Oggi, dopo tutto, sarà un giorno zero. Sia per Dusan Vlahovic che per Federico Gatti, entrambi sotto i ferri all’estero per tornare più forti quando tutto sarà alle spalle. Il primo verrà operato a Londra e poi comincerà una lunga e lenta riabilitazione con l’obiettivo di tornare in pista a inizio marzo, mentre il secondo si sottoporrà a un intervento chirurgico in Francia e non ritornerà a giocare match ufficiali fino a gennaio. Insomma, non è un gran momento per la Juventus, che domenica al Diego Armando Maradona si presenterà senza sei giocatori out per infortunio: i due già citati, Gleison Bremer, Daniele Rugani, Carlo Pinsoglio e Arkadiusz Milik. Di questi, almeno tre possono essere considerati sulla carta dei titolari e costringono quindi l’allenatore Luciano Spalletti ad apparecchiare una formazione anti-Napoli che faccia di necessità virtù. Gli infortuni fanno però parte del gioco e l’ex commissario tecnico della Nazionale italiana, suo malgrado, deve fare i conti anche con le defezioni.
L’infortunio più serio è quello di Vlahovic, che lo scorso sabato è uscito dal campo in lacrime alla mezz’ora di Juventus-Cagliari: “lesione di alto grado della giunzione muscolo-tendinea dell’adduttore lungo di sinistra” recitava il referto degli esami strumentali di lunedì e il centravanti, d’accordo con la società, ha deciso di imboccare la strada dell’operazione chirurgica piuttosto di una terapia conservativa che comunque non lo avrebbe riportato in campo prima di circa tre mesi, con maggiori rischi di ricaduta. Oggi, alla Mayo Clinic di Londra, Dusan verrà operato e di fatto si proietterà già alla lunga rincorsa verso il rientro che - come sempre - dipenderà poi dalla risposta del fisico alle terapie e alle sensazioni del diretto interessato. In ogni caso, i tifosi non lo rivedranno in campo prima degli ultimi giorni dell’inverno.
L’esito degli accertamenti di Gatti - infortunatosi martedì sera contro l’Udinese - è invece arrivato ieri in tarda mattinata, serio: “lesione del menisco mediale del ginocchio destro”. Per il centrale non c’è stata alternativa e già in serata ha raggiunto la Francia in volo per farsi operare dal dottor Bertrand Sonnery-Cottet, lo stesso che ha già rimesso in sesto Gleison Bremer a Lione: l’intervento si terrà a Nantes perché è lì che si trova il chirurgo ortopedico e poi anche per lui ci sarà da lavorare per tornare al top. Si può stimare uno stop di un mese circa, massimo 45 giorni. Intanto, però, in difesa il piatto bianconero piange.
Visto che pure Bremer e Rugani resteranno ancora ai box per circa una settimana, sarà dura per Spalletti continuare sulla strada della difesa a tre. Restano infatti a disposizione Pierre Kalulu, Lloyd Kelly e Teun Koopmeiners per formare la linea arretrata con la sola alternativa di Juan Cabal, ma l’impressione è che l’allenatore potrebbe fare di necessità virtù accelerando il passaggio a una difesa a quattro. Si è già vista, per esempio in fase di costruzione nell’ottavo di finale di Coppa Italia, ma ancora il cambio definitivo non è stato completato. In quel caso i centrali resterebbero comunque Kelly e Koopmeiners - costretto a probabilmente a tornare in difesa dopo la buona prova in mediana -, ma sia Kalulu che Andrea Cambiaso e Cabal potrebbero muoversi come terzini, oltre al solito jolly Weston McKennie. Non è un segreto che Spalletti guardi proprio a uno schieramento di questo tipo e lo stop di Gatti sembra apparecchiare l’accelerata decisiva per la metamorfosi. Certo, è meglio cambiare per scelta e non per emergenza, ma guidare la Signora in questo momento storico richiede anche un’attitudine al “sapersi arrangiare”. La fase della sperimentazione sta terminando: Luciano è pronto a varare la sua nuova Juventus. Anche senza Gatti, anche senza Vlahovic. O meglio, in attesa del loro ritorno.