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Gattuso: "La Russa? Secondo me non ha visto la partita. I tifosi ci auguravano la morte"

Gazzetta

Inutile è un aggettivo che non si può considerare adeguato per nulla che riguardi la Nazionale, in questo periodo. Inutile non può essere l'appuntamento di domani contro la Norvegia, anche se questo dice la classifica del nostro girone di qualificazione al Mondiale: perché quella qualificazione passerà anche da questa partita. Per diversi motivi. E il fatto che un ipoteticissimo 9-0 eviterebbe all'Italia i playoff non è ovviamente il principale. Federico Dimarco, accanto a Rino Gattuso, è più realista del re: "Parliamoci chiaro: è difficilissimo, anzi impossibile. Ma è l'ultima partita prima del playoff e vincere aiuta a vincere". Il ct dice per due volte il classico "mai dire mai", ma sa come stanno le cose: "Nove a zero? Guardiamo la realtà. E la prepareremo come una partita vera, ce la vogliamo giocare". Senza Calafiori ("Ieri ha provato ad esserci, ma abbiamo pensato di non rischiarlo") e Tonali, che è diffidato ("Non giocherà, ma oggi si allena perché non ha problemi fisici e anche lui, come Calafiori, resta con noi e sarà allo stadio"), mentre "domani giocherà Frattesi e dovrò scegliere uno fra Mancini e Buongiorno". E probabilmente giocherà Pio Esposito, "che non deve dimostrare nulla, ma solo fare quello che fa: deve fare il Pio. Non è la sua partita, dunque la deve vivere con serenità. Ed è una sua caratteristica".

L’Italia se la giocherà, dunque. Sapendo quanto è forte Haaland: "Giocatore incredibile, una macchina. Per quello che fa, per come interpreta le partita è unico, più che il migliore del mondo visto che poi ognuno ha caratteristiche diverse". E quanto è forte la Norvegia: "Hanno forza fisica, velocità e i quattro davanti, appena sbagli dandogli campo, ti fanno la riga in mezzo. E giocano compatti, hanno un blocco difensivo difficile da mettere in difficolta. Squadra a 360 gradi: quando ti sembra di dominare, ti fanno male". Come successo a Oslo, la sera del 3-0 che in pratica, visti i risultati successivi, ha condannato l'Italia ai playoff: "Ma io - ancora il ct - quella gara l'ho rivista varie volte con il mio staff. Per 15-20' l'Italia mi era piaciuta, da padrona del campo. Dopo l'1-0 è diventata tutta un'altra partita". Quelle di marzo andranno giocate nel pieno della stagione, ma Gattuso non ha fiducia che la gara di campionato precedente possa essere spostata: "Il presidente ci lavora molto, ma solo una persona non può fare miracoli. In questo momento la vedo impossibile, spero almeno di avere una finestra di 48 ore per stare insieme ai ragazzi a febbraio. Perché al Mondiale dobbiamo andarci a tutti i costi". Andare al Mondiale, come ribadisce Dimarco, "è un obbligo e ce lo meritiamo per quello che abbiamo fatto vedere nel girone". E dunque i suoi ragazzi - Gattuso in questo non fa passi indietro - non meritano di essere insultati come ha fatto uno sparuto gruppo di tifosi a Chisinau. E lui di essere attaccato per le sue parole del post partita, come ha fatto Ignazio La Russa: "Rispetto quello che ha detto, ma non so dov'era la sera della partita: sicuramente non allo stadio, ma non deve neanche averla vista in tv, perché era chiarissimo quello che si è sentito. Gente che augurava la morte, altri che minacciavano di venire a Coverciano, altri che invitavano ad andare a lavorare. Sono d'accordo con La Russa quando dice che i fischi vanno accettati e io li ho sempre accettati. Ma quelli non erano fischi, erano cose molto più gravi: per me non accettabili".