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Calcio

Rivoluzione Napoli: addio Champions e nuovo ciclo col sogno Conte e l'obiettivo David

Vincenzo D'Angelo
Rivoluzione Napoli: addio Champions e nuovo ciclo col sogno Conte e l'obiettivo DavidN/A
De Laurentiis lavora già col nuovo d.s. Manna. Si parte da Kvara-Politano e dall’allenatore: se si liberano, piacciono anche Pioli e Italiano

Il primo vero caldo ha sciolto definitivamente le ambizioni Champions del Napoli. Del resto, un’impresa che sembrava già di suo impossibile non può essere centrata da una squadra così vulnerabile, incapace di chiudere una gara senza subire gol da due mesi e mezzo e di trovare una continuità di vittorie che potesse permettergli di risalire a pieno titolo sul treno per l’Europa più nobile: mai tre vittorie consecutive, un dato che mette i brividi se si pensa allo scudetto sul petto.

L’Europa – intesa come Europa League o Conference – resta ancora alla portata ma sarebbe una magra consolazione più per la società che per i tifosi. Ora Aurelio De Laurentiis è chiamato alla missione più difficile: rifondare. Di nuovo. Ripartendo dai pochissimi giocatori che hanno dimostrato – nonostante tutto – di poter essere i punti di riferimento del nuovo corso. 

Come Kvaratskhelia, Politano e Lobotka, per intenderci, tre che alla fine hanno tenuto a galla la barca anche nella tempesta. Il Napoli dovrà ripartire con l’ambizione di riproporsi subito per le zone alte della classifica, senza puntare a essere da scudetto subito, certo, ma comunque di essere una candidata forte per la Champions. Lo vuole il presidente De Laurentiis, lo pretendono i tifosi, mortificati dall’anno anonimo post scudetto. Prima il tecnico De Laurentiis ha già scelto il direttore sportivo a cui affidare la ricostruzione: sarà Giovanni Manna, ora alla Juventus ma probabilmente a breve già libero di poter lavorare in proiezione futura (si sta ragionando su una risoluzione consensuale di contratto in tempi strettissimi, già sabato l’attuale diesse bianconero non era presente all’Olimpico Grande Torino per il derby della Mole). La prima scelta sarà quella più importante, perché prima ancora di toccare la rosa, sarà fondamentale non sbagliare la guida tecnica: affidare a Rudi Garcia il post Spalletti è stato il primo grave errore di De Laurentiis la scorsa estate, sostituirlo con Mazzarri un clamoroso autogol. E allora, vietato azzardare ancora, perché quel "questa squadra può allenarla chiunque"  pronunciato dal presidente durante la festa scudetto si è trasformato in un boomerang dal quale il Napoli non sa più riprendersi. Ecco perché nella testa del presidente ci sono al momento tre strade. La prima porta al sogno Antonio Conte, la seconda all’occasione Stefano Pioli in caso di separazione dal Milan, la terza a Vincenzo Italiano, in uscita dalla Fiorentina e vecchio pallino di De Laurentiis. Tre filosofie diverse, ma comunque tre nomi importanti. Certo, ripartire da Conte o Pioli sarebbe il biglietto da visita più credibile da spendere sul mercato: sono gli ultimi due tecnici scudetto prima di Spalletti, due che in Italia sanno fare la differenza.  E poi bisognerà investire pesantemente sul mercato, senza fare più scommesse. Perché i Kim e i Kvaratskhelia non si trovano ogni anno come hanno dimostrato gli esperimenti fallimentari di Natan e Lindstrom. Serve gente pronta, giocatori da inserire nel contesto giusto con le qualità adatte al sistema di gioco dell’allenatore e non analizzando solo i numeri, di campo e fuori. Non aver investito su un difensore di esperienza internazionale resta il più grave errore dell’ultima campagna acquisti ed è da lì che il Napoli ripartirà.

Servono almeno due centrali importanti: il primo nome è Lucas Martinez Quarta della Fiorentina, 12 presenze nell’Argentina e già quattro stagioni in Serie A. Costo accessibile – più o meno dieci milioni visto il contratto in scadenza 2025 – e ingaggio invitante visto che alla Viola guadagna un milione netto. Quarta è il primo tassello del mosaico, poi il Napoli proverà anche per Hancko del Feyenoord e Hermoso dell’Atletico Madrid, vecchio pallino di Manna che voleva portarlo già alla Juve: Hermoso è svincolato, ci vuole un ingaggio top per convincerlo. Ma il nodo più complesso resta il post Osimhen: Jonathan David rimane il prescelto per sostituire l’attaccante nigeriano, però bisogna fare attenzione alla concorrenza. De Laurentiis deve accelerare con il Lilla adesso, prima che sia troppo tardi. Per Gimenez il Feyenoord spara alto (60 milioni), e altri giocatori pronti a garantire 25 gol a stagione sembrano già fuori mercato per il Napoli. E poi serve la mezzala di qualità per sostituire Zielinski: un anno fa era Gabri Veiga, che poi ha scelto l’Arabia proprio perché il Napoli non è riuscito a piazzare il centrocampista polacco che andrà via a parametro zero. Oggi il sogno è Georgiy Sudakov, fantasista dello Shakhtar Donetsk seguito pure dalla Juventus, ma anche in questo caso servono almeno 50 milioni. Insomma, ammesso che qualcuno pagherà la clausola di Osimhen (120-130 milioni a seconda del club) il Napoli deve entrare nell’ottica di reinvestire tutto per ripartire. Gli errori si pagano a caro prezzo: due sessioni di mercato fallimentari hanno portato al disastro attuale, da giugno si dovrà voltare pagina. In tutti i modi.

Fonte: Gazzetta.it