L’ultima vittoria dell’Atalanta contro l’Inter risale all’11 novembre 2018, oltre 7 anni fa. Da lì, una striscia di 15 partite senza successi, con 5 pareggi e 10 sconfitte, di cui le ultime 8 tutte in fila. Un tabù da sfatare a cui però Raffaele Palladino non vuole dare troppa importanza. D’altronde, come spiega lo stesso tecnico alla vigilia, “questi trend sono fatti per essere invertiti: vogliamo provarci, il passato non conta. Troviamo una squadra con voglia di rivalsa, ma noi vogliamo continuare la nostra scalata positiva. Per noi è una motivazione in più: voglio che lo stadio sia una bolgia, dobbiamo dare una risposta diversa”.
Da quando il tecnico è in carica, l’Atalanta ha cambiato passo, con 6 vittorie in 8 partite, cedendo solo all’esordio a Napoli e a Verona. Uno scivolone rimasto un caso isolato. Insomma, il vento è cambiato e la fiducia pure. Ora Inter, Roma e Bologna in successione “diranno quale sarà il nostro campionato, daranno un senso al nostro percorso. Non abbiamo ancora fatto niente, l’ho detto alla squadra prima di Natale. Tabelle non ne faccio, guardo gara per gara, ma so che contro squadre di alta classifica c’è sempre quello stimolo in più. Cerchiamo di fare più punti possibili”. A partire dalla sfida contro Chivu e i suoi: “Una squadra completa, di grandi individualità, che ha struttura e forza fisica, contro cui servirà la partita perfetta, mettendo intensità”.
“Abbiamo ancora due sessioni di allenamento per prepararci al meglio”, afferma Palladino, che poi scherza: “Prova della bilancia come Guardiola? Non ce n’è stato bisogno…”. Positività per la presenza di Djimsiti (“Dobbiamo vedere come reagirà, ma sta meglio”), rassicurazioni anche su Scalvini (“Stiamo recuperandolo bene e sono contento di averlo a disposizione”), mentre in attacco restano varie le scelte: “Vice-Lookman? Ho provato varie soluzioni, da Maldini a Kamaldeen. Da loro mi aspetto molto, come anche da Samardzic e da Krstovic”.