Pensi a Lloyd Kelly e il collegamento diviene piuttosto rapido: porta alla marea di critiche che il difensore della Juventus è stato costretto ad accettare per tutta la seconda parte della scorsa stagione, ovvero dal suo arrivo dal Newcastle a gennaio.
Naturale che fosse così: il suo rendimento, da un punto di vista complessivo, è stato effettivamente non esaltante. Così come quello di una Juve che alla fine ha acciuffato per i capelli il quarto posto finale, non senza sofferenze e soprattutto non senza drastici ribaltoni, come l'allontanamento di Thiago Motta.
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Oggi il sereno è tornato sulla Torino bianconera, in vetta assieme al Napoli e attendendo il risultato della Cremonese dopo lo strepitoso Derby d'Italia di sabato: un 4-3 epico contro l'Inter in cui uno dei protagonisti è stato proprio Kelly.
Se la copertina finale se l'è presa Vasilije Adzic, autore della staffilata da tre punti in pieno recupero, Kelly non è stato da meno. E non solo perché proprio lui, con un precisissimo sinistro al volo dall'altezza del dischetto, ha aperto le marcature nel primo tempo portando in vantaggio per la prima volta la Juventus.
Kelly ha fatto bene nell'area avversaria, ma ha fatto bene anche nella propria. E pure nei pressi dei sedici metri. Sempre da terzo di difesa sul centro-sinistra, il ruolo in cui - tra qualche comparsata da guida della retroguardia - si è stabilizzato negli ormai nove mesi trascorsi a Torino.
Tante le coperture di Kelly, tante le cose buone mostrate da un punto di vista puramente difensivo. Se da un punto di vista generale la Juventus ha sofferto l'Inter, e del resto i tre goal al passivo lo testimoniano chiaramente, l'ex Newcastle ha tenuto botta. Con la ciliegina di quel sinistro vincente, primo goal in una massima serie non solo in Italia, ma in tutta la carriera.
Kelly appare più sicuro, più sciolto in quel che fa. Sia da un punto di vista puramente difensivo che in qualche sganciamento in avanti con la palla tra i piedi. Rispetto alle ambasce della scorsa stagione sembra un altro giocatore.
Aveva fatto beni, l'ex difensore del Newcastle, all'esordio contro il Parma: un paio di sbavature per sua fortuna non avevano lasciato traccia. Già meglio alla seconda giornata in casa del Genoa. Insomma, promosso entrambe le volte, pur senza collezionare voti da favola fantacalcistica.
Ma Parma e Genoa sono Parma e Genoa, con tutto il rispetto: due formazioni di medio-bassa classifica. Il vero banco di prova è arrivato sabato, contro l'Inter di Lautaro Martinez e Marcus Thuram, teorica favorita assieme al Napoli per la conquista dello Scudetto. E Kelly non ha tradito.
Merito suo, merito del ritorno di Bremer che ha ridato sicurezze perdute a una difesa monca per tutta la scorsa stagione. E merito pure di Igor Tudor: lui sì, su Kelly ha sempre dimostrato di puntare. Anche in tempi non sospetti.
L'allenatore croato ha sempre schierato l'inglese dall'inizio alla fine, quando ha potuto. Solo in due occasioni non l'ha fatto: contro Bologna e Lazio nello scorso campionato. Ma in quel caso l'assenza era dovuta a un infortunio muscolare al bicipite femorale.
Che Tudor stimi Kelly, poi, è testimoniato dalle sue parole post Juventus-Udinese di maggio. In quell'occasione i bianconeri torinesi si sono imposti per 2-0, compiendo un passo fondamentale verso la qualificazione in Champions. Lloyd rientrava dall'infortunio di cui sopra, si è comportato bene, si è guadagnato gli elogi del proprio allenatore.
"Kelly può diventare davvero forte in questo tipo di calcio - diceva Tudor dopo quella gara - come braccetto di inserimento è tanta roba".
La principale differenza, da un punto di vista generale, rispetto alla scorsa stagione è che la Juventus ha trovato certezze difensive. Il che può suonare paradossale considerando che i goal presi dall'Inter, pur nell'euforia di una vittoria nel recupero, sono stati pur sempre tre.
Ha trovato certezze difensive, la Juve, perché innanzitutto è tornato Bremer. E poi perché il terzetto titolare è finalmente definito: Gatti di qua, il brasiliano in mezzo, Kelly di là. Con Kalulu ormai stabilmente esterno a tutta fascia, e comunque sempre in grado di sfruttare le proprie doti da jolly e arretrare nuovamente la propria posizione davanti a Di Gregorio.
Anche Kelly sta diventando una certezza. Forse non avrà ancora convinto una parte della tifoseria, che ha storto il naso di fronte all'obbligo di riscatto esercitato nelle scorse settimane dalla Juventus per prelevarlo dal Newcastle, ma si sta impegnando a fondo per farlo. Segnare all'Inter, intanto, è già un ottimo punto di partenza.