Dalla gioia di domenica pomeriggio alla disperazione di giovedì sera. La rinascita di Artem Dovbyk è durata pochi giorni.
L'attaccante ucraino è stato il protagonista negativo di Roma-Lille, seppure subentrando solo nel finale di gara al posto di Ferguson.
Già perché l'irlandese anche contro i francesi ha confermato di essere ancora un oggetto misterioso in giallorosso.
La sensazione, insomma, è che il problema del 9 alla Roma non sia stato risolto. Un bel problema per Gasperini.
Ma cosa è successo in Roma-Lille?
Dovbyk, come detto, è subentrato nel finale di gara sul risultato di 0-1 per i francesi al posto di un evanescente Ferguson. Pochi minuti dopo il suo ingresso in campo l'arbitro ha assegnato un calcio di rigore alla Roma per mano di Mandi.
Sul dischetto si è presentato Dovbyk ma il suo tiro, a dire il vero debole e piuttosto centrale, è stato respinto da Azer. A salvare Dovbyk è stato l'arbitro che ha ordinato la ripetizione del rigore per invasione dell'area da parte di un giocatore del Lille.
L'ucraino però si è fatto nuovamente parare la conclusione da Azer. Ma stavolta il portiere si è mosso troppo presto e così la Roma ha avuto una terza clamorosa occasione.
Occasione che Dovbyk ha preferito lasciare a Matias Soulé per scongiurare il terzo errore dal dischetto. Ma l'argentino non è riuscito a fare meglio.
Il doppio errore contro il Lille rischia così di spegnere immediatamente l'entusiasmo generato dal goal di domenica scorsa.
Dovbyk, infatti, si era finalmente sbloccato realizzando il primo goal della sua stagione durante Roma-Verona.
Un goal atteso da tempo dopo un'estate difficile in cui l'ucraino era stato messo sul mercato perché ritenuto non adatto al calcio di Gasperini.
In quell'occasione Dovbyk aveva realizzato una rete da vero 9, tanto che molti avevano sperato fosse il primo segnale di una possibile rinascita.
"Per noi attaccanti è importante giocare con fiducia. Sono contento del goal. La cosa più importante è la vittoria e aver preso i tre punti. Miglioro la mia forma fisica e tutto il resto, anche nei movimenti, ci lavoro molto e penso di poter migliorare ancora ovviamente" aveva dichiarato l'ucraino.
Se l'ex Girona sembra ricaduto nel tunnel da cui era faticosamente uscito solo pochi giorni fa, nello stesso tunnel resta Evan Ferguson.
L'attaccante irlandese è stato schierato titolare da Gasperini contro il Lille nella solita alternanza di questo avvio di stagione.
L'ex Brighton, però, è stato protagonista dell'ennesima prestazione abulica e insufficiente senza mai riuscire a rendersi pericoloso.
Lo stesso Gasperini, alla vigilia della gara, era stato chiaro su Ferguson: "Stiamo parlando di un ragazzo di 21 anni che ha fatto bene due anni fa, la scorsa stagione ha avuto più difficoltà,vogliamo riportarlo su quelle che erano le speranze di qualche anno fa. Si sta applicando, lavora, lui e Dovbyk si alternano, l'importante è che abbiano una crescita sul piano atletico e fisico".
Speranze che, ad oggi, sembrano davvero lontanissime.
Al termine d Roma-Lille è toccato a Gasperini, intervistato da 'Sky Sport', cercare di restituire un minimo di fiducia ai suoi due attaccanti.
L'allenatore giallorosso si è in particolare soffermato sul doppio errore dal dischetto di Dovbyk, che non ha permesso ai giallorossi di pareggiare la partita: "Non mi è mai capitato di vedere tre rigori sbagliati nella stessa occasione. Nello sport si possono fare degli errori, ma non esiste abbattersi. Si gioca ogni tre giorni, tra poco siamo di nuovo in campo".
Di certo quello del goal continua ad essere un problema per la squadra di Gasperini che fatica a segnare soprattutto con i suoi attaccanti.
Dovbyk e Ferguson, finora, hanno realizzato una sola rete in due nelle prime sette partite ufficiali tra campionato ed Europa League. Poco, troppo poco.