Il 3-0 al Verona rompe un tabù stagionale e certifica la crescita dei rossoneri di Allegri tra numeri, risposte di squadra e segnali di maturità.
Ora il Milan vince anche contro le “piccole” e lancia un ulteriore segnale forte in chiave Scudetto, è evidente.
La vittoria per 3-0 contro il Verona a San Siro rappresenta un passaggio chiave nella stagione dei rossoneri di Massimiliano Allegri, che fino a questo momento avevano costruito la propria classifica soprattutto negli scontri diretti, lasciando per strada punti pesanti contro squadre di medio-bassa classifica.
Un nuovo indizio che certifica le ambizioni del Diavolo, con la finestra invernale di calciomercato che offre un ulteriore assist alla società rossonera per alzare l’asticella e competere per la vittoria del campionato grazie all’inserimento di alcune pedine nello scacchiere tattico di Allegri.
Pisa, Parma e Sassuolo, senza dimenticare la Cremonese: è stato questo il percorso accidentato del Milan contro le squadre collocate nella parte destra della classifica, con l’unica sconfitta stagionale arrivata alla prima giornata di Serie A, in pieno agosto, contro i grigiorossi.
I rossoneri avevano raccolto appena due punti contro le neopromosse e avevano sprecato due goal di vantaggio al Tardini contro il Parma di Cuesta, alimentando la sensazione di un limite strutturale.
I numeri raccontano una stagione a due velocità: l’83% dei punti conquistati dal Milan è arrivato contro squadre tra la prima e la decima posizione, il 42% contro quelle dall’11° al 15° posto e di nuovo l’83% contro le ultime cinque, mentre l’Inter ha fatto percorso netto nella seconda metà della classifica.
La sfida con il Verona ha segnato una svolta anche individuale, soprattutto per Christopher Nkunku.
Gli otto minuti che hanno cambiato il volto della partita sono stati il manifesto della fiducia ribadita pubblicamente da Allegri a Milanello, anche in occasione della conferenza stampa della vigilia.
A confermarla è stato anche Luka Modric, che ha consegnato il pallone del rigore al francese su indicazione esplicita della panchina.
Il rigore trasformato con freddezza ha sciolto la tensione attorno a Nkunku, che pochi minuti dopo ha bruciato Montipò in campo aperto per il 3-0, dopo il palo colpito da Modric. La prima doppietta in Serie A del francese ha chiuso una gara mai realmente in discussione.
Il 3-0 al Verona arriva dopo il pareggio con il Sassuolo e l’eliminazione in semifinale di Supercoppa Italiana contro il Napoli di Antonio Conte, poi vincitore del trofeo in Arabia Saudita.
La prestazione, con rete inviolata, spazza via i dubbi emersi nelle ultime settimane e risponde direttamente alle richieste pubbliche di Allegri di maggiore compattezza contro le squadre di medio-bassa classifica.
I 35 punti conquistati finora in campionato sono il frutto di un lavoro profondo soprattutto sulla testa del gruppo. Un percorso iniziato dopo il K.O. con la Cremonese e rafforzato dal mercato estivo, con l’arrivo di Rabiot su tutti, che ha dato continuità a una squadra falcidiata da infortuni e stanchezza.
Dalla prossima gara di Cagliari entrerà nelle rotazioni Niclas Fullkrug, già a lavoro a Milanello e pronto al debutto del 2 gennaio. Il suo arrivo risponde a una precisa richiesta di Allegri per avere un riferimento offensivo con caratteristiche diverse.
Il mercato resta centrale anche per la difesa, dove l’eventuale innesto di un centrale esperto potrebbe completare un reparto che sta ritrovando solidità con Pavlovic, Tomori e Gabbia, e per le corsie esterne, dove un vice Saelemaekers duttile potrebbe garantire rotazioni a sinistra e a destra.
Il successo contro il Verona racconta di un Milan che ha iniziato a superare i propri limiti strutturali. Vincere queste partite è il passaggio obbligato per trasformare l’obiettivo dichiarato del ritorno in Champions in qualcosa di più ambizioso.