Natale sarà pure arrivato in ritardo per Rasmus Hojlund, ma per i tifosi del Napoli sembra non finire mai. Una lunga festa, da Riad a Cremona. Più lunga delle abbuffate natalizie, che da queste parti non sono proprio a minutaggio limitato. E anche Rasmus non sembra ancora sazio. Di gol, di vittorie. Di scatti in profondità. Mai visto Hojlund così decisivo in carriera, segno che a Napoli ha trovato ciò di cui aveva bisogno. L’amore della città, il calore dello spogliatoio, un allenatore che ha saputo toccare le corde giuste, dandogli fiducia e mettendolo nelle condizioni migliori per poter esprimere tutto il suo enorme potenziale. E la missione di farlo diventare un “crack” viaggia spedita. “Eppure, nessuno se l’aspettava, mi ricordo diverse critiche – l’arringa di Conte -. Ci sono sempre gli eccessi. Io le vedo determinate caratteristiche nel calciatore, ma oggi non è un giocatore “arrivato”. Si è messo a lavorare in maniera importante ed è dominante, inizia a capire bene dove posizionarsi, che tipo di giocata deve fare, fa tanto nel pressing... Ha 22 anni e ha delle potenzialità, le sta dimostrando”.
Dominante e felice, finalmente realizzato. Rasmus è dove voleva essere, al centro di un progetto, arma letale di una squadra da titolo. Sui social ha brindato alla terza doppietta stagionale (seconda in A dopo la Juve, oltre a quella contro lo Sporting in Champions), scartando l’ultimo regalo: il premio di Mvp della partita. “Natale è arrivato in ritardo quest’anno” ha scritto nella didascalia che accompagnava la sua faccia raggiante col premio in mano. Hojlund è un uragano contro le difese avversarie. E dopo aver travolto De Winter contro il Milan e Heggem-Lucumì nella finale di Supercoppa, ieri è toccato a Baschirotto l’ingrato compito di provare a fermarlo. Senza esito. Una doppietta di qualità, anche se da rapinatore d’area. Ma per un mancino non è mai semplice affidarsi al piede sbagliato, Rasmus ieri lo ha fatto con qualità e sicurezza, segnando di destro entrambe le reti. “Vero, non capita spesso – ha ammesso il danese -, ma sono soprattutto tre punti importanti da portare a Napoli”. L’Italia lo aveva salutato pronto al decollo, lo ha ritrovato straordinariamente migliorato. Ma guai ad accontentarsi. “Momento migliore della carriera? Ogni stagione ha la sua storia. Adesso sto giocando con giocatori veramente forti, come Politano. Ogni tanto quasi si svaluta, ma è veramente forte”. La coccola al compagno che è al suo fianco spiega bene anche come Rasmus sia riuscito a inserirsi nel gruppo, entrando in punta di piedi e dimostrando in campo di poter essere leader.
Napoli cercava un nuovo Lukaku per Conte e Hojlund si sta “Lukakizzando”. Anzi, in realtà sembra il Romelu prima maniera, quello che Antonio pretese per far decollare il suo progetto Inter e che dominò la Serie A per due stagioni. Rasmus vola in profondità, prende botte ma non crolla, sembra un Supereroe impossibile da marcare. Prima di arrivare a Napoli, in A aveva segnato 9 reti con l’Atalanta. Ora siamo a sei centri in campionato, 9 in stagione. Con la Dea arrivò a 10, ma nelle prime 20 uscite era fermo a 5. Allo United, stessa storia: 5 gol nelle prime 20 partite stagionali 2023-24 (tutti in Champions, in 6 partite) e 7 un anno fa (2 in Premier e 5 in Europa League). Il nuovo Hojlund sembra un cyborg prestato al calcio. Un infortunio lo ha frenato tra ottobre e novembre, ma dopo due mesi di digiuno è tornato letale. Adesso pare non avere limiti. E Napoli può continuare a sognare.