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Calcio

Quando Gasp sembrava spacciato. E quel gol di Petagna cambiò tutto

Francesco Calvi
Quando Gasp sembrava spacciato. E quel gol di Petagna cambiò tuttoN/A

“Ma è impazzito?”. All’esterno del Gewiss Stadium, il 2 ottobre 2016, gli smartphone dei tifosi dell’Atalanta suonavano all’unisono. La notifica più recente annunciava la formazione che, appena un’ora più tardi, sarebbe scesa in campo contro il Napoli di Sarri. Dentro Caldara e Gagliardini, Petagna confermato al fianco del Papu Gomez. “Ma che cosa dice il cervello a Gasperini? Dove vuole andare con tutti ‘sti ragazzini?”. Il dubbio era lecito e condiviso. Gli azzurri vantavano il miglior attacco della Serie A, mentre solo il Crotone aveva subito più gol della Dea. Pareva una follia, invece Gian Piero aveva ragione. L’Atalanta vinse 1-0 e, da lì, nulla è più stato come prima.  Il primo mattoncino verso il trionfo in Europa League risale alla settima giornata della Serie A 2016-2017, la prima di Gasperini sulla panchina dell’Atalanta. Il bilancio era tremendo, tanto che il tecnico pareva a un passo dall’esonero.

Nei primi cinque turni erano arrivate quattro sconfitte, quanto bastava per trovarsi in piena zona retrocessione. Ko contro Lazio e Sampdoria, vittoriosi contro il Torino, poi sbeffeggiati dal Cagliari con un sonoro 3-0. “Il risultato fa male, ma per fortuna rigiochiamo tra tre giorni. Contro il Palermo possiamo riscattarci”, sdrammatizzava Percassi, poi smentito dall’1-0 per i rosanero. Il presidente insisteva con “Gasperini non si tocca”, il tecnico cominciava ad abbassare le aspettative: “Non possiamo avere altri obiettivi che la permanenza in Serie A…”.
 

La sfida da dentro o fuori, quasi come uno spareggio-salvezza, fu contro il Crotone, in programma alla sesta giornata: l’Atalanta vinse 3-1, però ai tifosi quel Gasperini non trasmetteva ancora la giusta fiducia.  All’allenatore, fino a quel momento, si riconosceva un solo, piccolo merito: la valorizzazione di Franck Kessie, mediano da quattro gol e un assist nelle prime cinque giornate. L’ivoriano era diventato l’idolo dei tifosi, ma contro il Napoli non ci sarebbe stato per colpa di una squalifica. Le sensazioni? “Siamo spacciati”. La formazione che avrebbe affrontato la macchina da gol di Sarri pareva lo specchio delle insicurezze del Gasp: Petagna confermato solo perché aveva segnato al Cagliari, un paio di sbarbati tra centrocampo e difesa. “Possibile che Pinilla e Paloschi partano sempre dalla panchina?”. Ebbene sì. Nove minuti dopo il fischio d’inizio, il Papu crossa e Ghoulam spazza male: la palla arriva proprio a Petagna, lesto a trafiggere Reina. “Che culo!”.

E invece no. Perché, anche se il Napoli spreca tanto, Dramé colpisce la traversa alla mezzora, mentre Caldara non fa vedere palla a un Milik timido e senza spunti. Gagliardini lotta in mezzo al campo, Conti ferma Insigne e sprinta verso l’area di rigore avversaria. Possibile che i nerazzurri l’abbiano vinta così? All’indomani della partita, l’Atalanta fu data per fortunata e il Napoli per spaesato. È vero che gli azzurri erano gli unici imbattuti della Serie A, però venivano da sei mesi in cui giocavano soltanto la sera: “Vuoi vedere che il sole gli ha dato fastidio?”. Il successo per 1-0 era proprio un raggio di sole in mezzo alla tempesta.

Ma, mentre i tifosi attendevano il ritorno del nuvolone, Gasp era l’unico che intravedeva l’arcobaleno. Aveva ragione lui. Una settimana più tardi arrivò il pareggio in casa della Fiorentina, poi sei vittorie consecutive, con la Dea che si dimostrò troppo grande persino di fronte all’Inter e alla Roma. Dopo quattordici giornate l’Atalanta era a -5 dalla Juventus capolista e, da lì a fine stagione, perse appena cinque volte. “Dopo il Palermo ho rischiato l’esonero, così ho deciso di affidarmi al mio sesto senso” - raccontò Gasperini dopo aver strappato la qualificazione all’Europa League -. Con Percassi avevamo ideato un progetto ed era arrivato il momento di metterlo in pratica”. Mattoncino dopo mattoncino, Gian Piero ha costruito un castello. E adesso può dedicarsi alla sala-trofei.

Fonte: Gazzetta.it