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"Vendi la Lazio o..." Minacce di morte e tentata estorsione a Lotito: cinque indagati

Gazzetta

"Mi sono rivolto alle istituzioni perché, per diverse volte, e ancora adesso, vengo minacciato di morte raccontando ciò che è avvenuto. È stata poi l'autorità giudiziaria a muoversi di conseguenza". Queste le dichiarazioni di Claudio Lotito, 68 anni, presidente della Lazio, dopo che oggi i carabinieri hanno eseguito delle perquisizioni nei confronti di cinque indagati su disposizione della procura di Roma. L'ipotesi di reato è tentata estorsione e manipolazione del mercato ai danni del patron della Lazio. Minacce e pressioni tramite social, mail e telefonate anonime, diffusione di notizie false. Tutto per spingere Lotito a cedere la società: sono queste le accuse. 

Nel decreto di perquisizione viene descritto dai pm "un disegno più ampio e unitario volto, da un lato, a diffondere notizie false idonee a cagionare una riduzione del prezzo delle azioni della società sportiva quotata in borsa e, dall'altro, a indurre e costringere l'azionista di maggioranza а cedere il pacchetto azionario di controllo". I cinque indagati avrebbero anche "diffuso a mezzo social network o attraverso una testata online "Millenovecento” notizie false relative alla imminente cessione del pacchetto azionario di controllo della Lazio e all’intenzione di Lotito di far deliberatamente retrocedere la squadra della Lazio in una serie minore per ottenere il cosiddetto paracadute di 35 milioni di euro dello Stato".  Sono diversi gli episodi denunciati da Lotito che hanno fatto partire le indagini: tra gli altri uno striscione esposto in piazza del Parlamento, di fronte alla Camera dei Deputati, con la scritto "Lotito libera la Lazio", una telefonata con minacce di morte, mail di contenuto offensivo.