90 minuti in Coppa Italia contro il Lecce, un tempo contro il Bologna, un paio di spezzoni di partita contro Udinese e Napoli: l'avventura al Milan di Koni De Winter, fino a questo momento, si può riassumere così.
Non convocato dal Belgio, con cui a sua volta è sceso in campo appena quattro volte, l'ex difensore del Genoa ha approfittato della pausa delle nazionali per concedere un'intervista al quotidiano locale Het Nieuwsblad, in attesa di ricominciare la stagione con i rossoneri.
Tanti i temi trattati: il Milan e il Belgio, ma anche e soprattutto il trasferimento estivo da Genova a Milano. Un trasferimento che, a detta dello stesso calciatore, non riflette in maniera completa il valore dimostrato nelle ultime annate.
"Se arriva il Milan, non esiti. Però è vero: altri top club italiani si sono interessati, così come squadre inglesi. C'era anche interesse dal Medio Oriente. Il che avrebbe comportato un sacco di soldi.
Il mio stipendio moltiplicato per dieci? Non sono Cristiano Ronaldo. Ognuno deve fare queste scelte per sé, e capisco chi va lì, ma per me non era un'opzione in questo momento. Volevo fare un passo avanti quest'estate. Mi sentivo pronto per questo. Questo trasferimento è stato perfetto".
"Non molti. Se vedi come si sono evolute le quotazioni negli ultimi anni, credo che il Milan abbia negoziato un prezzo competitivo.
Certamente non credo che il Genoa abbia spremuto il massimo. Ma apprezzo anche questo atteggiamento: ha fatto sì che la trattativa procedesse senza intoppi, tutto si è risolto in pochi giorni. Avevamo degli accordi e sono stati rispettati".
"Sono autocritico, e dato che ho l'ambizione di diventare titolare titolare... Ma dovrò forzare la mano. Non ho lo status per picchiare sul tavolo e avanzare richieste.
Il rapporto con Allegri dai tempi della Juventus? Se sentissi di meritare una possibilità non esiterei a parlare con l'allenatore, ma in questo momento devo essere umile. Se aggiungo valore ai minuti che ottengo, la ricompensa arriverà Almeno, lo spero (ride, ndr)".
"I tifosi italiani sono particolarmente accaniti negli stadi, adoro quell'atmosfera aggressiva, ma fuori sei lasciato in pace. L'unico della nostra squadra che potrebbe scatenare l'isteria di massa in un ristorante è Luka Modric. Cosa ti aspetti... se uno è così incredibilmente bravo.
Tra lui e Cristiano Ronaldo? I paragoni sono difficili: sono tipi diversi, ognuno con le proprie qualità, ed entrambi sono eccezionali. Il fatto è che sono rimasto davvero colpito da Modric. Prima di tutto, dalla sua testa. Luka vede il calcio in modo diverso. Più veloce. E questo, unito a quei piedi brillanti, fa sì che Luka sia una stella anche fuori dal campo. È modesto, non si pone al di sopra del gruppo, nonostante abbia un palmarès incredibile. E non si lamenta mai, nemmeno quando deve correre. Se non lo fa lui, perché dovrebbe farlo qualcun altro?
Un tipo simpatico? Assolutamente. Se Luka fosse seduto qui sulla nostra terrazza in questo momento, mostrerebbe un sincero interesse per la tua vita. Questo atteggiamento non è comune nel nostro mondo".
"In quattro partite non sono riuscito a dimostrare perché oggi stia giocando per il Milan? Ho avuto delle occasioni e non le ho sfruttate.
Semplicemente le cose non sono andate come volevo. Ho solo 23 anni. La Federazione e Rudi Garcia non mi hanno dato per spacciato; potrò sicuramente dimostrare il mio valore nei prossimi mesi, e ho molta fiducia in me stesso. Non la perderò tanto presto, perché la mia carriera mi ha rafforzato".