“Sto bene, ho lavorato tanto. Mi manca solo il campo”. Adrien Rabiot si presenta così in “Sto tornando”, il format di Dazn che accompagna il conto alla rovescia verso Inter-Milan. Il centrocampista rossonero torna a parlare dopo settimane di stop: “Quando si tratta del polpaccio bisogna fare attenzione. Ho preferito recuperare del tutto, meglio evitare altre 3-4 settimane fuori”. Il messaggio è semplice: vuole esserci per il derby. “È una partita elettrica. Non l’ho mai vista dal vivo e non vedo l’ora: in tv non si percepisce l’ambiente. Sarebbe bellissimo segnare all’ultimo minuto, ma sarà una gara decisa dai dettagli”. A spingerlo c’è anche Maignan: “Mi ha spiegato quanto conti per la storia e per i tifosi. È da un mese che non gioco, ho una grande voglia di tornare”.
Rabiot lo dice senza giri di parole: tornare a lavorare con Allegri è stato un punto di forza. “Con il mister mi sono sempre trovato bene. È fantastico, è sempre positivo e sa comunicare con tutti, sa entrare nella testa dei giocatori. Mi piace la sua rabbia, la determinazione, la voglia di vincere”. E aggiunge, sorridendo: “Per lui sono un cavallo pazzo. Do sempre tutto, vado avanti e indietro. A lui piacciono i cavalli… penso apprezzi il paragone”. Sul Milan non ha dubbi: “È un club straordinario. Sono nel posto giusto per fare ciò che amo e per migliorare. Questo gruppo giovane ha grande energia”.
Rabiot non nasconde il rapporto personale con Marcus Thuram: “È un amico, ci siamo sentiti anche pochi giorni fa. Scherzare sul derby? Sì, ma non troppo. Mi aveva chiesto se fossi libero in sosta, ma dovevo lavorare per rientrare”. E sull’ascesa in nerazzurro dell’attaccante francese: “Mi ha colpito come sia diventato subito protagonista”.
Rabiot guarda avanti, senza sbilanciarsi troppo: “Abbiamo una squadra forte. Con la mia mentalità cerco di spingere tutti a dare il massimo. L’importante è restare vicini al primo posto: è lunga, ma da novembre a dicembre avremo tante partite, compresa la Supercoppa che è un nostro obiettivo. A febbraio capiremo davvero fin dove possiamo arrivare”.