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I più famosi aforismi sul poker

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Iniziamo con Phil Hellmuth, campione sia nel gioco (17 braccialetti WSOP, record assoluto) che al microfono. Con le sue battute si potrebbe scrivere un saggio, ma per ora ne citiamo tre. “Se non ci fosse di mezzo la fortuna, vincerei ogni volta.” “Ricorda, la coppia va sempre difesa.” “Il Poker è 100% abilità e 50% fortuna.”

Gus Hansen, veterano del poker e del backgammon high stakes, ha riassunto la sua visione con frasi ormai celebri. “I migliori giocatori hanno la capacità di imparare dai propri errori: è questo che li rende i migliori.” “Un elemento fondamentale per giocare un poker vincente è quello di costringere i tuoi avversari a prendere decisioni difficili. Per questo motivo puntare è sempre meglio che limitarsi a vedere.” “Perdere è una parte del poker e so che in certi giorni, anche se gioco perfettamente, perderò.” Profetico.

Sul delicato equilibrio tra abilità e fortuna, vale la pena citare una riflessione tratta dal libro Poker Strategy and Winning Play di A.D. Livingston, pubblicato nel 1971: “Non è calcolando le probabilità che si vince al poker. Ma ignorandole completamente per troppo tempo di certo si diventa perdenti. I giocatori fortunati non durano.”

Chris Moneymaker, protagonista del boom del poker moderno, spiega così il proprio impatto: “Sono stato sottovalutato, perché nessuno mi conosceva prima d’ora. Se io ho vinto può farlo chiunque.”

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Molti aforismi arrivano dai professionisti del passato, come Johnny Moss (1907–1995), tre volte vincitore del Main Event WSOP, che ci ha lasciato una sintesi perfetta di ciò che il poker rappresenta: “Il poker è il modo più difficile per fare una vita facile.”

Thomas Austin Preston detto Amarillo Slim (1928–2012), leggendario “cowboy del poker” e vincitore di 4 braccialetti WSOP, è stato forse il più prolifico nell’ambito degli aforismi. Alcuni sono davvero principi chiave. “Nel dubbio, meglio andare all-in.” “Se devi fare un bluff, fanne uno grande.” “Il poker è un gioco di persone… non è la mano che mi viene servita, sono le persone con cui gioco.” “Puoi tosare la pecora molte volte, ma spellarla una volta sola.”E poi la sua massima più nota, ripresa anche nel film “Rounders – Il Giocatore”: “Se nella prima mezzora non capisci chi è il pollo, allora il pollo sei tu.”

Anche Lou Krieger, giocatore, giornalista e autore, è stato chiaro sul ruolo degli avversari: “La maggior parte dei soldi che vincerai giocando a poker non dipende dalla brillantezza del tuo gioco, ma dall’incompetenza dei tuoi avversari.”

L’aggressività, invece, è sempre stata il punto di forza di Doyle Brunson, vincitore di due Main Event WSOP e pioniere della continuation-bet: “Il trucco per vincere alla texana è spingere l’avversario a scommettere tutto quello che ha davanti.”

Due sono invece le perle di Crandell Addington, sette volte finalista al Main Event WSOP negli anni ’70. “Se controrilanci a chi ha rilanciato e lui non controrilancia nuovamente, allora sai che ha qualche problema di kicker.” “Se il Limit Poker è una scienza, il No Limit è un’arte. Nel Limit spari ad un bersaglio, nel No Limit il bersaglio prende vita, si alza e ti spara.”

Tom McEvoy, membro della Poker Hall of Fame, offre una sintesi perfetta dei tornei: “Il poker è ore ed ore di noia, scandito da momenti di puro terrore.”

Chiudiamo con Dutch Boyd, alias Russell Aaron Boyd, che ha probabilmente colto l’essenza più ironica e disillusa di questo mondo: “Il poker è un po’ come il sesso. Tutti pensano di essere bravi, ma la maggior parte non sa nemmeno cosa sta facendo.”

Adesso lo sapete.