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Juve in risalita e sempre più spallettiana: a Pisa operazione -1

Gazzetta

Con tutti i distinguo del caso, i se e i ma legati alle partite da recuperare, il sabato post natalizio può provocare un sussulto al campionato: la Juve seconda, assieme al Milan e a meno uno dalla capolista Inter. Basterà vincere stasera all’Arena Garibaldi, contro il Pisa penultimo. Il secondo posto sarebbe una suggestione: stanotte Inter, Milan e Napoli, le prime tre, avranno ciascuna due gare in meno rispetto alla Signora, quelle saltate una settimana fa a causa della Supercoppa in Arabia e quelle da giocare oggi. Il secondo posto però ci parlerebbe di una crescita: Igor Tudor è stato esonerato dopo l’ottava giornata, con la squadra settima a meno sei dalla vetta. Alla nona, la Juventus, guidata da Massimo Brambilla, ha battuto l’Udinese e ha mantenuto la posizione. Alla decima si è insediato Spalletti, vittoria a Cremona e risalita: 14 punti in 7 giornate; 4 vittorie, 2 pareggi e la sconfitta di Napoli. Alla media di due punti a partita non si vincono gli scudetti, la Juve dovrà accelerare, ma il cambio di passo è evidente, e la qualificazione Champions dovrebbe essere centrata.

Nell’eremo della Continassa, a due passi dallo Stadium, Spalletti lavora come un monaco benedettino, dall’alba al tramonto. Un’immersione totale nel mondo Juve, come già aveva fatto a Napoli. Spalletti è un integralista del mestiere, un allenatore acceso 24 ore su 24 ed è questo il motivo per cui in Nazionale non ha funzionato: quando si svegliava, nella maggior parte delle volte non aveva un campo e un gruppo a cui trasmettere quello che aveva elaborato, doveva aspettare i raduni e i pochi allenamenti. Difficile lasciare un’impronta. A Torino, Spalletti ha riscoperto la continuità quotidiana e senza fretta, ma senza pause, come direbbe Rafa Benitez, ha rimodellato e ripensato la Juve. Il cambiamento più visibile si manifesta nell’atteggiamento, oggi la Juve corre e lotta in blocco, con movimenti codificati e organizzati. Non è più una questione di cuore o di buona volontà individuale. Si attacca e si difende di squadra. C’è dell’altro, però. Ci sono delle novità, delle varianti tecnico-tattiche.

A Pisa per la prima volta si dovrebbero vedere tutte assieme le mosse studiate fin qui da Spalletti per rianimare la Juve, anche se, alla vigilia, il tot-formazione è stato complicato: poche certezze, diverse incognite. La prima innovazione riguarda la difesa, con riflessi sul centrocampo. Koopmeiners, centrale difensivo di sinistra, avrà al suo fianco Bremer, cosa mai successa. La speranza è che l’olandese, rassicurato dalla vicinanza del difensore più forte del campionato, si senta più protetto e sicuro, e possa partecipare alla costruzione del gioco, come Bastoni all’Inter o come Calafiori nella Nazionale di Spalletti. Se l’effetto Bremer gioverà a Koop, la Juve potrebbe godere di una regia doppia, Koopmeiners più Locatelli, il direttore ufficiale del gioco. McKennie tra fascia e trequarti è l’altra mutazione spallettiana. L’americano “taglia” dalla fascia alla trequarti e scombussola le linee avversarie. Un po’ quello che faceva Di Lorenzo nel Napoli di Spalletti, però McKennie è più incursore, attacca la verticalità e la porta. A chiudere la trasformazione di Yildiz, sempre meno confinato a sinistra e sempre più in posizioni alla Del Piero, trequartista o seconda punta.

A Pisa, McKennie dovrebbe partire titolare sul fronte d’attacco, in linea con Yildiz e dietro David centravanti. McKennie però è un centrocampista e sospettiamo che il suo utilizzo come attaccante, dettato dall’indisponibilità di Conceiçao, porti con sé un cambiamento di sistema. Non ci stupiremmo se, in non possesso, McKennie si abbassasse a centrocampo, per un 3-5-2 di fatto, con Yildiz “liberato” da rientri sfiancanti. Sappiamo però che i “prefissi” dei sistemi non appassionano né Spalletti né altri allenatori. I moduli sono considerati ormai accessori, gabbie temporanee, cangianti a seconda delle fasi e delle situazioni. Contano di più le posizioni e i movimenti che generano sorprese. Rendere la Juve imprevedibile, non leggibile con facilità dagli avversari: crediamo che sia questa l’intenzione di Spalletti. La Juventus potrebbe respirare di nuovo l’aria rarefatta dell’alta classifica. Con tutte le obiezioni legate al calendario zoppo, lo ripetiamo, però la Signora a meno uno dalla capolista, seppure di sfuggita, non sarebbe cosa da sottovalutare. Sarebbe un “alert” al campionato intero.