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Calcio

Lo stade de la Beaujoire ‒ Louis Fonteneau, l'impianto del Nantes è tra i più caldi d'Europa

Daniele Vitiello
Lo stade de la Beaujoire ‒ Louis Fonteneau, l'impianto del Nantes è tra i più caldi d'EuropaGetty Images

Non sarà tra i più grandi d'Europa, ma tra i più infuocati certamente sì. Lo Stade de la Beaujoire ‒ Louis Fonteneau di Nantes è una piccola bomboniera situata a Nord-Ovest della città, prende il nome dal quartiere in cui si trova.

Ospita ormai da diversi anni le partite della squadra di calcio della città, ma non solo, grazie alla sua multifunzionalità. E' un vero gioiello nel quale, ancor più dell'aspetto architettonico, risalta il calore di una tifoseria che legittimamente non si sente inferiore a nessun'altra ed è sempre molto severa con i suoi beniamini.

Giovedì prossimo questo stadio ospiterà il match di Europa League tra i padroni di casa e la Juventus di Massimiliano Allegri. Si riparte dall'1-1 dell'Allianz, per i bianconeri non sarà affatto facile.

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Storia e dettagli dello stadio di Nantes

Lo Stade de la Beaujoire ribolle di passione dal 1984.

Fu inaugurato a due anni dall'inizio dei lavori, giusto in tempo per ospitare una vetrina importantissima come l'Europeo di calcio. A vincere quell'edizione fu proprio la Francia, che a Nantes batté il Belgio per 5-0 addirittura (tripletta di Platini) nel secondo incontro della fase a gironi. 

Louis Fonteneau

L'impianto prende il nome, oltre che dal quartiere, anche da Louis Fonteneau, bandiera del club negli anni migliori e anche ex presidente del Nantes. La decisione di aggiungere il suo nome avvenne nel 1989, tre anni dopo la sua morte.

Sotto la sua presidenza, il club ha vinto 4 titoli di campioni di Francia (1973, 1977, 1980 e 1983) e una Coppa di Francia (1979).

Nantes stade de la Beaujoire ‒ Louis Fonteneau

Partita inaugurale

La partita inaugurale, però, si tenne circa un mese prima rispetto l'inizio dell'Europeo. In campo, ovviamente, scese la squadra di casa, che ospitò la Romania in un'amichevole vinta dagli ospiti per 1-0 grazie ad un gol di Mircea Irimescu.

La prima gara ufficiale del Nantes, invece, avvenne il 17 agosto 1984, per la prima giornata del successivo campionato di Francia: la squadra di casa batté 3-1 il Tolone.

Capienza

Costato circa 100 milioni di franchi, lo stadio di Nantes al momento del taglio del nastro poteva contare su una capienza di 52.923 posti (seduti e in piedi). Non pochi, ma destinati a diminuire negli anni fino a 37.473 posti, in seguito a successivi interventi di ristrutturazione.

Dal 2013 il terreno di gioco è formato da un tappeto di erba ibrida, misto tra naturale e sintetico, teatro perfetto anche per le notti europee come quella che attende la Juventus in Europa League.

I successi del Nantes

Nantes, Ligue 1fcnantes.com

In quello che è il suo attuale stadio, il Nantes ha vinto due dei suoi otto campionati (1995 e 2001), tre delle quattro Coppe di Francia che si ritrova in bacheca (1999, 2000 e 2022) e due delle tre Supercoppe francesi (1999 e 2001).

Non solo calcio

Come anticipato, lo Stade de la Beaujoire ‒ Louis Fonteneau ha la possibilità di ospitare anche gare di altri sport. E per una di queste, di rugby nello specifico, è passato alla storia.

Ha ospitato anche tre incontri della Coppa del Mondo di del 2007, ma l'appuntamento che nessun appassionato dimenticherà risale a diversi anni prima. 

Un confronto senza precedenti, del novembre 1986, che conserva intatta la sua epicità nei racconti di chi c'era e di chi scese in campo in quel Nuova Zelanda-Francia che rimane probabilmente imparagonabile a qualsiasi altro evento sportivo.

La Battaglia di Nantes

Un confronto maschio, ai limiti dell'incredibile, al punto da scomodare addirittura la 'Bataille de Nantes', uno degli scontri che un paio di secoli prima aveva caratterizzato la Rivoluzione Francese. 

Per un aneddoto in particolare: a metà primo tempo, il francese Ondarts ebbe uno scontro violentissimo con il neozelandese Shelford, provocandogli addirittura la lacerazione dello scroto con i tacchetti delle scarpe, oltre alla rottura di ben quattro denti frontali.

Shelford, incredibilmente, decise di non lasciare il match e di farsi suturare a bordo campo dal medico deglli All Blacks. 

Poco più tardi, però, alzò bandiera bianca e fu portato in ospedale a causa di una commozione cerebrale che lo portò anche a perdere memoria dell'accaduto.

Per la cronaca, la partita finì 16-3 per la Francia, ma non senza ulteriori polemiche: per anni la Nuova Zelanda ha accusato i rivali di essere scesi in campo "imbottiti di stimolanti".