La possibile partita tra Milan e Como in Australia a febbraio continua a far discutere. Sul tema è tornato Luigi De Siervo, amministratore delegato della Lega Serie A.
De Siervo ha spiegato cosa manca prima di poter ufficializzare il tutto e i motivi che hanno portato a fare questa scelta. L'ad però ha anche "risposto" ad Adrien Rabiot e Massimiliano Allegri, che avevano affrontato la questione.
De Siervo ha anche svelato un retroscena, ovvero di aver proposto la stessa cosa anche all'Inter. Di seguito la sua intervista rilasciata a Cronache di Spogliatoio.
“Una gara di Serie A su 380 è un sacrificio piccolo. Stiamo parlando dello 0,26% delle nostre gare che si disputerebbe dall'altra parte del mondo", ha detto De Siervo che ha spiegato anche cosa serve ancora per l'ufficialità: "La Lega Serie A ha raggiunto 5/7 delle autorizzazioni. Si sono dichiarate d'accordo le due squadre: il Milan e il Como. In Italia si sono dichiarate d'accordo 20 squadre su 20. Qui tutti sono stati d'accordo, ha votato il Consiglio federale della FIGC e abbiamo ottenuto anche l'ok della confederazione europea, ovvero della UEFA. Abbiamo ottenuto anche l'ok della Federazione australiana e siamo in attesa del responso di quella che è la Confederazione asiatica, che dovrebbe esprimersi a giorni. Dopodiché l'ultima autorizzazione necessaria è quella della FIFA di Gianni Infantino, che dovrà per ultima, in qualche modo, determinare la questione.
"Questa partita, che oggi tutti vivono come un elemento di rottura rispetto al sistema, probabilmente tra cinque anni verrà vissuta come un pallido ricordo, perché questa cosa sarà stata sdoganata. Noi non vogliamo stravolgere l'equilibrio del calcio, siamo tutti come voi, appassionati di questo sport, ma non si deve confondere il romanticismo come un blocco rispetto a quello che è lo sviluppo del mondo", ha dichiarato l'ad della Lega Serie A".
Poi De Siervo ha aggiunto: "Noi non andiamo in Australia per soldi, non è questo il punto, è sbagliato. Chiaro che servano anche quelli per pagare i costi incrementati, per sopperire alla mancanza di incassi in quel giorno dello stadio di San Siro, ma non è quella la motivazione, questo è un errore, guardare il dito e non la luna. Noi cercheremo di andare in Australia, ripeto se ci sarà concesso, solo perché lì esiste una comunità di persone che non ha meno dignità dei tifosi della Curva Sud di vedere il Milan".
"L'offerta arriva non soltanto per il Milan, ma anche per l'Inter, cogliendo quello che per loro poteva essere un'opportunità, ovvero la chiusura di San Siro, e hanno pensato di ospitare entrambe le squadre meneghine. Ma l'Inter, per motivi organizzativi, questa opportunità l’ha declinata mentre il Milan l'ha accolta con entusiasmo, invitandoci ad approfondirla".
"E' un'opportunità per la Lega Serie A. Un'opportunità per tutto il sistema italiano di aziende che è lì, che usa questo come soft power del Paese. Questo al tifoso può interessare meno, ma il fatto di essere orgogliosamente italiani e legati al nostro calcio…Se noi ragioniamo sempre sull'oggi, semplicemente sul piccolo problema che può generare con tutto rispetto ad Allegri o a Rabiot prendere un volo, questo è un peccato, è un peccato mortale”.