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Calcio

De Rossi: "Lecce ostacolo duro. Su Dybala decido all'ultimo. Abraham? No, non è pronto"

Emanuele Zotti
De Rossi: "Lecce ostacolo duro. Su Dybala decido all'ultimo. Abraham? No, non è pronto"N/A
Il tecnico della Roma alla vigilia della sfida con i pugliesi: "Quarto posto a quota 70 punti, ma niente calcoli"

Una Pasqua “in famiglia” - rigorosamente quella giallorossa - per continuare ad inseguire il sogno Champions League. È il messaggio lanciato da Daniele De Rossi (che domani non interverrà in conferenza stampa) durante l’intervista rilasciata ai canali ufficiali del club, in vista della sfida con il Lecce in programma lunedì: “Ogni tanto capita di passare insieme Capodanno, Natale o Santo Stefano… stavolta sarà la Pasqua e va bene così. Abbiamo tanta voglia di ricominciare a giocare e va bene anche saltare una festività a casa per tornare a fare quello che più ci piace. Abbiamo un ostacolo molto duro come il Lecce in trasferta e sappiamo che adesso i punti valgono il doppio o il triplo soprattutto per le squadre che sono in basso in classifica, per questo sarà una partita durissima”. 

Il tecnico romanista non ha ancora scelto la formazione che scenderà in campo al via del Mare. Molto dipenderà dalle condizioni di Dybala che - al momento - sembra avere più chance di iniziare il match in panchina: “Dybala lo valuteremo domani, lui ha fatto degli allenamenti un po’ più intensi ma individualmente poi ieri ha fatto un’altra seduta sempre da solo mentre oggi si è allenato con noi ma è stato un allenamento blando. Domani capiremo come sta e se portarlo o meno con noi, se giocherà o magari partirà dalla panchina. Capiremo tutto domani”.

Nessuna possibilità invece di vedere Abraham in campo. L’inglese infatti deve ancora completare il suo percorso di recupero dall’infortunio al ginocchio: “Sulla formazione abbiamo ancora dei dubbi. Abraham non può ancora giocare perché ci sono delle scadenze riguardo il suo rientro e deve ancora compiere la terza e la quarta settimana di allenamento a pieno regime con la squadra”.  Riguardo l’impegno di lunedì, DDR tiene alta la guardia. I rischi provengono soprattutto dall’avvento di Gotti sulla panchina del Lecce e dal poco tempo avuto dallo staff giallorosso di studiare il sistema di gioco del nuovo allenatore dei salentini: “Il Lecce è una squadra che ha fatto un po’ fatica nelle ultime partite ma ha vinto uno scontro importantissimo a Salerno. Sicuramente saranno agguerriti. Purtroppo abbiamo potuto parlare della partita con poco materiale sul Lecce di Gotti visto che ha giocato solo una gara. Abbiamo preparato due piani, uno basato su quello che faceva lui in passato e l’altro tenendo conto di quello che ha fatto a Salerno. Abbiamo una doppia opzione e ce la teniamo avendo questo dubbio non avendo molto materiale da studiare”. Il fatto di aver lavorato per quasi tutta la sosta con un gruppo ridotto invece non sembra preoccupare particolarmente De Rossi: “Tanti giocatori che sono tornati dalla nazionale hanno viaggiato, hanno giocato e si sono allenati poco ma sappiamo che la nazionale è questo. Io ne ho fatto parte sia da giocatore che da collaboratore e ho grande rispetto per questi momenti. Adesso sono tornati tutti quanti e ieri abbiamo fatto un allenamento strepitoso, sono stato veramente felice. Oggi abbiamo fatto scarico ma la sensazione è che la squadra si sia già rituffata dentro quello che è il nostro obiettivo principale”. 

Un obiettivo che si chiama Champions League. In merito DDR dice la sua in merito alla quota punti necessaria per ottenere la certezza della qualificazione. Un dato che rimane comunque orientativo - guai a prenderlo per oro colato - per l’allenatore della Roma: “La quota Champions? Qualcuno dice sia a 70 punti che sono quelli che negli ultimi anni ha sempre accumulato la quarta in classifica. Se teniamo conto dei piazzamenti delle quinte negli ultimi campionati dovrebbe essere a 64 punti o 65. Fare queste proiezioni serve veramente a poco, noi dobbiamo vincere la nostra partita. Ci sono tantissime gare difficili davanti a noi, ma se le affrontiamo mentalmente tutte insieme siamo morti, se invece le affrontiamo una per volta possiamo anche vincerle tutte”. Dopotutto porre un limite alle possibilità di questa Roma sarebbe un peccato: “Nessuno pensava che potessimo ottenere 7 vittorie 1 pareggio e 1 sconfitta nelle mie prime 9 partite, questo deve darci un po’ di fiducia in più per poter affrontare al meglio anche i prossimi impegni”.

Fonte: Gazzetta.it