Il Milan ha chiuso l'ultimo bilancio in attivo, per il terzo anno consecutivo. Lo ha annunciato la stessa società rossonera nella serata di mercoledì 5 novembre, dopo aver presentato oggi all’Assemblea degli Azionisti i risultati dell'esercizio chiuso al 30 giugno 2025 e approvavo dal CDA lo scorso ottobre.
Per il Milan un risultato consolidato positivo di 3 milioni di euro e di fatto un terzo anno consecutivo con un nuovo record assoluto di ricavi, ovvero 494,5 milioni di euro. L'incremento, rispetto alla stagione 2023/24, è del 10%.
"Lo considero un risultato brillante" fa sapere il presidente Paolo Scaroni. "Se io escludo diritti tv e player trading tutto il resto è aumento da 90 milioni nel 2019 a 240 milioni in quest esercizio. Tutto quello che è al di fuori da diritti tv e player trading è triplicato: un qualcosa di spettacolare, che mi dà fiducia per il futuro. Entro certi limiti prescindono dai nostri risultati sportivi: ci permettono di passare anni tristi come questo che stiamo vivendo senza Champions League"."Per partecipare al mercato, per finanziare le squadre e tutto quello che noi facciamo abbiamo bisogno di soldi" risponde Scaroni a precisa domanda sul perchè i tifosi dovrebbero essere contenti per il bilancio in attivo".
"Ne abbiamo bisogno in senso assoluto perché nessuno ha voglia di investire in una società in perdita permanente, e ne abbiamo bisogno perché è la UEFA a chiederlo. Avere dei bilancia sani è la conditio sine qua non per avere risultati sportivi di qualità. Poi bisogna fare le scelte giuste, avere l'allenatore giusto".
"Il punto di partenza è di sicuro avere bilanci positivi, e su questo c'è la grande attenzione di Giorgio Furlani che si occupa di entrambe le cose".
In un comunicato ufficiale, il Milan fa sapere che un'ulteriore crescita fatta registrare nella stagione 2024/25 è "sospinta a livello operativo soprattutto dai ricavi commerciali, che integrano le voci di Bilancio “proventi da sponsorizzazioni” e “proventi commerciali e royalty”, attestandosi sui 152,3 milioni totali, in crescita del 6% rispetto alla passata stagione".
Variazione positiva, inoltre, anche per i proventi audiovisivi e media, che registrano un incremento di 1,9 milioni di euro. Un contributo sostanziale è stato impresso inoltre dai ricavi da gestione dei diritti dei calciatori, in aumento del 30,6%.
In particolare, i recenti risultati finanziari hanno supportato un incremento netto dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori pari a 14,3 milioni di euro dall’ultimo esercizio, con gli investimenti lordi sui calciatori che hanno superato i 250 milioni di euro nelle ultime due stagioni.
Il Milan ha chiuso in attivo, ma quest'anno non potrà usufruire dei ricchi ricavi della Champions League.
Il biancio tornerà in rosso? Per Scaroni non è tutto perduto:
"Ci poniamo ancora l'obiettivo di un risultato economico soddisfacente. Certamente non avere la Champions League rende il nostro obiettivo come una salita faticosa. Conto sul fatto che ci vengano idee che ci facciano quantomeno avvicinare al quarto risultato utile consecutivo".
La trasferta di Perth, secondo Scaroni, non darà una grossa mano in termini di bilancio:
"Non è che andiamo, ammesso che ci andiamo, a Perth per ragioni economiche. L'utile di questa operazione è scarsissimo, di qualche milione, non ci cambia il risultato dell'esercizio. Ci andiamo per internazionalizzare la Serie A. Se mi chiede qual è il problema numero della Serie A dico che è la vendita dei diritti tv fuori dall'Italia".
"La Serie A li vende a 200 milioni, la Premier League a 2 miliardi. Come si fa a guadagnare posizioni su questo terreno? Può essere anche fare queste operazioni come andare a giocare a Perth che ha una comunità di italo-asutraliani importanti: pensiamo che possa promuovere il Milan in Australia. Questa è la ragione, non perché guadagniamo 1 o 2 milioni in più. Ed è questa la ragione perché i nostri colleghi di Serie A hanno dato l'ok".
Ok, di fatto, che deve però passare al vaglio della confederazione asiatica e della FIFA.