Il portiere polacco ricorda il suo approdo al Barcellona dopo il ritiro: “Non ero entusiasta delle offerte, non volevo giocare solo per soldi”.
Wojciech Szczesny sta vivendo la sua seconda stagione al Barcellona.
Un’avventura, quella in Blaugrana, iniziata nell’agosto del 2024, dopo che aveva risolto il suo contratto con la Juventus e annunciato il suo ritiro.
L’estremo difensore, in un’intervista rilasciata all’edizione polacca di ‘GQ’, ha parlato di questa fase della carriera che sta vivendo e svelato alcuni retroscena.
“Ai giocatori non è permesso ingrassare, nei contratti sono previste multe pesanti. A me piace mangiare e, nonostante riesca a rimanere nel mio limite di peso, ho battuto il record di grasso corporeo al Barcellona. Una volta Lewandowski, prendendomi in giro nello spogliatoio della Nazionale polacca, ha detto: ‘Come ha potuto Szczesny fare una carriera del genere con quel fisico?’”.
“Non sono mai stato uno di quei giocatori che si allenano più duramente degli altri, ma sono riuscito a mantenere un livello elevato per tutti i miei 18 anni di carriera. Forse non ho mai ottenuto un 10 perfetto, ma non sono mai andato sotto l’8. Se avessi sempre dato il massimo, avrei ottenuto solo dieci e sei, ma sono rimasto costante ed è quello che mi ha consentito di costruire una lunga carriera”.
“Non avevo perso la passione per il calcio, semplicemente non ero entusiasta delle offerte ricevute e non volevo giocare solo per soldi. Tre giorni prima di annunciare il mio ritiro, ho persino detto a Lewandowski che non volevo legarmi più a nessun club, a meno che non fosse il Barcellona. Quando mi hanno chiamato, evidentemente sapevano di potermi convincere”.
“Nella mia prima stagione al Barcellona ho giocato gratis. Quello che ho ricevuto equivale esattamente a ciò che ho dovuto restituire alla Juve per aver rescisso anticipatamente il mio contratto”.
“Arriva un momento nel corso dell’allenamento in cui perdo completamente la sensibilità alle mani e non riesco nemmeno a tenere una bottiglia a causa del dolore. Con gli allenatori dicevo scherzando che l’allenamento era finito perché ero di nuovo paralizzato. Sono stufo di questa sofferenza”.