Error code: %{errorCode}

Davide Ancelotti nei pensieri del Pisa: com'è andato al Botafogo e perché ha lasciato dopo pochi mesi

GOAL

Il figlio di Carlo potrebbe allenare per la prima volta in Serie A in caso di esonero di Gilardino. Ma l'avventura in Brasile è stata breve e poco positiva.

Davide Ancelotti potrebbe sostituire Alberto Gilardino sulla panchina del Pisa: lo ha svelato la Gazzetta dello Sport, secondo cui l'ex attaccante di Parma e Milan sarebbe in bilico dopo il pareggio di Cagliari e avrebbe il destino praticamente segnato in caso di ko contro la Juventus.

Il Pisa passerebbe così da un allenatore giovane a un altro allenatore giovane: 43 anni uno, 36 l'altro. Con una differenza: Ancelotti non ha mai allenato in Serie A, se non quando faceva il vice del padre Carlo al Napoli. Insomma, non da allenatore capo.

L'unica esperienza rimane così quella al Botafogo, iniziata in estate e già conclusa qualche giorno fa. Esperienza breve, travagliata e complessivamente poco positiva, come confermato dall'esonero finale da parte della società di Rio de Janeiro.

I NUMERI DI ANCELOTTI

Il matrimonio tra Ancelotti jr. e il Botafogo è durato appena cinque mesi. L'italiano ha rappresentato la scelta a sorpresa del magnate John Textor e dei propri dirigenti dopo l'eliminazione al Mondiale per Club estivo, costata il posto al portoghese Renato Paiva nonostante il successo nel girone contro il PSG.

Ancelotti è arrivato al Botafogo a luglio. Ed è stato esonerato a dicembre. Il ruolino di marcia è stato oscillante: 33 partite tra tutte le competizioni, con 15 vittorie, 10 pareggi e 8 sconfitte. 48 i goal segnati, 35 quelli subiti.

AI PRELIMINARI DI LIBERTADORES

A dare il colpo di grazia finale alle ambizioni di Ancelotti di costruire un ciclo a Rio è stato il sesto posto finale nel Brasileirão. Il Glorioso ha vinto l'ultima partita contro il Fortaleza, ma lo stesso ha fatto il Fluminense, tenendosi stretta la quinta piazza.

Ciò significa che il Botafogo, che poco più di un anno fa alzava al cielo di Buenos Aires la prima Copa Libertadores della propria storia, ora dovrà sudarsi l'accesso alla fase a gironi della prossima edizione: è costretto a disputare i preliminari, nei quali sfiderà i boliviani del Nacional Potosí.

Lo farà con un altro allenatore: l'argentino Martin Anselmi, appena messo sotto contratto dal club. Ex Cruz Azul e Porto, a luglio è stato esonerato dai portoghesi per far spazio - ironia della sorte - a un altro italiano: Francesco Farioli.

ELIMINATO DA TUTTO

A segnare il destino di Ancelotti al Botafogo, in un calcio schizofrenico come quello brasiliano, sono state anche le eliminazioni dalle due coppe che quest'anno hanno visto impegnati i bianconeri: la Libertadores e la Copa do Brasil.

Nel primo caso il sogno del bis si è infranto contro la LDU Quito: il Botafogo ha vinto 1-0 in casa l'andata degli ottavi di finale, ma il 2-0 conquistato al ritorno dagli ecuadoriani, poi semifinalisti della competizione, ha portato all'inevitabile estromissione anticipata.

Nel secondo caso è stato fatale il derby col Vasco da Gama. Le due squadre hanno pareggiato 1-1 sia all'andata che al ritorno e decisivi sono stati i calci di rigore, che hanno visto il Botafogo soccombere.

I PROBLEMI DEL BOTAFOGO

L'addio di Ancelotti, voluto dallo stesso italiano che davanti a sé avrebbe avuto un altro anno di contratto, è legato anche al caos che sta imperversando al Botafogo. Secondo GE la separazione è dovuta anche alla decisione della dirigenza di allontanare Luca Guerra, il suo preparatore atletico, una scelta da lui ritenuta inaccettabile.

Ma in generale, il Botafogo del 2025 non è stato lo stesso Botafogo del 2024. A partire dai calciatori: non c'erano più la stella Luiz Henrique, né il campione del mondo 2022 Thiago Almada, e da un certo punto in poi non c'è più stato neppure il centravanti Igor Jesus, venduto al Nottingham Forest. Chi è arrivato, dall'ex interista Joaquin Correa all'ex viola Arthur Cabral, non è riuscito a non farli rimpiangere.

Il caos si è esteso anche all'ambito societario, tra debiti in crescita e una gestione avventurosa di Textor, che pure al club ha regalato una Libertadores e un Brasileirão nel giro di una settimana alla fine del 2024. Il futuro, da questo punto di vista, è incerto. Ma ad Ancelotti, a prescindere dal suo passaggio o meno al Pisa, questo importa ormai poco.