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Poker sportivo

Alle origini del poker in Europa: l’Irish Open

Nicola Pagano
Alle origini del poker in Europa: l’Irish OpenDAZN
Tutto pronto a Dublino per il più antico torneo di Texas Hold’em organizzato in Europa

La 42a edizione dell’Irish Open è alle battute finali. Il famoso e sempre molto amato torneo di poker in programma dal 10 al 21 aprile 2025, ospitato dalla storica Royal Dublin Society, sta per concludersi. Il programma conta 69 tornei che comprendono 35 eventi principali e 34 satelliti di qualificazione.

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A tenere banco sarà, come di consueto, il Main Event (13-21/04) da €1.150 di buy-in. Tra i tornei di punta c'è l'High Roller (19-21/04). Ma la particolarità del programma riguarda l’elevato numero di tornei riservati alle “varianti”: ben 13, con il Pot Limit Omaha - specialità molto amata dagli irlandesi, tanto che esiste anche un mix tra PLO e TH chiamato Irish Poker - a fare la parte del leone. Oltre all’Omaha ci sono Mixed Games, HORSE, Deuce to Seven Triple Draw e Big O, cioè l’Omaha con 5 carte in mano.

In termini di presenze, le attese sono alte anche per questa edizione dell’Irish Open. Nel post-pandemia, ogni annata ha infatti stabilito un nuovo record di registrazioni al Main Event. Nel 2022 ci sono stati 2.040 buy-in, ma già l’anno successivo il numero è salito a 2.491. L’edizione 2024 ha superato qualsiasi aspettativa: 3.233 ingressi al torneo!

I vincitori di quelle edizioni sono tutti giocatori di alto livello. Steve O’Dwyer, professionista americano n.14 della All Time Money List, ha vinto nel 2022. Il forte scozzese David Docherty si è preso l’edizione successiva. Il finlandese Tero Laurila, attuale campione in carica, ha vinto l’edizione più affollata e ricca dopo un deal a tre. Nell’albo d’oro del torneo, svettano altri nomi noti del grande poker internazionale: il canadese Griffin Benger (2017), gli inglesi Ian Simpson (2013), Neil Channing (2008) e Joe Beevers (2003), la stella irlandese Noel Furlong (1987 e 1989).

Tutta questa fama dell’Irish Open ha però una spiegazione: è il più antico torneo di Texas Hold’em organizzato in Europa.

DOCHERTY

Il Texas Hold’em sbarca in Europa all’inizio degli anni ’80, anche se più che uno sbarco continentale si tratta di un approdo insulare. Il primo torneo europeo si gioca infatti a Dublino, in occasione dell’Irish Poker Open, ideato da Terry Rogers.

Soprannominato “minaccia rossa” per il suo carattere irruento, Rogers è un bookmaker con una grande passione per il poker. Già negli anni ’70 organizza piccoli tornei di Five Card Draw all’Eccentric Club di Dublino, ma nel 1979 scopre il Texas Hold’em durante un viaggio d’affari a Las Vegas. Lì entra in contatto con la famiglia Binion, ideatrice delle World Series Of Poker, e con Doyle Brunson, con cui stringe un rapporto duraturo: Rogers offre consigli e quote per le scommesse, Brunson gli mostra le potenzialità del TH.

Affascinato dal gioco, Rogers fonda nel 1980 l’Irish Poker Open, inizialmente disputato in modalità Five Card Stud per mancanza di partecipanti esperti. A vincere è Colette Doherty, che grazie al premio vola l’anno successivo a Las Vegas, diventando la prima donna europea a partecipare al Main Event delle WSOP. La Doherty concederà il bis 10 anni dopo, conquistando l’Irish Open 1990.

Nel 1981 il Texas Hold’em debutta ufficialmente nel torneo. Rogers fa di tutto per attirare l’attenzione, anche internazionale. I numeri ufficiali non sono noti, ma il vincitore è lo statunitense Sean Kelly, segno che il richiamo ha già superato l’Atlantico.

Il 1982 è un altro passo avanti: partecipano Doyle Brunson e Thomas “Amarillo Slim” Preston. L’anno dopo arrivano anche Stu Ungar, Walter Pearson, Tom McEvoy e David “Chip” Reese, completando un field di 33 giocatori.

Da lì in avanti, sarà un continuo crescendo di popolarità e successo per la creatura di Terry Rogers, il quale riuscirà ad esserne testimone per altri 17 anni. Terry Rogers è scomparso nel 1999, lasciando un’eredità fondamentale nella storia del poker europeo.