"Vale più di tre punti. A me questo peso piace, mi viene più facile preparare queste partite. L'Inter è una grande squadra, hanno giocato due finali di Champions negli ultimi tre anni, arriveranno allo Stadium giocatori maturi. Noi ci giochiamo le nostre carte e poi vediamo chi sarà il migliore". Così Igor Tudor, tecnico della Juventus, intervistato dall'ex bianconero Ciro Ferrara su Dazn , in vista del derby d'Italia in programma a Torino sabato (Ore 18). Con Tudor che, peraltro, ha perso (1-0) in campionato proprio con Cristian Chivu, ora alla guida dell'Inter, nella scorsa stagione, quando il romeno era sulla panchina del Parma, la sua unica gara da quando guida i bianconeri.
Ancora Tudor: "Per me la Juve rappresenta una parte della mia vita. Mi ha costruito come persona e come professionista. Professionalmente la Juve è una parte di me. Quando arrivai (estate 1998, ndr) era la squadra che vinceva la Champions, che vinceva coppe importanti. Era una cosa quasi irreale. Era particolare vedere Zidane allenarsi solo su un campo che era preparato tutti i giorni, non ce ne erano diversi... Sono cose che mi sono rimaste e come Marcello Lippi ci insegnava, la porta la portavamo noi, i palloni e tutto lo portavamo noi. Erano tempi diversi".
"Il primo giorno da allenatore? Sensazioni bellissime, io ho giocato poco da calciatore. Ho smesso presto. Avevo dentro questa sensazione di non aver dato tutto quello che avevo e quando ho iniziato, presto, ad allenare avevo questo sogno di allenare la Juve che si è avverato presto. Ho pensato che fossi in debito con questo club". E ancora: "Bremer? Ha un'importanza enorme da tutti i punti di vista. Come giocatore, come leader di cui questo spogliatoio ha bisogno. Lo scudetto? È ovvio che lotteremo per lo scudetto".
"Tu (Ciro Ferrara, n.d.r) Iuliano, Montero, Pessotto, Birindelli, Del Piero - ha detto ancora il tecnico croato -, tutta gente che mi ha insegnato. Per esempio l'incazzatura per una partitella persa in allenamento. È una cosa che ogni tanto dico ai ragazzi. Si insegna con i fatti e con l'esempio, qui e con i miei figli, e con la coerenza. Devi stare sul pezzo tutti i giorni. L'allenamento è tutto, la partita è la cosa più facile".