L'Atalanta attendeva i primi goal di Nikola Krstovic come un assetato attende di scorgere un'oasi nel deserto. E il motivo è chiaro: dalla produzione offensiva dipendono gran parte delle fortune della squadra di Ivan Juric, proprio come accadeva con Gian Piero Gasperini.
Ebbene, Krstovic si è ufficialmente palesato. Un mese e un giorno dopo essere stato acquistato dal Lecce, ha trovato la doppietta che ha spezzato in due la resistenza del fragile Torino, di nuovo nell'incubo dopo il gran colpo capitolino di una settimana prima. Anche Sulemana è andato a segno, ma le copertine se l'è prese tutte l'attaccante montenegrino. Giustamente e comprensibilmente.
Krstovic, insomma, è arrivato al momento giusto e sembra pure essere arrivato nel posto giusto. Ovvero in una squadra che sa bene come esaltare al massimo le qualità del centravanti di turno. Esattamente come con Mateo Retegui, il capocannoniere dello scorso campionato.
Il primo paragone tra Krstovic e Retegui riporta al mercato. Nel senso che entrambi, in fondo, sono stati presi dall'Atalanta in una situazione di emergenza. Anche se in contesti discretamente diversi l'uno dall'altro.
Un anno fa - era l'8 agosto - Retegui veniva acquistato in fretta e furia dal Genoa per sopperire al gravissimo infortunio che, in pratica, avrebbe poi tenuto Gianluca Scamacca lontano dai campi di gioco per tutta la stagione. A Bergamo non immaginavano che l'italo-argentino potesse esplodere in maniera così fragorosa dopo le 7 reti dell'annata d'esordio in Serie A. Eppure è successo, e i numeri sono lì a testimoniarlo.
Krstovic è stato preso dall'Atalanta per un altro motivo: perché lo stesso Retegui ha ricevuto un'offerta impossibile da rifiutare dall'Al Qadsiah e, come tanti colleghi, ha deciso di abbandonare il calcio europeo per quello saudita. Se Mateo non fosse partito, Nikola non sarebbe arrivato. Una sliding door vera e propria.
Poi, a dire il vero, un legame con le condizioni fisiche di Scamacca c'è anche oggi. L'ex centravanti del Sassuolo ha cominciato la stagione da titolare relegando Krstovic inizialmente in panchina, ma il guaio al ginocchio rimediato all'inizio di settembre durante il ritiro con la Nazionale ha cambiato completamente le carte in tavola.
Scamacca, da quel momento, non è più rientrato in campo. Juric ha svelato nei giorni scorsi che stava avvertendo ancora un po' di dolore, quindi che sarebbe tornato a correre a Zingonia questa settimana. Insomma, che sarebbe servita pazienza. Non come un anno fa, questo no, ma insomma: si è trattato di un altro ostacolo nell'ancor giovane carriera di un calciatore talentuoso quanto sfortunato.
Per questo Krstovic ha giocato a Torino, dopo essere inizialmente partito dalla panchina contro il PSG in Champions League. E per questo ha potuto cominciare a mostrare il proprio valore. Come del resto aveva fatto a Lecce, aiutando i salentini a raggiungere due salvezze di fila.
Juric punta su Krstovic, e parecchio. Sa che quest'anno un Retegui probabilmente non ci sarà e ha la necessità di spremere il meglio sia da lui che da Scamacca, quando quest'ultimo tornerà a disposizione. Anche per questo, dopo la bella doppietta di Torino, ha deciso di usare il bastone e la carota parlando dell'ex leccese.
"Ha grandi margini di miglioramento, può giocare bene spalle alla porta, ma anche attaccare bene la profondità perché ha forza e velocità. Però nella ripresa deve fare meglio. C'è da lavorare sulla mentalità, non si deve accontentare. Comunque è venuto qua con tantissima voglia".
E Krstovic? Dopo la gara non ha fatto altro che ringraziare Juric per la fiducia che il tecnico gli ha concesso:
"Il mister mi stimola in continuazione, mi trasmette la sua forza e la sua mentalità balcanica. È importante per me, mi dice sempre 'dai Niko'. Lo ringrazio per la fiducia e per lo spazio che mi sta dando. Passo dopo passo stiamo entrando nelle sue idee".
E dunque, come sono oggi le gerarchie dell'attacco dell'Atalanta? Non sono definite, semplicemente. Nel senso che, come già accennato, un centravanti che spacchi in due il campionato come ha fatto Retegui nel 2024/2025 non si è ancora visto.
Scamacca ha iniziato bene, segnando al Pisa, ma poi si è dovuto portare ai box; Krstovic ha iniziato a ingranare. La sensazione netta è una volta che l'ex neroverde sarà rientrato a disposizione si andrà avanti così, a suon di ballottaggi, almeno nelle prossime settimane. A meno che uno dei due non provochi uno strappo decisivo, portandosi nettamente in pole rispetto al compagno nelle preferenze di Juric.
Per quanto riguarda Juventus-Atalanta di sabato prossimo, intanto, in prima fila c'è chiaramente Krstovic. Il montenegrino si candida per una maglia - sempre che Juric non opti per un modulo senza punte pure, come a Parigi - con Scamacca alla ricerca della miglior condizione dopo l'infortunio. E intanto, dopo Torino, spera almeno in parte di riuscire a emulare Retegui.