Oggi che il sorriso gli splende tra i segni (portati bene) della fatica, che il suo cuore si placa trai i nuovi campioni del ciclismo, che nel gruppo della maglia rosa ci entra in moto-corsa da esclusivo (e bravissimo) commentatore di Warner Bros. Discovery, Alberto Contador si ritrova avvolto dalle strade che son state del suo regno. Strade di calca, fluidi di vita, danze sensoriali, brindisi di fatica, vincitore del Giro d’Italia nel 2008 e 2015.
Magnifico scattista, elegantissimo scalatore di bellezza del gesto e idea creativa, Contador del ciclismo è stato un grande umanista e noi l’abbiamo intervistato per parlare di un Giro d’Italia che scatta domani e accenderà dalla Costa dei Trabocchi una passione rosa, collettiva e trasversale. E che per la prima volta televisiva sarà in diretta integrale su Eurosport 1, canale disponibile su DAZN. Ci ha detto tutto perché il ciclismo dei grandi giri si vive dall’alba al tramonto e forse anche peggio oggi che il Giro lo corre da inviato, quindi iniziamo:
Credo che Primoz Roglic e Remco Evenepoel siano di gran lunga i favoriti per vincere il Giro d’Italia. Lo dicono tutti ed è difficile pensare che qualcuno possa batterli perché, a differenza degli altri scalatori, solo loro due possono imporsi su ogni terreno: nelle tappe mosse e in quelle “classiche”, a cronometro anche se, come quasi sempre, il Giro si deciderà in alta quota. Roglic potrebbe vincerlo alla maniera della Vuelta, Evenepoel è un campione del mondo in netta evoluzione: sarà una sfida stupenda.
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Metto sul podio Tao Geoghegan Hart che ha un talento incredibile, ha già vinto la Corsa Rosa, disputato un notevole Tour of the Alps e può contare sul giovane Thymen Arensman come fortissimo gregario. Certo che “perderà del tempo” a cronometro, ma saprà rimontare in montagna, poi c’è João Almeida che è un corridore costante, uno scalatore regolare che dà il meglio di sé sulle salite molto lunghe, tipiche dell’ultima settimana del Giro. Certo che la sua squadra, la UAE Emirates benché molto forte, sta già pensando agli interessi di Pogacar al Tour de France, così la responsabilità della corsa ricadrà sulla Jumbo-Visma di Roglic e la Soudal Quick Step di Evenepoel.
Filippo Ganna ha come principale obiettivo vincere la crono dei Trabocchi (domani la prima tappa integrale alle 13:30 su Eurosport 1) per vestire la prima maglia rosa e non fallirà, prendendosi in ogni curva tutti i rischi possibili e oltre. Potrebbe non andare così nelle altre due crono, quando Roglic ed Evenepoel saranno verosimilmente in guerra aperta per vincere il Giro, specialmente sul Monte Lussari troppo duro per le sue attitudini.
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Mi piace molto la frazione di Crans Montana che arriva presto (13ª tappa di venerdì 19 maggio) e sarà già cruciale. Poi c’è la Tre cime di Lavaredo (19ª tappa di venerdì 26 maggio), l’icona di questo Giro d’Italia e lassù, su quei passi così ritorti dove spesso si fa l’epica. Inoltre, l’ultima crono è durissima con i suoi 7 chilometri al 12%, di cui 4 km al 15% (20ª tappa di sabato 27 maggio) il giorno dopo le Tre Cime e al termine di un Giro durissimo che sale per 50mila metri e presenta 11 tappe vicine ai 200 chilometri. La peculiarità del Giro è che un giorno di crisi, diversamente dalla Vuelta o dal Tour, ti manda fuori classifica: ti stacca di 6/7 minuti invece di uno. Poi c’è il clima variabile che può variare dai 30 gradi mediterranei alla neve sulle Dolomiti… E le allergie primaverili. E quei grevissimi giorni di pioggia in discesa dagli Appennini, tra fughe e imboscate. E come sempre, la bellezza della fatica è assicurata.
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Nel 2008 l’ho corso e vinto per la prima volta e anche solo da disputare, il Giro d'Italia e senz’atro il più bello. La giusta tattica, un attacco possono decidere la classifica in momenti in cui alla Vuelta o al Tour non si può. È la mia corsa preferita: per me la Vuelta è speciale perché è casa e il Tour perché per tutti è il più grande evento el mondo, ma per come si corre, adoro il Giro d'Italia. Ho adorato quelle mie giornate perfette in cui la squadra controlla la tappa e al Giro ne ho avute di bellissime: attacchi in salita, sei solo all’ultimo chilometro e alzi le braccia su un traguardo verticale. Questa è "la mia giornata" e se chiudo gli occhi e penso ai miei Giri, scelgo l’Etna alla conquista della maglia rosa. Lo Zoncolan invece è una salita disumana, una fatica immensa: lì è proprio impossibile godersi una vittoria.
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LA PROGRAMMAZIONE DEL GIRO D’ITALIA IN DIRETTA INTEGRALE SU EUROSPORT 1:
Da sabato 6 a domenica 28 maggio il Giro d’Italia sfila dalla Costa dei Trabocchi all’ultimo traguardo di Roma, fra i magnifici scenari marittimi e le salite icone della Corsa Rosa: saranno 21 tappe per un totale di 3489 chilometri per la prima volta in diretta integrale su Eurosport 1 (disponibile su DAZN) con Luca Gregorio, Riccardo Magrini, Wladimir Belli, Moreno Moser e Alberto Contador al commento del Giro.