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Calcio

Fiorentina poco continua e Kean dipendente: tutti i problemi di formazione

Ilaria Masini
Fiorentina poco continua e Kean dipendente: tutti i problemi di formazioneN/A
Troppi alti e bassi in stagione per la Viola. Per l’Europa vanno recuperati Gud e Colpani. E serve subito la spinta dei nuovi acquisti

Ambizione ed Europa. Due parole che cozzano con l’ultima frenata in casa viola. L’obiettivo è chiaro e dichiarato, ma per raggiungerlo è una vera e propria corsa ad ostacoli che, al di là di partite e calendario, dovranno essere superati uno dopo l’altro. Quattro in particolare possono essere messi nel mirino: il bisogno di continuità, gli automatismi da ritrovare, il talento ancora mancante e le reti che ruotano quasi solo intorno a Moise Kean.   Scendere dalle montagne russe è la prima esigenza. Il campionato della Fiorentina è un susseguirsi di alti e bassi dal punto di vista dei risultati e di conseguenza dell’umore e della dialettica che anima il dibattito in città in queste ore. Nessuno può dimenticare che questa Fiorentina ha vinto con Lazio, Milan, Roma e Inter e che ha eguagliato il record storico di 8 vittorie consecutive, ma anche che negli ultimi due mesi ha perso con Udinese, Monza e Como. Un’altalena di risultati e prestazioni che la vede comunque in corsa per Conference League e piazzamento europeo. Ha 4 punti in più rispetto all’anno scorso ed è sesta in classifica. D’altra parte però il campionato è fatto più di mini-cicli che di un trend omogeneo con frenate improvvise che tolgono certezze.  Nel momento più delicato della stagione, tocca a Raffaele Palladino trovare soluzioni in fretta. L’arrivo dei nuovi nel mercato invernale è un vantaggio, ma anche un ostacolo dal punto di vista degli automatismi. Se da una parte c’è più scelta, grazie a uomini fortemente voluti come Zaniolo, Fagioli e Folorunsho (oltre a Ndour e Marì), dall’altra incombe la necessità di individuare dove impiegarli al meglio e far capire loro i movimenti di squadra. Dopo il ko con il Como Palladino si è messo, da solo, sul banco degli imputati prendendosi tutta le responsabilità e difendendo, come sempre, i suoi calciatori. Ha parlato di mancanza di energia, ma non soltanto: "Stiamo cercando di trovare soluzioni a noi più congeniali, a gennaio sono arrivati calciatori nuovi e bisogna inserirli". Le parole del d.s. Daniele Pradé hanno confermato quanto detto dall’allenatore, rinforzando però il concetto con i riflettori puntati sull’ambizione e sul mercato di qualità. Affinché non diventi un campionato anonimo, la società chiede uno scatto in avanti ai giocatori e all’allenatore che sa di essere il primo a dover dare risposte.  In più c’è del talento ancora “sommerso”. Il grande assente per adesso è Albert Gudmundsson che non riesce a trovare la sua dimensione in viola. Con il Como è stato in campo per appena 19 minuti: "È stato sfortunato - ha detto Palladino -: è entrato e si è fatto male alla schiena. Non riesce a trovare continuità. Cerco di recuperarlo e metterlo in condizione ma gli gira anche male. Noi abbiamo bisogno del miglior Gud". È un obiettivo comune di società e tecnico quello di riportarlo ai livelli di Genova, sia perché è l’uomo di maggior qualità sia per l’alto investimento fatto su di lui. In più c’è Andrea Colpani che ad ora risulta l’altro pezzo mancante della campagna acquisti estiva. Firenze aspetta ancora la sua esplosione, ma contro il Como, da subentrato, ha commesso un errore decisivo sul raddoppio avversario.  L’altro grande tema è l’assenza di un vice-Kean, sia come ruolo sia come incisività. Il giocatore è il primo a sottolineare che i suoi gol sono merito di tutta la squadra, d’altra parte però i numeri fotografano un impatto molto chiaro della sua importanza, fino alla quasi-dipendenza: 15 gol in campionato per lui, mentre i secondi migliori sono fermi a 4 ovvero Gudmundsson e Beltran. Non c’è riprova su come sarebbe andata a finire la sfida con il Como con Moise Kean in campo, ma la sua assenza ha pesato di sicuro. Nicolò Zaniolo prima e Lucas Beltran poi, sono stati adattati ma non è il loro ruolo e l’impressione è che la squadra in generale non abbia capito come rendersi pericolosa senza il proprio centravanti di ruolo. A Verona Kean tornerà, dopo aver scontato la squalifica, e almeno un primo ostacolo è già superato. Sulla catena di sinistra l’allenatore non potrà contare su Robin Gosens che sarà fermato per un turno dal giudice sportivo. L’alternativa non manca perché verrà dato spazio a Fabiano Parisi che con il Como è subentrato nella ripresa, proprio al posto del tedesco. Una staffetta naturale, mentre per il resto è tutto da studiare a cominciare dal modulo. Possibile però, rispetto all’ultima uscita, che Nicolò Fagioli venga arretrato dalla trequarti in mediana e che Nicolò Zaniolo ritrovi la sua posizione ideale, dopo aver fatto l’esordio al Franchi come centravanti d’emergenza. 

Fonte: Gazzetta.it