Il ruolo del portiere sta attraversando una profonda evoluzione, che non riguarda più solo la capacità di parare, ma anche l'abilità di partecipare attivamente alla costruzione del gioco.
Negli ultimi anni, infatti, la richiesta di avere un portiere che sappia gestire il pallone con i piedi e avviare la manovra dalla propria area è diventata una costante in molti dei club più importanti d’Europa.
Questo nuovo paradigma si riflette in scelte e situazioni che coinvolgono i principali portieri delle squadre di vertice.
Il caso più emblematico arriva dal Psg, dove il dualismo tra Gigio Donnarumma e il nuovo acquisto Lucas Chevalier è incentrato proprio sulla capacità di impostare il gioco con i piedi, mentre anche in Italia e in Inghilterra le squadre sembrano puntare sempre di più su portieri con doti tecniche da regista.
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Da Parigi a Napoli, passando per Liverpool e Arsenal, la concorrenza tra i pali è diventata una vera e propria sfida per chi saprà dominare anche con i piedi.
A Parigi, il PSG campione d’Europa ha annunciato ieri sera l’acquisto di Lucas Chevalier dal Lille per 40 milioni di euro, un portiere che non solo è considerato solido sulla linea di porta, ma è anche dotato di un gioco con i piedi di alto livello.
Questo colpo non è passato inosservato, soprattutto perché sembra lanciare un messaggio indiretto verso Gigio Donnarumma, il quale, nonostante il suo ruolo decisivo nella conquista della Champions League con il Psg, rischia di dover affrontare la concorrenza di un altro portiere che si fa preferire per la sua capacità di impostare il gioco.
Luis Enrique, allenatore del PSG, ha infatti dichiarato di volere un portiere più sicuro di Donnarumma nella fase di costruzione, un aspetto che sembra diventare fondamentale nel calcio moderno.
Sebbene la permanenza di Donnarumma non sia esclusa, il dualismo tra i due portieri potrebbe evolversi e diventare determinante nel corso della stagione, con la tecnica di Chevalier che potrebbe fare la differenza.
Il Napoli si trova a dover affrontare una competizione interna tra Alex Meret e il nuovo acquisto, il gigante serbo Milinkovic-Savic.
Nonostante Meret sia destinato a mantenere la titolarità, Milinkovic-Savic non parte battuto e può giocarsi il suo posto grazie alla sua grande abilità nel gioco con i piedi.
Questo talento, che si manifesta in lanci precisi e millimetrici, può rivoluzionare la manovra del Napoli e rappresenta un’arma rara nel panorama dei portieri moderni.
La competizione tra Meret e Milinkovic-Savic fotografa esattamente un contesto sempre più diffuso in cui il portiere deve essere un vero e proprio regista, capace di leggere il gioco e agire come un terzo centrale difensivo quando necessario.
Anche in Premier League il gioco con i piedi è diventato cruciale, come testimonia la situazione in casa Liverpool, dove Alisson, uno dei migliori portieri al mondo, si trova ora a fare i conti con la concorrenza di Giorgi Mamardashvili.
Acquistato dal club un anno fa ma lasciato in prestito al Valencia, il georgiano ambisce a diventare il titolare, mettendo così sotto pressione Alisson.
Nonostante la grande qualità di Alisson, che ha costruito la sua fama non solo per le parate, ma anche per i suoi assist millimetrici, Mamardashvili ha una grande occasione per imporsi.
La sua abilità con i piedi potrebbe renderlo una valida alternativa in un contesto dove la manovra deve partire dall’estremo difensore.
La competizione tra i due rappresenta una sfida importante, anche per il tecnico Arne Slot, che dovrà valutare chi dei due è in grado di gestire meglio il gioco dal basso in un sistema che punta sempre di più sul possesso palla e sulla costruzione dal difensore.
L'Arsenal si prepara a una competizione interna tra Kepa e il connazionale David Raya.
Kepa, nonostante il suo trasferimento al Chelsea per una cifra record nel 2018, non ha mai convinto appieno, e la sua buona stagione in prestito al Bournemouth ha spinto l’Arsenal a puntare su di lui.
Ma dovrà vedersela con Raya, un portiere che vanta un’importante esperienza nel futsal e che è molto abile nel gioco con i piedi.
Proprio questa caratteristica potrebbe permettergli di superare Kepa nelle gerarchie, soprattutto considerando che il calcio moderno richiede sempre di più ai portieri di essere protagonisti anche con la palla tra i piedi.