Ronald Araujo si è fermato. Non si sa per quanto. Il possente centrale charrua con il sorriso gentile e il fisico da pugile ha chiesto e ottenuto una pausa. Stasera non sarà del partidazo, il Barça-Atletico in programma al Camp Nou. E poi si vedrà. Ieri, presentando l’incontro odierno, Hansi Flick ha invitato con tedesca cortesia a non fare domande sul capitano Araujo. Si ferma, e stop. Rispetto, please.
Ronald non sta bene. Già da un po’. Tanto che la sua precoce espulsione a Stamford Bridge una settimana fa oggi assume connotati diversi dalla scelleratezza con la quale era stata etichettata dal vivo. Quel doppio prematuro giallo era figlio di un malessere già presente ma non ancora dichiarato. Ronald con l’Alaves non è stato convocato, senza grandi giustificazioni o domande, qualcosa era nell’aria, sospeso, non detto. E ora si prende una meritata, giustificata, sacrosanta pausa.
Non sappiamo cosa succede nei dettagli. E va bene così, non c’è bisogno di particolari. Sono questioni personali e tali resteranno finché, eventualmente, non sarà lo stesso gigante gentile a raccontarle, se mai vorrà. Qualcosa lo turba, lo preoccupa, rimpicciolisce mentalmente il suo fisico bestiale. Gli impedisce di essere libero nei movimenti e nelle scelte, e allora meglio fermarsi.