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Calcio

Gli arbitri dicono sì: "Siamo aperti al Var a chiamata. Una buona opportunità"

Ilaria Masini
Gli arbitri dicono sì: "Siamo aperti al Var a chiamata. Una buona opportunità"N/A
Il numero uno dei fischietti italiani Zappi: "Non difenderemo errori oltre la logica. Capitani e allenatori devono poter chiedere il ricorso al video"

“Noi siamo totalmente aperti, nel caso in cui ci chiedessero di sperimentare il Var a chiamata. Apriremmo le finestre, non solo le porte a questa possibilità”. Il presidente dell’Aia Antonio Zappi, offre un elemento in più nell’evoluzione protocollare all’interno delle direzioni di gara e aggiunge: “Non è nelle nostre possibilità visto che i cambiamenti del protocollo dipendono dall’Ifab, ma il mio pensiero è che una società non debba mai uscire dal campo con la sensazione di aver subito un’ingiustizia. Quel potere di segnalazione del capitano o dell’allenatore che invita l’arbitro a un field review dovrebbe poter essere un’opportunità. È una possibilità, come dire, anche per istituzionalizzare la protesta. Questa cosa potrebbe fare la differenza. In generale auspichiamo un’evoluzione protocollare che vada verso il superamento di alcuni problemi. La Var ha bisogno di una manutenzione costante e in certi casi la forma non consente di cogliere la sostanza. Però non si possono condannare alcune decisioni arbitrali che sono perfette dal punto di vista del protocollo”. 

In un momento in cui la classe arbitrale è sotto i riflettori per diverse decisioni errate nella massima serie, il presidente Zappi a Coverciano, in occasione del rinnovo della partnership Aia con Net Insurance, difende l’operato dei direttori di gara, ma aggiunge: “Non difenderemo errori oltre la logica e l’indifendibilità. Se c’è un errore, dobbiamo trovare il modo di fare meglio, ma devo dire che sono insoddisfatto degli errori, ma non dei nostri arbitri che sono un gruppo straordinario e sono assolutamente fiducioso. Io sono un ottimista per natura. Certo sarei un incosciente se non vivessi con attenzione e preoccupazione il ruolo che ho perché io sono presidente di 30mila arbitri italiani e ho la responsabilità di guidare un gruppo così complesso. Sull’errore arbitrale spesso dipende da interpretazioni soggettive e speriamo di ridurre sempre più zone di grigio che fanno sconfinare un’interpretazione in errore. Io sotto attacco? Non mi sento sotto attacco perché chi crede di aver subito un torto è giusto che lo dica, però a volte la differenza la fa la forma in cui ci si esprime. A volte ci sono lamentele infondate”.  Infine alcuni dati su casi di violenza contro i direttori di gara, in modo particolare nei campi minori, dove spesso gli autori di aggressioni sono gli stessi tesserati. La scorsa stagione, 23/24, sono stati registrati 528 episodi di violenza e nell’ultimo biennio sono stati calcolati 978 giorni di prognosi complessivi per chi ha subito danni. Conclude Zappi: “Chiediamo inasprimenti delle pene da parte del Governo e del Parlamento per aggressioni ai nostri arbitri sui terreni di gioco, episodi che non possono essere tollerati”.

Fonte: Gazzetta.it