col Villarreal.
La Juventus, in sostanza, perde due giocatori in uno: sia un difensore che un potenziale esterno di centrocampo. Con tutte le conseguenze poco simpatiche del caso.
Il primo pensiero va alla difesa, che poi sarebbe l'habitat naturale di Cabal. Lo scenario si presenta complicato da gestire, principalmente per un motivo: Lloyd Kelly, di fatto, non ha vere e proprie alternative.
L'inglese è l'unico giocatore mancino della difesa della Juventus oltre a Cabal. E, di conseguenza, l'unico che abbia completamente nelle proprie corde il ruolo di terzo sul centro-sinistra della retroguardia a tre di Tudor.
Un'alternativa in caso di assenza di Kelly può essere considerata Kalulu, che però è destro di piede. L'ex rossonero giocherebbe dalla parte opposta, con Gatti sul centro-destra e Bremer a guidare il reparto.
Chi potrebbe trovare uno spazio superiore è Filip Kostic. Almeno in teoria. Perché questo si pensava anche prima della doppia sfida contro Genoa e Inter, entrambe saltate dal titolare Cambiaso per squalifica, prima che Tudor optasse per una soluzione diversa a sinistra.
"Per me Kostic è una bella sorpresa - diceva il tecnico in estate, durante il Mondiale per Club - Non lo avevo ancora allenato, mi piace e può far bene. È disponibile e professionale ed ha anche gamba e tecnica. Mi piace".
Solo che, alla fine, Tudor ha preferito schierare a sinistra McKennie. Dunque un centrocampista centrale, per quanto a sua volta poliedrico. Kostic ha giocato solo la mezz'ora finale col Genoa, peraltro servendo l'assist per lo 0-1 di Vlahovic. Ed è rimasto in panchina tutto il tempo contro l'Inter. Ma ora, dopo il forfait di Kelly, tornerà ad essere l'alternativa - teorica, ripetiamo - a Cambiaso sulla sinistra.
La Juventus, senza Cabal, perde però anche altro: un giocatore con una voglia matta di rivincita dopo aver trascorso tutta la passata stagione in infermeria. Come dimostrato ampiamente dall'ex veronese dal momento del suo rientro in campo, peraltro.
I 18 minuti finali contro l'Inter hanno rappresentato l'antipasto del grande sabato di Cabal: quello in cui proprio lui ha salvato la Juventus dal ko casalingo contro l'Atalanta, approfittando di uno svarione di Kossounou e battendo da pochi passi Carnesecchi per l'1-1 finale.
Cabal sperava di ripetersi, di trovare continuità, di entrare definitivamente al centro del progetto di Tudor. Ma l'infortunio di Vila-Real ha messo nuovamente i bastoni tra le ruote di tutti: le sue, quelle del proprio allenatore e quelle della Juventus.